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La restrizione calorica è un potente strumento per ritardare l'invecchiamento

La restrizione calorica è un potente strumento per ritardare l'invecchiamento

L'ultimo numero speciale The Journals of Gerontology, Series A: Biological Sciences and Medical Sciences intitolato "Restrizione calorica e diete restrittive: interventi mirati alla biologia dell'invecchiamento", contiene una raccolta di articoli con nuove ricerche su un metodo comprovato per aumentare la longevità in molti organismi - compresi i risultati del primo esperimento clinico sulla restrizione calorica (RC) negli esseri umani.


"In linea con la straordinaria esperienza di The Journals of Gerontology negli studi sull'invecchiamento multidisciplinare, il numero speciale presenta studi sulla RC che spaziano da quelli su semplici modelli unicellulari a quelli clinici umani", ha affermato Rozalyn M. Anderson PhD/FGSA, redattrice di Biological Sciences, che guida il Metabolism of Aging Research Program dell'Università del Wisconsin di Madison. "Una delle cose che a volte ignorano le persone è il fatto sorprendente che l'invecchiamento può essere alterato; la ricerca sull'RC lo dimostra".


L'effetto benefico per la longevità di una semplice riduzione dell'apporto calorico è stato stabilito per la prima volta negli studi sui roditori più di 80 anni fa. Negli ultimi decenni, con l'avanzare delle tecniche genetiche, gli scienziati hanno compiuto notevoli progressi nell'identificare i processi cellulari e sistemici che probabilmente contribuiscono all'aumento della vulnerabilità alle malattie associato all'invecchiamento.


Per tradizione, queste intuizioni derivano da studi su animali da laboratorio di longevità breve, ma la recente conferma della rilevanza del paradigma RC per i primati ha posto nuovamente l'accento sugli studi che approfondiscono i meccanismi del ritardo dell'invecchiamento mediante RC.


"Con sorpresa, la restrizione calorica ha dimostrato di essere efficace nel ritardare l'invecchiamento in più specie, e i risultati negli esseri umani sembrano ugualmente promettenti", ha detto la Anderson. "In effetti, per molti studi, la RC è usata come primo riferimento per una maggiore longevità contro la quale sono misurati i nuovi farmaci e le strategie anti-invecchiamento".


Uno degli articoli dell'edizione speciale riporta i risultati dello studio CALERIE, il primo studio clinico della RC sull'uomo. Condotto in tre siti negli Stati Uniti, questo lavoro pionieristico ha dimostrato non solo che la RC (senza malnutrizione) potrebbe essere tollerata negli esseri umani, ma ha anche prodotto effetti benefici su numerosi indici di rischio di malattie cliniche.


Usando due distinti approcci di calcolo, gli autori hanno identificato un ritmo più lento di invecchiamento negli individui nel gruppo RC rispetto ai soggetti di controllo. Tale scoperta apre la strada agli studi molecolari ad alta risoluzione della risposta all'RC negli esseri umani. Questi metodi possono aiutare a trovare i marcatori surrogati tanto necessari di un invecchiamento sano nei futuri studi clinici, per identificare farmaci e diete che migliorano l'invecchiamento sano.


"In definitiva ciò che questi studi dimostrano è che ciò che si mangia influenza il modo in cui si invecchia, e non sono tutte cattive notizie", ha detto Anderson.

 

 

 


Fonte: The Gerontological Society of America (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rozalyn M Anderson, David G Le Couteur, Rafael de Cabo. Caloric Restriction Research: New Perspectives on the Biology of Aging. The Journals of Gerontology: Series A, 2018; 73 (1): 1 DOI: 10.1093/gerona/glx212

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Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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