Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio: gli apparecchi acustici possono ritardare il declino cognitivo

Portare apparecchi acustici può ritardare il declino cognitivo degli anziani e migliorare la loro funzione cerebrale, secondo una nuova ricerca promettente. Il declino cognitivo è associato alla perdita di udito, che colpisce circa il 32% delle persone a 55 anni, e oltre il 70% di quelle oltre i 70 anni. La perdita dell'udito è stata identificata come un fattore di rischio modificabile per la demenza.


Ricercatori dell'Università di Melbourne hanno testato l'uso di apparecchi acustici in quasi 100 adulti con perdita di udito, da 62 a 82 anni di età. I partecipanti sono stati valutati (su udito, funzione cognitiva, percezione del linguaggio, qualità della vita, attività fisica, solitudine, umore e salute medica) prima, e 18 mesi dopo, aver avuto l'installazione degli apparecchi acustici.


Dopo 18 mesi di uso dell'apparecchio acustico, i ricercatori hanno trovato un miglioramento della percezione del linguaggio, della disabilità dell'ascolto auto-riferita e della qualità di vita dei partecipanti. Più in particolare, il 97,3% dei partecipanti in questo studio ha mostrato un miglioramento clinicamente significativo o la stabilità della funzione esecutiva, che è la capacità mentale di programmare, organizzare le informazioni e avviare le attività.


Le donne, in particolare, hanno mostrato miglioramenti significativi nella memoria di lavoro, usata per il ragionamento e il processo decisionale, così come nella maggior parte delle altre funzioni cognitive valutate. Lo studio ha anche trovato che un uso più frequente di apparecchi acustici è associato ad ulteriori miglioramenti nella funzione cognitiva, e le donne erano molto più diligenti a portare i dispositivi rispetto agli uomini.


Julia Sarant, professoressa associata dell'Università di Melbourne e prima autrice dello studio, ha detto che il miglioramento della funzione cognitiva è una cosa che di solito non si vede negli anziani:

“Anche se ci sono trattamenti efficaci per la perdita di udito, non esiste attualmente un trattamento per il declino cognitivo o per la demenza. Questa ricerca è un passo positivo nello studio del trattamento con apparecchi acustici per ritardare il declino cognitivo.

“Ulteriori ricerche sono in corso per confrontare gli esiti cognitivi di un campione più grande, con un gruppo di confronto di anziani australiani in buona salute con un udito normale per la loro età”.

 

 

 


Fonte: University of Melbourne (> English text) - Traduzione di Matteo Pellizzari.

Riferimenti: Julia Sarant, David Harris, Peter Busby, Paul Maruff, Adrian Schembri, Ulrike Lemke, Stefan Launer. The Effect of Hearing Aid Use on Cognition in Older Adults: Can We Delay Decline or Even Improve Cognitive Function? J. of Clinical Medicine, 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)