Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I danni cerebrali possono creare falsi ricordi

Un nuovo studio conclude che i danni al cervello non cancellano solo i ricordi, in alcuni casi possono anche creare un falso senso di familiarità con nuovi oggetti.

I ricercatori della University of Cambridge, Londra, che hanno fatto questa sorprendente scoperta, hanno detto che potrebbe contribuire a spiegare i problemi di memoria del tipo di amnesia o di Alzheimer. Entrambe queste condizioni possono danneggiare una parte specifica del cervello chiamata corteccia peririnale - una regione inserita nella parte centrale del cervello che aiuta a formare i ricordi passando al setaccio le informazioni in arrivo dai sensi e costruendo un quadro complesso di un oggetto.

"La corteccia peririnale è una delle prime regioni che è interessata nell'Alzheimer, ed è molto spesso danneggiata in caso di amnesia, così che un danno specifico in questa regione è molto importante per entrambe le condizioni", ha detto la ricercatrice Lisa Saksida, uno psicologo di Cambridge, a LiveScience.

I danni in quella parte del cervello distruggono la capacità di formare ricordi basati su complesse e dettagliate rappresentazioni degli oggetti visti nel mondo reale. In questo caso il cervello deve contare su semplici caratteristiche che comunemente appaiono in molti oggetti.

"Le restanti rappresentazioni delle caratteristiche più semplici degli oggetti sono relativamente facili da confondere, e come risultato, sono generati falsi ricordi", ha spiegato Saksida.

Il primo indizio sui falsi ricordi proveniva da una simulazione al computer che ha permesso ai ricercatori di testare gli effetti di danno cerebrale virtuale. Tale simulazione ha previsto che gli animali che hanno subito danni alla corteccia peririnale dovrebbero vedere nuovi oggetti come familiari. "La previsione era abbastanza controintuitiva, e siamo rimasti davvero sorpresi, così abbiamo pensato di trovare un modo per provarlo", ha detto Saksida.

Ad ulteriore prova di questo, Saksida e i suoi colleghi hanno effettuato una serie di esperimenti che coinvolgono sia i topi normali che quelli che erano stati selettivamente cerebrolesi attraverso la chirurgia come parte di un esperimento.

I ricercatori per iniziare ha dato ai ratti tre minuti per familiarizzare con uno specifico "oggetto spazzatura" - un piccolo oggetto complesso e colorato simile a un piccolo gnomo da giardino o un treno giocattolo di plastica. Poi, hanno tenuto i ratti in un ambiente separato della gabbia per un'ora prima di rilasciare i ratti in un ambiente dove hanno incontrato sia il vecchio oggetto e un nuovo oggetto.

Il team ha descritto sulla rivista Science come i ratti normali hanno trascorso più tempo ad esplorare i nuovi oggetti, e meno tempo con il vecchio oggetto familiare. Ma i ratti cerebrolesi hanno passato meno tempo ad esplorare il nuovo oggetto - un segno che hanno trattato il nuovo oggetto come se fosse familiare.

 

TimesOfIndia.IndiaTimes.com, 3 dicembre 2010

Notizie da non perdere

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.