Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


'Ha le rotelle fuori posto': cosa non dire a un malato di demenza

«Pietre e bastoni possono rompere le mie ossa, ma le parole non mi faranno mai male»: così dice il vecchio adagio, il modo di difendersi di un bambino contro i bulli nel parco giochi.


Ma il fatto è che le parole FANNO male. A parte ovviamente gli insulti, il linguaggio può essere un'arma sottile ma insidiosa, soprattutto quando si tratta di persone anziane. Molto è stato detto di che linguaggio usare per i pazienti affetti da tumore. È tempo di fare lo stesso per quelli con demenza. 


Le persone con demenza non hanno sempre la capacità di reagire ironicamente a un commento duro. E' una ragione in più per equipaggiarci con il vocabolario giusto fin dall'inizio. Ecco i miei consigli.

 

"È una vagabonda"

Può sembrare una parola innocua ma è un'etichetta e, in quanto tale, manca di rispetto, perché totalizza la persona di cui si parla. Altre parole simili da evitare sono "mangia male" e "si bagna".

 

"Ha le rotelle fuori posto"

Anche in questo caso è considerato un commento leggero, ma mettiti nei panni di quella persona. È una cosa gentile dirlo di qualcuno che sta sperimentando una perdita di memoria, confusione e cambiamento di personalità? Per lo stesso motivo, parole come "matto", "pazzo" e "demente" sono offensive.

 

"Da quanto tempo soffre di demenza?"

Le persone con demenza non sono "malate". Naturalmente a volte soffrono, ma non vogliono che la demenza li definisca. Invece di descrivere qualcuno come "malato di demenza" o "paziente di demenza", prova a usare "persona con demenza" o, meglio ancora, "persona che vive con una demenza".

 

"È un guscio vuoto"

In realtà, non lo è. Non solo c'è molto che gira in quel cervello, ma questo assume che le persone che vivono con la demenza non possono sentire dolore o emozione. Invece possono.

 

"Da dove sei, amore?"

Attenti alla conversazione apparentemente amichevole. Fare a qualcuno con demenza domande apparentemente fondamentali come dove vive, dove è nato o se è sposato, può causargli molta sofferenza, se non lo ricorda. Al contrario lascia a lui la guida e non avere paura di entrare nel suo universo. Se parla della moglie defunta come se fosse ancora viva, segui il flusso e trasformalo in una chiacchierata. E non trattare con condiscendenza le persone, chiamandole "amore", "caro" o qualsiasi altro vezzeggiativo. Usa il nome che preferisce.


Kate Swaffer, che ha scritto del suo stesso viaggio con la demenza, ha alcuni suggerimenti sul suo blog:

  • Non ricordare alle persone con demenza della morte di un amato o di un animale domestico.
  • Non parlare di loro con qualcun altro davanti a loro.
  • Non dire "ti ho appena detto ...". 


Lo stigma della demenza è appreso. I bambini sono frequenti visitatori delle case di cura, vanno a trovare i parenti, e la comunicazione nasce naturalmente da loro. Troviamo che i bambini, senza pregiudizi o preconcetti, parlano apertamente, pazientemente e rispettosamente.


Per molti di noi, è difficile trovare il linguaggio giusto da usare in presenza di persone con demenza, e altre condizioni di salute mentale. È così difficile negoziare che molte persone spesso non si preoccupano. Ma questo non sta insegnando niente a nessuno, né sta costruendo legami importanti tra le persone con demenza e i loro caregiver, gli operatori di assistenza, gli amici e la famiglia.


Uno dei miei colleghi lo riassume perfettamente: "Le etichette sono per barattoli, non per le persone".  Cominciamo a vedere la persona, non la malattia.

 

 

 


Fonte: Yvonne Manson in The Guardian (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.