Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il numero magico '695' apre nuovi settori di ricerca per l'Alzheimer

Le ultime scoperte di biologi dell'Università di Leeds aprono nuove interessanti strade per la ricerca sulla malattia di Alzheimer e possono aiutare a spiegare perché decenni di studio sulle cause della malattia non sono ancora riusciti a portare a una cura.

Si ritiene comunemente che l'Alzheimer sia causata dal graduale accumulo nel cervello di beta-peptide amiloide, che è tossico per le cellule nervose. L'amiloide Peptide beta è formata da una proteina nota come APP, che si trova in tre forme. Gran parte della ricerca sull'APP, un settore chiave di studio per la malattia, non distingue tra le diverse forme della proteina.

I risultati, pubblicati sul Journal of Biological Chemistry, dimostrano che il peptide beta amiloide in realtà è creata principalmente da una sola forma di APP nota come APP695, dal numero dei suoi aminoacidi. L'APP695 si trova in maggiore concentrazione nelle cellule cerebrali e nervose, ma questo studio finanziato dal Medical Research Council e del Alzheimer's Research Trust ci dice per la prima volta il significato di tutto questo. Questa scoperta consentirà alla ricerca di concentrarsi in modo più chiaro sul meccanismo esatto con cui la peptide beta-amiloide si accumula nel cervello.

"La ricerca sul peptide beta amiloide è in corso da più di 20 anni e mentre i medicinali sono arrivati alle sperimentazioni cliniche, nulla si è dimostrato veramente efficace contro questa malattia," dice il professor Tony Turner, della Facoltà di Scienze Biologiche di Leeds, co-autore della ricerca. "Questo potrebbe essere, perché la ricerca fino ad oggi è stato un po' una freccia spuntata; gli scienziati hanno sostanzialmente lavorato su un campo troppo ampio. I nostri risultati permetteranno ai ricercatori di indirizzare il proprio lavoro in modo più preciso".

Lo studio della APP695 ha portato anche gli scienziati ad identificare un nuovo potenziale fattore di sviluppo del morbo di Alzheimer. Quando l'APP è spaccato, si forma un'altra proteina chiamata AICD. I ricercatori hanno scoperto che l'AICD formata da l'APP695 accende alcuni geni all'interno delle cellule nervose che possono poi danneggiare la cellula. Il processo è unico per le cellule nervose e l'AICD formata dalle altre forme di APP non ha questo effetto. "L'AICD è stato rilevato in precedenza, ma perché gli studi non hanno differenziato tra le diverse forme di APP, non vi era riconoscimento generale sul suo ruolo", spiega il ricercatore professor Nigel Hooper. "E' probabile che l'AICD formata dall'APP695 sia un fattore che contribuisce al deterioramento delle cellule nervose e cerebrali che porta all'Alzheimer. Ciò fornisce un'altra strada per la ricerca di una potenziale cura per la malattia."

 

Il Professore Chris Kennard, presidente del MRC Neurosciences and Mental Health Board, ha dichiarato: "Questo è l'ultimo studio effettuato da una collaborazione di ricerca a lungo termine per approfondire ulteriormente la nostra comprensione delle malattie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer. Essa fa parte di un investimento di 4,1 milioni di sterline da parte del MRC ed è un esempio brilante di come la ricerca fondamentale, che dipana la complessa biologia della malattia, è in grado di fornire le basi per potenziali trattamenti futuri".

Il Dott. Simon Ridley, responsabile della ricerca presso l'Alzheimer's Research Trust, ha dichiarato: "Questo studio ci fornisce nuove importanti informazioni sul ruolo delle APP nella malattia di Alzheimer, e potrebbe avere implicazioni significative per la ricerca futura in questo campo. Dobbiamo ora capitalizzare su queste scoperte con più ricerca, in quanto questo è l'unico modo in cui saremo in grado di trovare un efficace trattamento per la demenza ".

 

Più di 820.000 persone nel Regno Unito vivono con la demenza e uno su tre oltre i 65 anni morirà con una qualche forma di malattia. L'Alzheimer's Research Trust ritiene che il costo annuo per l'economia britannica è di £ 23 miliardi.

Fonte: Università di Leeds, AlphaGalileo Foundation.

MedicalNewsToday.com, 17 novembre 2010

Notizie da non perdere

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)