Ricerche
Altro studio conferma la validità per il cervello di 'usalo o lo perdi'
Dei ricercatori della Iowa State University hanno identificato una proteina essenziale per la formazione dei ricordi che sembra prevedere la progressione della perdita di memoria e dell'atrofia cerebrale nei pazienti con Alzheimer.
Auriel Willette, assistente professore di scienza dell'alimentazione e della nutrizione umana, e Ashley Swanson, assistente laureata di ricerca, dicono che i risultati indicano anche un legame tra l'attività cerebrale e la presenza della proteina neuronale pentraxina-2 (NPTX2).
La ricerca, pubblicata sulla rivista Brain, Behavior and Immunity, ha trovato una correlazione tra livelli più elevati di NPTX2 e una migliore memoria e un volume maggiore del cervello. Bassi livelli di proteina sono stati associati con memoria e volume ridotti. "La NPTX2 sembra esercitare un effetto protettivo", ha scritto la Swanson. "Più ce n'è, minore è l'atrofia cerebrale e migliore è la memoria nel tempo".
La scoperta è incoraggiante in quanto offre una strada per monitorare la progressione dell'Alzheimer nel tempo, ma genera anche molte domande. I ricercatori volevano conoscere il modo migliore per aumentare i livelli di NPTX2 e se c'è un vantaggio addizionale.
Essi sono stati colpiti dal trend dei dati che punta a una possibile risposta. I partecipanti allo studio con più anni di istruzione hanno mostrato livelli più elevati della proteina. Willette dice che le persone con lavori complessi o che rimangono mentalmente e socialmente attivi potrebbero vedere benefici simili, sostenendo il concetto di "usarlo o perderlo" [il cervello].
"Si tiene in moto il macchinario", ha detto Willette. "Ha senso che più è il tempo trascorso concentrati intensamente sull'apprendimento, più il cervello è addestrato ad elaborare le informazioni, e ciò non va via. Questo tipo di apprendimento intenso sembra rendere il cervello più forte".
Proteine buone e cattive
Willette e la Swanson hanno usato i dati dell'Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative per valutare quali aspetti del sistema immunitario erano più rilevanti per monitorare la progressione dell'Alzheimer. Hanno trovato due proteine, la NPTX2 e la chitinasi-3-like-proteina-1 (C3LP1), che predicono con coerenza gli aspetti della malattia. Per 285 anziani, hanno esaminato le prestazioni della memoria al basale, a sei mesi, a un anno e a due anni. All'inizio dello studio, 86 partecipanti avevano funzioni cerebrali normali, 135 avevano deterioramento cognitivo lieve (il precursore dell'Alzheimer), e 64 avevano l'Alzheimer.
I ricercatori dell'ISU si sono anche concentrati sul lobo temporale mediale, un'area del cervello che mostra i primi segni di perdita di memoria o di declino cognitivo nell'Alzheimer. Oltre a prevedere solo modestamente l'atrofia del lobo temporale mediale, la C3LP1 non ha tracciato il declino della memoria nel corso del tempo, hanno detto i ricercatori. Dopo due anni, la presenza di NPTX2 ha spiegato il 56 percento della fluttuazione nella perdita di memoria e il 29 per cento del volume del lobo temporale mediale.
Willette e la Swanson dicono che sono rimasti un po' sorpresi dai risultati comparativi. Si aspettavano che l'indicatore più fortela fosse la C3LP1, che provoca infiammazione nel cervello e si pensa che degradi il cervello e la memoria. Tuttavia, i benefici di formazione della memoria della NPTX2 hanno dimostrato di essere costantemente significativi nel corso dei due anni in cui i ricercatori hanno monitorato il declino della memoria e l'atrofia del lobo temporale mediale.
"Vediamo la NPTX2 come un biomarcatore promettente che influenza molti aspetti chiave dell'Alzheimer", ha detto la Swanson. "E' un approccio rivoluzionario e lo vediamo in modo più olistico che riduzionista, per capire come sono collegati il sistema immunitario e il cervello".
Willette aggiunge: "Questa malattia deve essere vista nel suo insieme. Ci sono tanti aspetti del nostro ambiente, del nostro stile di vita e del nostro sistema immunitario, che influenzano il grado in cui si è a rischio di Alzheimer".
Fonte: Iowa State University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Ashley Swanson, A.A. Willette. Neuronal Pentraxin 2 predicts medial temporal atrophy and memory decline across the Alzheimer’s disease spectrum. Brain, Behavior, and Immunity, 2016; DOI: 10.1016/j.bbi.2016.07.148
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Annuncio pubblicitario
Privacy e sicurezza dati - Informativa ex Art. 13 D. Lgs. 196/03
Gentile visitatore,
l'Associazione tratterà i Tuoi dati personali nel rispetto del D. Lgs. 196/G3 (Codice della privacy), garantendo la riservatezza e la protezione dei dati.
Finalità e modalità del trattamento: I dati personali che volontariamente deciderai di comunicarci, saranno utilizzati esclusivamente per le attività del sito, per la gestione del rapporto associativo e per l'adempimento degli obblighi di legge. I trattamenti dei dati saranno svolti in forma cartacea e mediante computer, con adozione delle misure di sicurezza previste dalla legge. I dati non saranno comunicati a terzi né saranno diffusi.
Dati sensibili: Il trattamento di dati sensibili ex art. 1, lett. d del Codice sarà effettuato nei limiti di cui alle autorizzazioni del Garante n. 2/08 e n. 3/08, e loro successive modifiche.
Diritti dell'interessata/o: Nella qualità di interessato, Ti sono garantiti tutti i diritti specificati all'art. 7 del Codice, tra cui il diritto di chiedere e ottenere l'aggiornamento, la rettificazione o l'integrazione dei dati, la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, e il diritto di opporsi, in tutto o in parte, per motivi legittimi, al trattamento dei dati personali che Ti riguardano.
Titolare del trattamento è l'Associazione di volontariato "Associazione Alzheimer o.n.l.u.s.”, con sede a Riese Pio X – Via Schiavonesca, 13 – telefax 0423 750 324.
Responsabile del trattamento è la segretaria dell’Associazione in carica.
Gestione «cookies»
Un cookie è una breve stringa di testo che il sito web che si sta visitando salva automaticamente sul computer dell'utente. I cookies sono utilizzati dagli amministratori di molti siti web per migliorarne funzionamento ed efficienza e per raccogliere dati sui visitatori.
Il nostro sito non utilizza i cookies per identificare i visitatori, ma per raccogliere informazioni al fine di arricchirne i contenuti e rendere il sito più fruibile.
Come cambiare le impostazioni del browser per la gestione dei cookies
È possibile decidere se permettere ai siti web che vengono visitati di installare i cookies modificando le impostazioni del browser usato per la navigazione. Se hai già visitato il nostro sito, alcuni cookies potrebbero essere già stati impostati automaticamente sul tuo computer. Per sapere come eliminarli, clicca su uno dei link qui di seguito: