Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Individuati geni che predispongono a ictus e malattie cardiovascolari

Studiando il genoma di circa 5.000 persone, degli scienziati hanno individuato una variante genetica legata ad un rischio più alto di ictus, e hanno anche scoperto nuovi dettagli su un importante percorso metabolico che ha un ruolo rilevante in diverse malattie comuni.


Nell'insieme i loro risultati possono fornire nuovi indizi sulle influenze genetiche e biochimiche alla base dello sviluppo di ictus e malattie cardiovascolari, e possono anche aiutare a arrivare a nuove strategie di trattamento.


"I nostri risultati possono potenzialmente identificare nuovi bersagli per la prevenzione e il trattamento di ictus, malattie cardiovascolari e molte altre malattie comuni", ha detto Stephen R. Williams, PhD, ricercatore post-dottorato del Cardiovascular Research Center e del Center for Public Health Genomics all'Università della Virginia di Charlottesville.


Il rapporto dello studio del dottor Williams, di Michele Sale, PhD, professore associato di medicina, di Brad Worrall, MD, professore di neurologia e Scienze di Sanità Pubblica (tutti dell'Università della Virginia), e dei loro team, è stato pubblicato il 20 marzo 2014 in PLoS Genetics, ed è stato finanziato dal programma Genomics and Randomized Trials Network (GARNET) del National Human Genome Research Institute (NHGRI).


L'ictus è la quarta causa di morte e la principale causa di disabilità adulta in USA, ma la sua genetica di base è da sempre difficile da capire. Numerosi fattori genetici e ambientali possono contribuire all'ictus di una persona. "I nostri obiettivi erano di abbattere i fattori di rischio dell'ictus", ha affermato Williams. I ricercatori si sono concentrati su un particolare percorso biochimico chiamato percorso «folato uno-metabolismo del carbonio» (FOCM). Essi sapevano che i livelli ematici anormalmente elevati di aminoacido omocisteina sono associati ad un maggiore rischio di malattie comuni come l'ictus, le malattie cardiovascolari e la demenza.


L'omocisteina è un prodotto di degradazione della metionina, che è parte del percorso FOCM. Lo stesso percorso può influenzare molti processi cellulari importanti, compresa la metilazione di proteine, DNA e RNA. La metilazione del DNA è un meccanismo che le cellule usano per controllare quali geni sono accesi e spenti, e quando. Ma le sperimentazioni cliniche con terapie di abbassamento dell'omocisteina non hanno impedito le malattie, e non è ben definita la genetica sottostante i livelli elevati di omocisteina e del metabolismo errato della metionina.

Può essere rilevante perché:

Ictus e malattie cardiovascolari sono fattori di rischio della demenza, come peraltro è scritto anche nell'articolo di presentazione dello studio.


Il dottor Williams ed i suoi colleghi hanno condotto studi di associazione sull'intero genoma dei partecipanti provenienti da due grandi progetti a lungo termine: il «Vitamin Intervention for Stroke Prevention» (VISP), un esperimento che cerca i modi per prevenire un secondo ictus ischemico, e il «Framingham Heart Study» ( FHS), che segue da decenni la salute e le malattie cardiovascolari della popolazione generale. Essi hanno anche misurato in entrambi i gruppi il metabolismo della metionina, la capacità di convertire metionina in omocisteina. In tutto, hanno studiato 2.100 partecipanti VISP e 2.710 soggetti FHS.


In uno studio di associazione sull'intero genoma, i ricercatori eseguono la scansione del genoma per identificare specifiche varianti genomiche associate a una malattia. In questo caso, gli scienziati hanno cercato di identificare le varianti associate con un tratto: la capacità di metabolizzare la metionina in omocisteina. Gli investigatori hanno identificato le varianti di cinque geni nel percorso FOCM che sono state associate a differenze nella capacità di una persona di convertire metionina in omocisteina.


Essi hanno scoperto che tra i cinque, il gene ALDH1L1 è fortemente associato all'ictus anche nello studio Framingham. Questo gene, quando non funziona correttamente, è associato al fallimento di un processo cellulare normale chiamato morte programmata delle cellule, e alla sopravvivenza delle cellule tumorali. Essi hanno anche fatto importanti scoperte sul processo metionina-omocisteina. "Il GNMT produce una proteina che converte metionina in omocisteina. Dei cinque geni che abbiamo identificato, è quello associato più significativamente a questo processo", ha affermato Williams. "Le analisi suggeriscono che le differenze nel GNMT hanno le maggiori responsabilità nelle differenze nel metabolismo della metionina negli esseri umani. E' sorprendente che i geni siano nello stesso percorso, quindi sappiamo che le varianti genomiche che influiscono sul quel percorso contribuiscono alla variabilità delle malattie e al rischio che stiamo vedendo. Potremmo aver trovato come l'informazione genetica controlla la regolazione del GNMT".


[...] Con una sempre maggiore diffusione del sequenziamento del genoma, i medici potrebbero essere in grado di determinare quanto è elevato il rischio di una persona di avere livelli anormalmente elevati di omocisteina", ha detto. "Potrebbero essere fatti dei cambiamenti alla dieta di un individuo in funzione di un maggior rischio di ictus e malattie cardiovascolari". I ricercatori hanno in programma di studiare gli altri quattro geni del percorso per cercare di capire meglio il loro potenziale ruolo nel rischio di ictus e malattie cardiovascolari.


Oltre al NHGRI, la ricerca è stata sostenuta da fondi dal National Heart, Lung and Blood Institute, dal National Institute of Neurological Disorders and Stroke, dal National Institute on Aging e dal Robert Dawson Evans Endowment del Department of Medicine alla Boston University School of Medicine.

 

 

 

 

 


FonteNIH/National Human Genome Research Institute  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.