Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco potenziale di Alzheimer impedisce la formazione di coaguli anomali nel cervello

Senza un rifornimento costante di sangue, i neuroni non possono funzionare. Ecco perché tra degli accusati dell'Alzheimer ci sono i coaguli persistenti di sangue che spesso si formano nel cervello dei malati di Alzheimer, contribuendo alla perdita di memoria, alla confusione e al declino cognitivo tipici della condizione.


Nuovi esperimenti nel laboratorio di Neurobiologia e Genetica di Sidney Strickland alla Rockefeller University hanno identificato un composto che potrebbe arrestare la progressione dell'Alzheimer, interferendo con il ruolo che ha l'amiloide-β (una piccola proteina che forma le placche nel cervello di Alzheimer) nella formazione dei coaguli di sangue. Questo lavoro è evidenziato nel numero di luglio di Nature Reviews Drug Discovery.


Per più di dieci anni, i farmaci potenziali per l'Alzheimer hanno puntato l'amiloide-β, ma gli studi clinici sono falliti o non sono riusciti a rallentare la progressione della malattia o hanno causato degli effetti collaterali gravi.
Però puntando la capacità della proteina di legarsi ad un agente di coagulazione del sangue, il lavoro del laboratorio di Strickland offre una nuova strategia promettente, secondo le informazioni pubblicate nell'edizione del 1 luglio.


Questo ultimo studio si basa sul precedente lavoro del laboratorio di Strickland che dimostrava che l'amiloide-β può interagire con il fibrinogeno, l'agente di coagulazione, formando grumi difficili da sciogliere, che alterano il flusso di sangue, causano infiammazione e soffocano i neuroni.


"I nostri esperimenti in provetta e nei modelli di topo di Alzheimer hanno dimostrato che il composto RU-505 contribuisce a ripristinare la coagulazione e il flusso sanguigno cerebrale normale. Ma il grande risultato è venuto dai test comportamentali, in cui i topi del Alzheimer trattati con l'RU-505 esibivano ricordi migliori rispetto ai loro coetanei non trattati"
, dice Strickland. "Questi risultati indicano che abbiamo trovato una nuova strategia con cui trattare l'Alzheimer".


L'RU-505 è emerso da un pacchetto di 93.716 candidati selezionati dalle librerie di composti, scrivono i ricercatori nel numero di giugno di Journal of Experimental Medicine. Hyung Jin Ahn, associato di ricerca del laboratorio, ha esaminato questi candidati con un obiettivo preciso in mente: trovare quello che interferisce con l'interazione tra fibrinogeno e amiloide-β.


In una serie di test, iniziata con un massiccio sforzo di screening automatizzato all'«High Throughput Resource Center» della Rockefeller, Ahn e colleghi hanno ridotto i 93.000 concorrenti a cinque. Poi, esperimenti in provetta hanno ridotto l'elenco a uno solo: l'RU-505, un piccolo composto sintetico. Poiché l'RU-505 si lega all'amiloide-β e impedisce solo l'anomala formazione di coaguli di sangue, esso non interferisce con la coagulazione normale. È anche in grado di passare attraverso la barriera emato-encefalica.


"Abbiamo testato l'RU-505 in modelli di topo di Alzheimer che sovra-esprimono amiloide-β, e che hanno un esordio relativamente precoce della malattia. Poiché l'Alzheimer è una malattia progressiva di lungo termine, questi trattamenti sono durati tre mesi", dice Ahn. "In seguito, abbiamo trovato prove di miglioramento sia a livello cellulare che comportamentale".


Il cervello dei topi trattati aveva meno infiammazione cronica e nociva associata alla malattia, e il flusso di sangue nel cervello era più vicino a quello normale dei topi di Alzheimer non trattati. I topi trattati con RU-505 sono andati anche meglio quando sono stati messi in un labirinto. I topi naturalmente vogliono sfuggire al labirinto, e sono addestrati per riconoscere i segnali visivi e trovare l'uscita in fretta. Anche dopo l'allenamento, i topi di Alzheimer hanno difficoltà a uscire dal labirinto. Dopo che questi topi sono stati trattati con RU-505, l'hanno fatto molto meglio.


"Anche se il comportamento e il cervello dei topi di Alzheimer non sono stati recuperati completamente, il trattamento di tre mesi con l'RU-505 previene gran parte del declino associato alla malattia", dice Strickland.


I ricercatori hanno iniziato i prossimi passi verso lo sviluppo di un trattamento umano. Il perfezionamento del composto è supportato dal «Robertson Therapeutic Development Fund» e dal «Tri-Institutional Therapeutic Discovery Institute». Come parte dell'obiettivo di contribuire a colmare le lacune critiche nella scoperta di nuovi farmaci, queste iniziative supportano le prime fasi di sviluppo dei farmaci, come per l'RU-505.


"A dosi molto elevate, l'RU-505 è tossico per i topi e anche a dosi più basse ha causato qualche infiammazione sul sito di iniezione, quindi speriamo di trovare il modo di ridurre questa tossicità, ma anche di aumentare l'efficacia dell'RU-505 così che piccole dosi possano ottenere risultati simili", dice Ahn.

 

 

 

 

 


FonteRockefeller University  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  H. J. Ahn, J. F. Glickman, K. L. Poon, D. Zamolodchikov, O. C. Jno-Charles, E. H. Norris, S. Strickland. A novel A -fibrinogen interaction inhibitor rescues altered thrombosis and cognitive decline in Alzheimer's disease mice. Journal of Experimental Medicine, 2014; 211 (6): 1049 DOI: 10.1084/jem.20131751

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)