Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Grande studio trova che bere molto raddoppia il rischio di demenza

I ricercatori conoscono da tempo il legame tra alcolismo e demenza. In effetti, c'è un termine per la condizione: demenza alcolica. Ora, un nuovo studio rivela che la connessione tra i due può anche essere più preoccupante di quanto si è stimato finora.


"Il consumo di elevate quantità di alcol in un breve periodo di tempo può portare a livelli ematici neurotossici di alcol, anche se tali episodi non si riflettono pienamente nei livelli medi di consumo", ha scritto nella nuova ricerca il gruppo guidato dall'epidemiologo Mika Kivimaki dell'University College di Londra. "Quindi livelli sia pesanti che moderati di consumo complessivo possono essere combinati con episodi di bere eccessivo, portando ad effetti acuti sul sistema nervoso centrale, come la perdita di coscienza".


Per giungere a questa conclusione, Kivimaki e il suo team hanno analizzato i dati di sette studi precedenti, e hanno calcolato l'assunzione di alcol di 131.415 partecipanti di Regno Unito, Francia, Svezia e Finlandia.


I ricercatori stavano cercando i soggetti che hanno bevuto abbastanza alcol da svenire. Nei loro studi, hanno trovato che più di 96.000 hanno dichiarato di aver sperimentato un tale evento e circa 10.000 nei 12 mesi precedenti.


I ricercatori, nello studio pubblicato il 9 settembre su JAMA Network Open, si sono poi concentrati su quei partecipanti e hanno cominciato a vedere una tendenza preoccupante:

"La perdita di coscienza a causa del consumo di alcol è stata associata con il doppio del rischio di successiva demenza, indipendentemente dal consumo globale di alcol. Coloro che hanno riferito di aver perso conoscenza nel corso degli ultimi 12 mesi hanno avuto il doppio del rischio di demenza, rispetto ai bevitori moderati che non avevano perso conoscenza".


I risultati sono stati gli stessi per tutti i partecipanti, indipendentemente dall'età o dal sesso. Tuttavia, va notato che la correlazione non comporta necessariamente un nesso di causalità (= si tratta di eventi associati, non è stato accertato che la perdita di conoscenza a causa dell'alcol ha provocato la demenza).


Ci sono altri elementi in gioco qui che possono causare questa connessione tra bere eccessivo e demenza. Comunque, per rimanere sul sicuro, è meglio bere sempre con (molta) moderazione.

 

 

 


Fonte: Loukia Papadopoulos in Interesting Engineering (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Mika Kivimäki, Archana Singh-Manoux, David Batty, Séverine Sabia, Andrew Sommerlad, Sarah Floud, Markus Jokela, Jussi Vahtera, May Beydoun, Sakari Suominen, Aki Koskinen, Ari Väänänen, Marcel Goldberg, Marie Zins, Lars Alfredsson, Peter Westerholm, Anders Knutsson, Solja Nyberg, Pyry Sipilä, Joni Lindbohm, Jaana Pentti, Gill Livingston, Jane Ferrie, Timo Strandberg. Association of Alcohol-Induced Loss of Consciousness and Overall Alcohol Consumption With Risk for Dementia. JAMA Netw. Open, 9 Sep 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.