Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ecco perché gli anestetici causano perdita prolungata di memoria

Ecco perché gli anestetici causano perdita prolungata di memoriaDei ricercatori dell'Università di Toronto hanno dimostrato il motivo per cui gli anestetici possono causare la perdita di memoria a lungo termine, una scoperta che può avere gravi implicazioni post-operatorie per i pazienti.


Fino ad ora, gli scienziati non avevano capito il motivo per cui circa un terzo dei pazienti che si sottopongono ad anestesia e chirurgia sperimentano una sorta di deterioramento cognitivo, come una perdita di memoria, al momento della dimissione ospedaliera. Un decimo dei pazienti soffre di disturbi cognitivi ancora tre mesi dopo.


Gli anestetici attivano i recettori della perdita di memoria nel cervello, così che i pazienti non ricordino gli eventi traumatici durante l'intervento chirurgico. La prof.ssa Beverley Orser e il suo team hanno scoperto che l'attività dei recettori della perdita di memoria rimane elevata per molto tempo dopo che i farmaci hanno lasciato il sistema del paziente, a volte per giorni e giorni.


Gli studi sugli animali hanno dimostrato che questa reazione a catena ha effetti a lungo termine sullo svolgimento dei compiti relativi alla memoria.


"I pazienti - e anche molti medici - pensano che gli anestetici non abbiano conseguenze a lungo termine. La nostra ricerca dimostra che l'ipotesi fondamentale sul funzionamento di questi farmaci è sbagliata", dice la Orser, professore del Dipartimento di Anestesia e Fisiologia, e anestesista del Sunnybrook Health Sciences Centre.


Nello studio - condotto dal dottorando Agnes Zurek - il team ha dato a dei topi maschi sani una dose bassa di anestetico per soli 20 minuti e ha scoperto che l'attività del recettore è rimasta alta per tutta la settimana successiva. Questi risultati suggeriscono che lo stesso effetto può avere un impatto sull'apprendimento e la memoria di un paziente durante un periodo in cui sta ricevendo informazioni cruciali sulla cura.


"Ci sono molte cose che succedono dopo l'intervento chirurgico, che possono alterare la nostra capacità di pensare con chiarezza. La perdita di sonno, nuovi ambienti e farmaci possono avere un impatto sulle funzioni mentali del paziente. Gli anestetici probabilmente aggravano questi problemi", dice la Orser.


Lei consiglia a medici e familiari di monitorare attentamente i pazienti dopo un intervento chirurgico per individuare eventuali segni di perdita di memoria. "I pazienti devono scrivere tutto o avere un secondo paio di orecchie con loro dopo l'intervento chirurgico. Per i gruppi ad alto rischio, i medici devono informare i pazienti di questi possibili effetti collaterali e aiutare a gestire l'impatto sul recupero e la salute generale", dice la Orser.


La probabilità di un paziente di sperimentare una compromissione cognitiva dipende dall'età, dalla salute, dal tipo di intervento chirurgico e anestesia subiti, con un possibile aumento nelle procedure più complesse. L'incidenza è più alta negli anziani o in quelli sottoposti a interventi importanti di chirurgia, come un bypass cardiopolmonare. "Gli anestetici non fanno dormire, ma inducono un coma farmacologico. Non dobbiamo prendere questi farmaci con leggerezza", avverte la Prof.ssa Orser.


La Orser e il suo team sono alla ricerca di farmaci in grado di fermare i recettori e ripristinare la perdita di memoria. Anche se sono ancora nelle fasi iniziali della ricerca, dicono che alcuni dei farmaci mostrano risultati molto promettenti negli studi su animali.


Lo studio è stato pubblicato oggi nel Journal of Clinical Investigation.

 

 

 

 

 


Fonte: Suniya Kukaswadia in University of Toronto (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Agnieszka A. Zurek, Jieying Yu, Dian-Shi Wang, Sean C. Haffey, Erica M. Bridgwater, Antonello Penna, Irene Lecker, Gang Lei, Tom Chang, Eric W.R. Salter, Beverley A. Orser. Sustained increase in α5GABAA receptor function impairs memory after anesthesia. Journal of Clinical Investigation, 2014; DOI: 10.1172/JCI76669

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)