Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dieta mediterranea può ridurre il rischio di diabete

Dieta mediterranea può ridurre il rischio di diabeteL'adozione di una dieta mediterranea è legata a un minor rischio di diabete, soprattutto per le persone con un rischio alto di malattie cardiovascolari, secondo una ricerca che sarà presentata alla 63a Sessione Scientifica Annuale dell'American College of Cardiology.


I dati della prima analisi, che raggruppano studi che valutavano il possibile ruolo della dieta mediterranea nello sviluppo del diabete, mostrano che l'adesione a questa dieta è associata ad una riduzione del 21 per cento del rischio di diabete, rispetto ai gruppi alimentari di controllo.


Tale riduzione del rischio è ancora più pronunciata per le persone con un alto rischio di malattie cardiovascolari, tra i quali la prevenzione del diabete è particolarmente cruciale. L'analisi dimostra che i pazienti in questo sottogruppo hanno quasi il 27 per cento in meno di probabilità di sviluppare il diabete rispetto ai controlli.


"Aderendo alla dieta mediterranea si può prevenire lo sviluppo di diabete, indipendentemente da età, sesso, razza o cultura", ha detto Demostene Panagiotakos, PhD, professore della Harokopio University di Atene in Grecia, e ricercatore principale di questa meta-analisi. "Questa dieta ha un effetto benefico, anche in gruppi ad alto rischio, e supporta il fatto che non è mai troppo tardi per iniziare con una dieta sana".


I ricercatori hanno rivisto sistematicamente 19 studi di ricerca originali che avevano seguito più di 162.000 partecipanti per una media di 5,5 anni. Questi studi andavano dalle popolazioni europee a quelle non europee, fatto importante secondo Panagiotakos, in quanto la maggior parte degli studi pubblicati sono a base europea e c'è qualche problema di possibili fattori confondenti in queste regioni, tra cui la genetica, l'ambiente, lo stile di vita e la riduzione dei livelli di stress.


Ma i ricercatori hanno scoperto che, indipendentemente dalla popolazione studiata (Europea o non Europea, rischio alto o basso di malattie cardiovascolari), l'associazione è rimasta tra dieta mediterranea e rischio minore di diabete. Anche se non c'è alcuna dieta mediterranea [definita in modo condiviso], essa enfatizza di solito il consumo di frutta fresca e verdura, cereali integrali, legumi, noci, pesce, olio d'oliva e anche di un bicchiere di vino rosso.


"Una meta-analisi cattura i limiti dei singoli studi, e questo tipo di studio è importante per aiutare a conformare le linee guida e la cura basate sull'evidenza", ha detto Panagiotakos. "Il diabete è una epidemia in corso e la sua relazione con l'obesità, soprattutto nelle popolazioni occidentali, è ben noto. Dobbiamo fare qualcosa per prevenire il diabete, e può essere efficace cambiare la nostra dieta".

Può essere rilevante perché:

Diabete e malattie cardiovascolari sono fattori di rischio conclamati per l'Alzheimer.

La dieta mediterranea è anche un componente dello stile di vita sano che può aiutare a prevenire o a posticipare l'insorgenza della malattia.


Il numero dei casi di diabete è raddoppiato a livello mondiale negli ultimi 30 anni ed è stato collegato alla crescente epidemia di obesità. Le persone con diabete hanno difficoltà a controllare la loro glicemia perché non producono insulina o non la utilizzano correttamente. Se non è controllato, il diabete può portare a complicazioni che comprendono cecità, insufficienza renale, malattie cardiovascolari e amputazioni.


Panagiotakos ha detto che crede che la dieta mediterranea riduca in particolare il rischio di diabete, contribuendo a proteggere dall'obesità. Una ricerca precedente ha dimostrato che seguire la dieta mediterranea tradizionale è legato anche alla perdita di peso, alla riduzione del rischio di malattie cardiache e di morti correlate, così come all'abbassamento della pressione sanguigna e dei livelli di colesterolo nel sangue.


I ricercatori hanno identificato inizialmente più di 400 studi relativi alla loro analisi, ma ne hanno escluso la stragrande maggioranza sulla base dei criteri che avevano stabilito e dei progetti degli studi: per esempio, gli studi che in realtà non affrontavano la questione della dieta e del diabete anche se erano stati identificati dalle parole chiave usate, la mancanza di un gruppo di controllo o randomizzazione, l'inclusione delle persone con diabete o prediabete o la limitazione dello studio solo ad un componente della dieta mediterranea tradizionale.


La dieta è stata spesso valutata mediante questionari di frequenza alimentare e sul richiamo a 24 ore o tre giorni. I gruppi di controllo alimentari variavano, ma includevano le diete comuni nel luogo dello studio.

 

 

 

 

 


FonteAmerican College of Cardiology  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)