Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I disturbi psichiatrici non aumentano il rischio di Alzheimer (studio)

I disturbi psichiatrici non aumentano il rischio di Alzheimer, secondo uno studio recente eseguito all'Università della Finlandia Orientale.


Tuttavia, prima della diagnosi di Alzheimer, aumenta la prevalenza delle diagnosi psichiatriche, probabilmente a causa dei sintomi prodromici dell'Alzheimer. I risultati sono stati pubblicati in European Psychiatry.


Se si considerano i disordini psichiatrici 5 anni prima della diagnosi di Alzheimer, la storia di disturbi dell'umore (come la depressione) o di un altro qualsiasi disturbo psichiatrico, sono associati con un rischio maggiore di Alzheimer. Tuttavia, le associazioni scompaiono quando questa finestra di tempo è estesa a 10 anni.


L'aumento esponenziale della prevalenza dei disturbi psichiatrici prima della diagnosi implica che alcuni di questi disturbi psichiatrici potrebbero in realtà essere i sintomi prodromici dell'Alzheimer. Ciò sottolinea l'importanza di una corretta diagnosi differenziale del morbo.

Nota:

Continua la diatriba uovo-gallina: la depressione provoca l'Alzheimer (come concluso di recente da ricercatori italiani) o ne è una conseguenza (come dice lo studio qui riferito)?

Potrebbe anche un giorno risultare che sono vere entrambe le ipotesi, la depressione favorisce la malattia e quest'ultima (con lo stigma, l'isolamento, ecc.) la peggiora.


Inoltre, i dati mettono in evidenza l'importanza di utilizzare una finestra di tempo adeguata, al momento di valutare i fattori di rischio delle malattie neurodegenerative con un lungo periodo di insorgenza. In caso contrario, i “fattori di rischio” identificati possono effettivamente essere manifestazioni della malattia neurodegenerativa.


Va inoltre riconosciuto che, anche se i disturbi psichiatrici diagnosticati 10-40 anni prima dell'Alzheimer non sono stati collegati ad un rischio più elevato, l'aspettativa di vita delle persone con disturbi psichiatrici è stata, ed è ancora, minore.


Quindi le persone con disturbi psichiatrici che hanno vissuto abbastanza a lungo da sviluppare l'Alzheimer sono un campione selezionato di tutte le persone con disturbi psichiatrici.

 

 

 


Fonte: University of Eastern Finland (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: V. Tapiainen, S. Hartikainen, H. Taipale, J. Tiihonen, A.-M. Tolppanen. Hospital-treated mental and behavioral disorders and risk of Alzheimer's disease: A nationwide nested case-control study. European Psychiatry, 2017; 43: 92 DOI: 10.1016/j.eurpsy.2017.02.486

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.