Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'amiloide si potrebbe trasmettere tra persone diverse con la neurochirurgia

L'amiloide si potrebbe trasmettere tra persone diverse con la neurochirurgiaAngiopatia amiloide cerebrale in biopsia e tessuto autoptico dei quattro pazienti studiati (Fonte: Z Jaunmuktane et al)

La patologia amiloide-beta (depositi proteici nel cervello) potrebbe essere trasmessa da strumenti neurochirurgici contaminati, secondo un nuovo studio guidato da ricercatori dell'UCL.


Per lo studio, pubblicato su Acta Neuropathologica, i ricercatori hanno studiato le cartelle cliniche di quattro persone con emorragie cerebrali causate da accumulo di amiloide-beta nei vasi sanguigni del cervello.


Hanno scoperto che tutte e quattro le persone erano state sottoposte a neurochirurgia venti o trent'anni prima, quand'erano bambini o adolescenti, suscitando la possibilità che la deposizione di amiloide-beta possa essere trasmessa da strumenti neurochirurgici in modo simile alle proteine ​​prioniche implicate nelle demenze da prioni come la Creutzfeldt-Jakob (morbo della mucca pazza degli esseri umani).


L'amiloide-beta è più conosciuta come una delle proteine ​​caratteristiche del morbo di Alzheimer (MA), ma i ricercatori non hanno trovato prove di MA in questo studio.


"Sappiamo che le proteine ​​anomale osservate nella malattia di Creutzfeldt-Jakob sono state trasmesse tra pazienti da determinate procedure mediche e chirurgiche. Abbiamo studiato se lo stesso possa essere vero per l'amiloide-beta", ha affermato l'autore senior dello studio, il professor Sebastian Brandner (UCL Institute of Neurology).


I ricercatori hanno esaminato l'archivio patologico dell'Ospedale Nazionale di Neurologia e Neurochirurgia per trovare biopsie e materiali autoptici di pazienti adulti giovani con patologia amiloide-beta confermata, che può portare a emorragie cerebrali o placche dannose nei vasi sanguigni del cervello. Questi depositi della proteina amiloide sono presenti sempre più di frequente negli anziani, ma solo molto raramente nelle persone più giovani.


Hanno identificato quattro casi (tre di circa trent'anni e uno di 57), tutti avevano avuto emorragie cerebrali causate da depositi di amiloide nei vasi sanguigni cerebrali. Nessuno aveva cause genetiche note che predispongono a questa patologia nelle persone più giovani.


Una revisione separata della letteratura medica ha supportato la scoperta identificando altri quattro casi di studio con patologia simile e storia chirurgica pregressa. Poiché questi pazienti erano tutti uomini con una storia di trauma cranico, dei gruppi di ricerca avevano ipotizzato in precedenza che fossero correlati.


Il nuovo studio suggerisce il contrario, poiché tutti i pazienti avevano una storia di neurochirurgia infantile, tre erano donne e solo una aveva una storia di trauma cranico. In un gruppo di confronto di 50 persone di età simile provenienti dagli stessi archivi, i ricercatori non hanno trovato alcuna patologia amiloide-beta e solo tre avevano una storia registrata di neurochirurgia infantile.


Precedenti studi su animali da laboratorio hanno dimostrato che piccole quantità di proteina amiloide-beta anomala possono attaccarsi ai fili di acciaio e trasmettere patologia nel cervello degli animali, ma questo documento è il primo a suggerire che lo stesso può essere possibile negli esseri umani.


Il nuovo studio fa seguito a rapporti segnalati negli ultimi anni di presenza di patologia amiloide-beta nei vasi sanguigni cerebrali in seguito al trattamento nell'infanzia con l'ormone della crescita umano derivato da cadaveri.


"Abbiamo trovato nuove prove che la patologia amiloide-beta può essere trasmissibile. Ciò non significa che il MA possa essere trasmesso, in quanto non abbiamo trovato alcuna quantità significativa di proteina tau patologica che è l'altra proteina caratteristica della malattia", ha affermato il professor Brandner. "I nostri risultati riguardano procedure neurochirurgiche fatte molto tempo fa. Tuttavia, la possibilità di trasmissione proteica patologica, anche se rara, dovrebbe tenere conto delle revisioni delle procedure di sterilizzazione e di sicurezza per le procedure chirurgiche".


"La neurochirurgia sta diventando sempre più comune negli anziani. Poiché la patologia amiloide-beta aumenta nel cervello con l'età, ciò fa nascere il potenziale per la successiva trasmissione della patologia proteica ad altre persone nello stesso ospedale", ha detto il primo autore dello studio, il dott. Zane Jaunmuktane (UCL Institute of Neurology).


Poiché questo studio era piccolo e retrospettivo, gli autori sperano che i loro risultati stimolino gli altri a esplorare ulteriormente queste idee. Attualmente stanno espandendo il loro studio, esaminando più archivi in ​​tutto il Regno Unito.


"Ci sono diverse spiegazioni ragionevoli alternative per le nostre scoperte, che non possiamo ancora escludere. Sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire le cose. Un ampio studio epidemiologico sarebbe particolarmente utile"
, ha detto il co-autore Professor Simon Mead (MRC Prion Unit della UCL).

 

 

 


Fonte: University College London (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Zane Jaunmuktane, Annelies Quaegebeur, Ricardo Taipa, Miguel Viana-Baptista, Raquel Barbosa, Carolin Koriath, Raf Sciot, Simon Mead, Sebastian Brandner. Evidence of amyloid-β cerebral amyloid angiopathy transmission through neurosurgery. Acta Neuropathologica, 2018; DOI: 10.1007/s00401-018-1822-2

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)