Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Spingere i nuovi trattamenti delle neurodegenerazioni ai test clinici

Il modo più efficace per affrontare le malattie debilitanti è di affrontarle alla partenza e impedire loro di crescere.


Una ricerca della Michigan State University, pubblicata sul Journal of Biological Chemistry, dimostra che una piccola "pinzetta molecolare" impedisce alle proteine di raggrumarsi o aggregarsi, il primo passo di disturbi neurologici come il Parkinson, l'Alzheimer e il morbo di Huntington.


I risultati stanno spingendo la molecola promettente verso le sperimentazioni cliniche per diventare effettivamente un nuovo farmaco, ha detto Lisa Lapidus, professore associato di fisica e astronomia della MSU e co-autrice del documento.
"Nel momento in cui i pazienti avvertono sintomi e vanno da un medico, l'aggregazione ha già una roccaforte nel loro cervello", ha detto. "In laboratorio, invece, possiamo vedere i primi passi, proprio dove il farmaco potrebbe essere più efficace. Questo potrebbe essere un modello forte per combattere il Parkinson e le altre malattie che coinvolgono l'aggregazione neurotossica".


Il laboratorio della Lapidus usa il laser per studiare la velocità della riconfigurazione proteica prima dell'aggregazione, una tecnica sperimentata dalla Lapidus. Le proteine sono catene di amminoacidi che fanno la maggior parte del lavoro nelle cellule. Gli scienziati capiscono la struttura delle proteine, ma non sanno come sono prodotte: un processo noto come ripiegamento.


Il laboratorio della Lapidus ha fatto luce su questo processo correlando la velocità con cui una proteina non ripiegata cambia forma (riconfigurazione), con la sua tendenza a raggrupparsi o a legarsi ad altre proteine. Se la riconfigurazione è molto più veloce o più lenta rispetto alla velocità con cui le proteine si urtano una con l'altra, l'aggregazione è lenta, ma se la riconfigurazione avviene alla stessa velocità, l'aggregazione è veloce.


Srabasti Acharya, autore principale e dottorando nel laboratorio della Lapidus, ha testato la molecola CLR01 che è stata brevettata congiuntamente dai ricercatori dell'Università di Duisburg-Essen (Germania) e dall'UCLA. La CLR01 si lega alla proteina e impedisce l'aggregazione accelerando la riconfigurazione. E' come un artiglio che si attacca all'amminoacido lisina, che fa parte della proteina.


Questo lavoro è stato preceduto dalle ricerche della Lapidus che coinvolgono la spezia curcumina. Anche se le molecole delle spezie mettono i ricercatori su un percorso solido, tali molecole non sono candidati farmaci validi perché non possono attraversare la barriera emato-encefalica (BBB), il filtro che controlla quali sostanze chimiche raggiungono il cervello. E' la BBB, infatti, che confuta l'idea che le persone dovrebbero semplicemente mangiare cibo più piccante per allontanare il Parkinson.


A parte le idee sbagliate sulle spezie, le CLR01 imitano la capacità delle molecole di curcumina di prevenire l'aggregazione. Ma a differenza della spezia, le CLR01 possono attraversare la BBB e trattare il sito di intervento. Non solo va al posto giusto, ma le molecole di CLR01 funzionano anche meglio perché accelerano la riconfigurazione meglio della curcumina. Inoltre Acharya ha dimostrato che le CLR01 rallentano al prima fase dell'aggregazione, ed i risultati dello studio tracciano una road map chiara per portare il farmaco ai test clinici.


Sentendo parlare di un laboratorio di fisica non tradizionale che fa avanzare la medicina, Acharya si è convinto a lavorare con la Lapidus. "Sapevo che volevo studiare fisica quando sono arrivato alla MSU, ma quando ho sentito la presentazione del Dr. Lapidus durante l'orientamento, sapevo che questo è quello che volevo fare", ha detto Acharya. "Stiamo usando la fisica per capire meglio la biologia e aiutare a curare le malattie reali".

 

 

 

 

 


FonteMichigan State University(> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  S. Acharya, B. M. Safaie, P. Wongkongkathep, M. I. Ivanova, A. Attar, F.-G. Klarner, T. Schrader, J. A. Loo, G. Bitan, L. J. Lapidus. Molecular Basis for Preventing -Synuclein Aggregation by a Molecular Tweezer. Journal of Biological Chemistry, 2014; 289 (15): 10727 DOI: 10.1074/jbc.M113.524520

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.