Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


l giardinieri del cervello: le cellule microglia

I giardinieri sanno che alcuni alberi richiedono potature regolari: alcuni dei loro rami devono essere tagliati in modo che altri possano diventare più forti. Lo stesso vale per lo sviluppo del cervello: le cellule chiamate microglia (foto a sinistra, da Wikipedia) potano alcune connessioni tra neuroni, disegnando i collegamenti del cervello.

E' quanto scoperto dagli scienziati del Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare (EMBL) di Monterotondo, in Italia.

Pubblicati online su Science, i risultati potrebbero un giorno aiutare a capire i disturbi dello sviluppo neurologico, come l'autismo.

"Siamo entusiasti, perché i nostri dati mostrano come le microglia siano fondamentali per la connettività dell'emisfero destro del cervello", dice Cornelius Gross, che ha guidato il lavoro: "queste cellule 'mangiano' le sinapsi per fare spazio e permettere ai contatti più efficaci tra i neuroni di crescere forti".

Le microglia sono legate ai globuli bianchi che inghiottono gli agenti patogeni e i detriti cellulari, e gli scienziati sapevano già che le microglia eseguono lo stesso compito di pulizia quando il cervello è danneggiato, 'inghiottendo' i neuroni morti e quelli moribondi. Guardando il cervello di topo in via di sviluppo sotto il microscopio, Gross e colleghi hanno scoperto proteine delle sinapsi (le connessioni tra i neuroni) all'interno della microglia, indicando che la microglia è in grado di inghiottire anche le sinapsi.

Per indagare ulteriormente, gli scienziati hanno introdotto una mutazione che ha ridotto il numero di microglia nel cervello di topo in via di sviluppo. "Quello che abbiamo visto era simile a ciò che altri hanno visto in almeno alcuni casi di autismo negli esseri umani: molte più connessioni tra i neuroni", afferma Gross. "Così dobbiamo essere consapevoli che i cambiamenti nel modo in cui lavorano le microglia potrebbe essere un fattore importante nei disturbi dello sviluppo neurologico che modificano il cablaggio del cervello".

La mutazione che limita la microglia, usata dagli scienziati dell'EMBL, ha solo effetti temporanei, così alla fine il numero di microglia aumenta e il cervello di topo ristabilisce i contatti giusti. Tuttavia, questo accade più tardi nello sviluppo di quello che normalmente avviene, e Gross e colleghi vorrebbero ora sapere se questo ritardo ha conseguenze a lungo termine. Influisce sul comportamento dei topi, per esempio?

Allo stesso tempo, Gross e colleghi hanno intenzione di indagare che cosa fanno le microglia nel cervello adulto sano, dove il loro ruolo è sostanzialmente sconosciuto.

Questo lavoro è stato realizzato in collaborazione con i gruppi di Davide Ragozzino dell'Università di Roma e Maurizio Giustetto e Patrizia Panzanelli dell'Università di Torino.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.


 


Fonte: Materiale del Laboratorio europeo di biologia molecolare.

Riferimento: Rosa C. Paolicelli, Giulia Bolasco, Francesca Pagani, Laura Maggi, Maria Scianni, Patrizia Panzanelli, Maurizio Giustetto, Tiago Alves Ferreira, Eva Guiducci, Laura Dumas, Davide Ragozzino, Cornelius T. Gross. Synaptic Pruning by Microglia Is Necessary for Normal Brain Development. Science, 2011; DOI: 10.1126/science.1202529.

Pubblicato in Science Daily il 22 luglio 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:


Notizie da non perdere

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)