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L'ippocampo piccolo negli anziani depressi: causa o conseguenza?

Studi su scansioni hanno ripetutamente trovato che le persone con depressione hanno minori volumi dell'ippocampo rispetto agli individui sani.

L'ippocampo è una regione del cervello coinvolta nell'apprendimento e nella memoria, nella navigazione spaziale, e nella valutazione delle situazioni di vita complesse o "contesti".

Tuttavia, poiché nei precedenti studi il volume dell'ippocampo è stato misurato solo nelle persone già depresse, non era chiaro se un ippocampo piccolo rende una persona vulnerabile allo sviluppo di depressione, o se si tratta di una conseguenza della depressione.

Un nuovo studio pubblicato in Biological Psychiatry ha affrontato questo problema seguendo una vasta popolazione di anziani per un periodo di 10 anni.

I ricercatori hanno eseguito una scansione iniziale sui soggetti per ottenere una misura di base del volume dell'ippocampo e poi hanno eseguito scansioni ripetute dopo 5 e 10 anni. Durante questo tempo, hanno anche ripetutamente valutato gli individui sia nei sintomi che negli scompensi depressivi.

L'autore corrispondente dello studio, Dr. Tom den Heijer spiega così le scoperte: "Abbiamo trovato che le persone con un ippocampo più piccolo non avevano un rischio maggiore di sviluppare depressione. Al contrario, quelli con depressione avevano un volume che diminuiva nel tempo. Lo studio suggerisce quindi che un piccolo volume dell'ippocampo nei pazienti depressi è con più probabilità un effetto della depressione, piuttosto che una causa".

"L'importanza principale di questo tipo di ricerca è che può fornire una conoscenza del deficit nella funzione dell'ippocampo legato all'età", riflette il Dr. John Krystal, estensore dell'articolo di Biological Psychiatry. "Per esempio, nell'Alzheimer, problemi di memoria e di disorientamento sono sintomi prominenti, che riflettono tra l'altro la funzione compromessa dell'ippocampo".

Ulteriori studi saranno necessari per comprendere meglio se i trattamenti attuali proteggono l'ippocampo e la funzione dell'ippocampo.

 

 


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Fonte: Materiale della Elsevier, via AlphaGalileo.

Riferimento: Tom den Heijer, Henning Tiemeier, Hendrika J. Luijendijk, Fedde van der Lijn, Peter J. Koudstaal, Albert Hofman, Monique MB Breteler. A Study of the Bidirectional Association Between Hippocampal Volume on Magnetic Resonance Imaging and Depression in the Elderly. Biological Psychiatry, 2011; 70 (2): 191 DOI: 10.1016/j.biopsych.2011.04.014.

Pubblicato in ScienceDaily il 19 luglio 2011 -Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

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