Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Risultati preliminari positivi di un nuovo farmaco che tratta l'Alzheimer come 'diabete del cervello'



Risultati preliminari positivi di un nuovo farmaco che tratta l'Alzheimer come 'diabete del cervello'I ricercatori sono vicini a ridefinire il modo in cui l'Alzheimer induce le cellule cerebrali a morire?


Un nuovo farmaco denominato T3D-959 tratta la malattia come se in realtà fosse "diabete del cervello", e molti esperti medici sono incoraggiati dai risultati raggiunti finora negli studi sul farmaco.


"E' un'unica molecola, un farmaco sperimentale unico progettato per colpire le primissime fasi, prima che si sviluppino le placche, i grovigli e i problemi di memoria in questi pazienti", ha spiegato il Dr. Warren Strittmatter, direttore scientifico di T3D Therapeutics e ex capo della neurologia della Duke University.


Strittmatter ha detto che il cervello dipende dal glucosio come fonte di energia. Una riduzione del metabolismo del glucosio nel cervello è proprio uno dei tratti distintivi dell'Alzheimer.


"Le cellule del cervello, come per quelle nel corpo nel diabete, non sono in grado di usare bene il glucosio"
, ha detto il dottor Marc Agronin, psichiatra geriatrico e ricercatore principale del farmaco. "L'obiettivo di un farmaco come il T3D-959 vorrebbe essere quello di migliorare la capacità delle cellule cerebrali di usare questo combustibile per migliorare il metabolismo".


Lo studio di fase 2 ha coinvolto solo 36 pazienti in due siti in North Carolina e Florida. Non c'era placebo. Ogni paziente ha ricevuto il farmaco reale T3D-959, una volta al giorno per due settimane.


L'impatto è stato quasi immediato. I ricercatori hanno misurato un miglioramento significativo della memoria nel 53 per cento dei pazienti. Molti caregiver erano stupiti. "Hanno visto i loro cari più coinvolti e impegnati nelle attività quotidiane", ha detto Agronin. "Hanno ritenuto che avessero più chiarezza in termini di memoria e di linguaggio. Erano più organizzati durante il giorno".


Jim Wessler, presidente dell'Alzheimer's Association del Massachusetts/NH, ha detto che crede che i primi risultati del T3D-959 siano "fenomenali", ma mette in guardia dal festeggiare troppo presto: "Date le dimensioni molto piccole del campione, abbiamo davvero bisogno di avere più partecipanti per vedere se questo [risultato] si conferma quando ci si sposta da decine a centinaia di partecipanti. Ma direi che è incoraggiante".


Entro i prossimi 18 mesi i ricercatori sperano di ampliare lo studio a centinaia di pazienti in siti di tutto il paese: "Il messaggio principale è che c'è speranza per migliorare la qualità della vita delle persone con Alzheimer", ha detto Agronin. "C'è la speranza di avvicinarsi a una cura".

 

 

 


Fonte: Heather Unruh in WCVB/Abc (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.