Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Con l'Alzheimer le donne hanno più difficoltà degli uomini

Le donne hanno più difficoltà degli uomini quando sono colpite dal Morbo di Alzheimer (MA), secondo un team multicentrico di ricercatori dell'Università del Missouri Centrale, del Medical College of Wisconsin e dell'Università del Kansas. In particolare, le donne con MA hanno la tendenza a manifestare maggiori deficit neuropsicologici in relazione alla fluidità semantica e alla memoria, e alla capacità di identificare e nominare oggetti visti (denominazione di confronto) rispetto ai loro omologhi maschili (vedi studio 1).


I dati finora sono stati incoerenti: alcuni studi mostrano prestazioni inferiori per le donne in termini di fluidità verbale e memoria, e altri non mostrano differenze o un vantaggio per le donne. Nello studio attuale, gli investigatori hanno cercato di chiarire le evidenze, rilevando che identificare le differenze di sesso nell'MA può essere utile per progettare interventi cognitivi per la demenza.

 

Com'era fatto lo studio

I ricercatori hanno confrontato i punteggi dei test di 86 uomini (età media 71 ± 7,6 anni) e 96 donne (età media 73 ± 8,5 anni) con MA, in relazione alla memoria prosaica immediata e ritardata, alla fluidità verbale, alla fluidità semantica, alla memoria semantica e alla denominazione di confronto. La durata mediana della malattia era di circa due anni per entrambi i gruppi, e i ricercatori hanno progettato lo studio in modo tale che il funzionamento cognitivo globale tra i gruppi fosse comparabile. I punteggi Mattis Dementia Rating Scale sono stati 89,27 ± 29,80 per gli uomini e 90,86 ± 30,20 per le donne.


La memoria prosaica è stata valutata con i sottotest Logical Memory I and II della Wechsler Memory Scale-Revised (WMSR) e la memoria semantica è stata valutata usando il sottotest Information della Wechsler Adult Intelligence Scale-Revised. Sono state inoltre testate le abilità verbali (lessicali) e la fluidità semantica. Quest'ultima è stata misurata con il test FAS in cui i partecipanti sono invitati a citare più parole possibili che possono iniziare con le lettere F, A e S, nel tempo-limite di 60 secondi per ogni lettera. La fluidità semantica verbale è stata testata chiedendo al partecipante di nominare più animali possibili entro 60 secondi. Per la denominazione di confronto è stato usato il Boston Naming Test. La dimensione dell'effetto è stata presentata come d di Cohen, e l'analisi multivariata di covarianza è stata applicata ai confronti di gruppo con rapporti t significativi.

 

Risultati

In questo studio sono stati osservati punteggi significativamente migliori tra gli uomini rispetto alle donne in relazione alla memoria prosaica immediata (d = 0,49), alla fluidità semantica (d = 0,56), alla memoria semantica (d = 0,49) e alla denominazione di confronto (d = 0,60 ). Gli uomini e le donne hanno ottenuto risultati analoghi sui test restanti.


Quando sono state però controllate l'età, l'istruzione e la durata della malattia, si sono osservate differenze di sesso in relazione alla memoria semantica (P = .006), alla fluidità semantica (P = .007) e alla denominazione di confronto (P = .004), ma non alla memoria prosaica.


Lo studio aggiunge un ulteriore approfondimento agli studi esistenti che hanno dimostrato che, sebbene le donne anziane cognitivamente sane siano più dei maschi coetanei sani, nella popolazione MA le circostanze sono invertite per una serie di valori neuropsicologici. In questo studio, le donne con MA hanno mostrato una maggiore disfunzione rispetto alle loro controparti maschili in relazione a 3 delle 6 misure neuropsicologiche: fluenza verbale semantica, memoria semantica e denominazione di confronto.

 

Alcuni avvisi

I ricercatori hanno tuttavia osservato che alcuni dei test eseguiti possono portare a risultati fuorvianti. Ad esempio, in relazione alla fluidità semantica verbale, si è ipotizzato che la fluidità semantica sia buona solo quanto la base di conoscenza semantica di chi amministra il test (studio 2); gli uomini possono avere ottenuto risultati migliori in questo studio semplicemente perché hanno più familiarità con gli animali come categoria, rispetto alle donne.


I ricercatori hanno sostenuto che è necessaria la parità per quanto riguarda i test neurocognitivi, per affinare l'accuratezza delle differenze percepite tra uomini e donne con MA. Hanno concluso che sarebbe utile un'ulteriore ricerca sulle differenze cognitive specifiche di sesso nei pazienti con MA per comprendere meglio il funzionamento cognitivo dei singoli pazienti e per progettare piani di trattamento che prendano in considerazione le differenze di sesso nell'MA.

 

Il messaggio da portare a casa

"Circa due terzi degli americani con MA sono donne e tra meno di 50 anni il numero di casi di MA sarà di circa 21 milioni", ha riferito David Kreiner, docente e preside del Dipartimento di Psicologia dell'Università del Missouri Centrale di Warrensburg. "Si spera che la situazione induca i ricercatori clinici a sviluppare valutazioni e interventi specifici per genere".

 

 

 


Fonte: Dee Rapposelli in Psychiatric Times (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. Ryan JJ, Umfleet LG, Kreiner DS, et al. Neuropsychological differences between men and women with Alzheimer’s disease. Int J Neurosci. 2017 Sep 19:1-19. [Epub ahead of print] doi: 10.1080/00207454.2017.1382492
  2. Monsch AU, Bondi MW, Butters N, et al. Comparison of verbal fluency tasks in the detection of dementia of the Alzheimer’s type. Arch Neurol. 1992;49:1253-1258. doi: 10.1001/archneur.1992.00530360051017

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.