Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ridurre la luce artificiale notturna per non danneggiare la salute

Ridurre la luce artificiale notturna per non danneggiare la saluteL'epidemiologo Richard Stevens continua a fare progressi nella ricerca che collega la luce artificiale notturna con i cambiamenti fisiologici nel corpo umano. (Foto: Chris DeFrancesco / UConn Health)

La vita moderna - un ciclo che passa tra un'esposizione insufficiente alla luce naturale durante il giorno e una sovraesposizione alla luce artificiale di notte - può stravolgere il modello naturale di sonno del corpo.


Ma una nuova illuminazione può ripristinare il ritmo circadiano del corpo, quel meccanismo biologico che consente un sonno ristoratore, secondo Richard Stevens, epidemiologo della University of Connecticut, che sta studiando da trent'anni gli effetti della luce artificiale sulla salute umana.


"E' ora chiaro che l'illuminazione tipica sta danneggiando la nostra fisiologia", dice Stevens. "Stiamo apprendendo che una migliore illuminazione può ridurre questi effetti fisiologici. Con questo intendiamo variatori di luminosità e lunghezze d'onda più lunghe alla sera, ed evitare l'azzurro brillante degli e-reader, dei tablet e degli smart phone".


Stevens e il co-autore Yong Zhu della Yale University spiegano l'impatto noto a breve termine, e sospetto a lungo termine, dello sconvolgimento circadiano in un articolo appena pubblicato su Philosophical Transactions of the Royal Society B (*).


"E' una nuova analisi e sintesi di ciò che sappiamo fino ad ora sugli effetti della luce sulla nostra salute", dice Stevens. Anche se gli effetti a breve termine possono essere visibili nel sonno, "ci sono sempre più evidenze che le implicazioni a lungo termine di questo [problema] hanno legami con il cancro al seno, l'obesità, il diabete, la depressione e forse altri tipi di tumore".


I dispositivi elettronici emettono abbastanza luce blu alla sera da sopprimere nelle persone l'ormone melatonina che induce il sonno, e disturbano il ritmo circadiano del corpo.


Per tutte le forme di vita - piante, insetti e animali - l'eccessiva illuminazione del cielo notturno ha anche un impatto che si sta solo ora iniziando a valutare, dicono Stevens e Zhu. Eppure la nuova tecnologia sta ora rendendo possibile generare, dirigere e gestire la luce di notte per rispettare meglio la fisiologia circadiana delle forme di vita in generale, aggiungono i ricercatori.


Stevens raccomanda che le persone diventino consapevoli del fatto che il tipo di luce emessa dai dispositivi elettronici danneggia la nostra biologia. Egli dice che uno studio recente, che ha confrontato persone che usavano e-reader, con altre che leggevano libri cartacei alla sera, ha dimostrato una chiara differenza: gli e-lettori evidenziavano un ritardo nell'insorgenza della melatonina.


"Stiamo parlando della quantità di luce che si riceve alla sera", dice Stevens. "Non significa che bisogna spegnere tutte le luci alle otto di sera, significa solo se si può scegliere tra un e-reader e un libro, il libro è meno dirompente per l'orologio biologico. Di notte la luce migliore, più amichevole per i ritmi circadiani, è quella soffusa e, che ci crediate o no, quella più rossa, come quella di una lampadina a incandescenza".


Stevens faceva parte del comitato scientifico il cui lavoro ha portato a classificare il lavoro a turni come "probabile cancerogeno" dall'Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro nel 2007.

 

 


(*) La rivista scientifica Philosophical Transactions of the Royal Society B risale al 17° secolo. Gli autori degli studi che ha pubblicato comprendono scienziati come Isaac Newton e Charles Darwin. L'editore sostiene che è la prima rivista scientifica del mondo.

 

 

 

 

 


Fonte: Chris DeFrancesco in University of Connecticut (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: R. G. Stevens, Y. Zhu. Electric light, particularly at night, disrupts human circadian rhythmicity: is that a problem?Philosophical Transactions of the Royal Society B: Biological Sciences, 2015; 370 (1667): 20140120 DOI: 10.1098/rstb.2014.0120

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.