Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dal supercomputer ulteriori affinamenti sul meccanismo dell'Alzheimer

Ulteriori affinamenti sul meccanismo dell'AlzheimerRicercatori che studiano i peptidi usando il supercomputer Gordon del San Diego Supercomputer Center (SDSC) all'Università della California di San Diego hanno scoperto nuovi modi per chiarire la creazione degli oligomeri tossici associati all'Alzheimer.


Igor Tsigelny, ricercatore del SDSC, del Moores Cancer Center e del Dipartimento di Neuroscienze della UCSD, si è concentrato sul piccolo peptide chiamato amiloide-beta, che si accoppia con se stesso per formare dimeri e oligomeri.


Gli scienziati hanno studiato tutti i possibili modi per esaminare le dinamiche dei cambiamenti conformazionali di questi peptidi e la possibilità che essi possano organizzarsi negli oligomeri teorizzati come responsabili della malattia degenerativa del cervello. Nell'edizione del 14 febbraio del Journal of Alzheimer's Disease, i ricercatori suggeriscono che i loro risultati possono generare nuovi obiettivi per lo sviluppo di farmaci.


"La nostra ricerca ha identificato aminoacidi per la mutazione di punti, che migliorano o sopprimono la formazione e la tossicità di anelli oligomerici", ha detto Tsigelny, l'autore principale dello studio. "L'aggregazione di proteine neuronali e peptidi mal ripiegati può avere un ruolo primario nelle malattie neurodegenerative, compreso l'Alzheimer". Tsigelny osserva anche che i recenti miglioramenti nella velocità di calcolo computazionale hanno permesso a lui e ad altri ricercatori di usare vari strumenti, comprese le simulazioni al computer, per adottare nuovi approcci utili all'esame dell'amiloide-beta, che si è dimostrata troppo instabile per gli approcci tradizionali come la cristallografia a raggi X.


I ricercatori hanno studiato le forme singole e quelle dimeriche del peptide con una combinazione di metodi di calcolo, compresa la dinamica molecolare, il docking molecolare, le interazioni molecolari con la membrana, così come gli studi di mutagenesi, biochimici e di microscopia elettronica. Hanno quindi esaminato come quei dimeri interagiscono con i peptidi addizionali e quali strutture più grandi ne risultano.


I ricercatori hanno scoperto che, a seconda delle configurazioni, alcuni dimeri non portano ad alcuna ulteriore oligomerizzazione e alcune forme di oligomeri tossici sono coinvolte nello sviluppo del morbo di Alzheimer. "Abbiamo dimostrato con sorpresa una maggiore diversità nei dimeri di amiloide-beta di quanto descritto in precedenza", ha detto Eliezer Masliah, professore di patologia e medicina all'Università della California di San Diego, e membro del team di ricerca. "Comprendere la struttura dei dimeri di amiloide-beta potrebbe essere importante per progettare piccole molecole che bloccano la formazione di oligomeri tossici".


Sulla base dei risultati, i ricercatori sono stati in grado di identificare gli amminoacidi essenziali che alterano la formazione e la tossicità degli anelli oligomerici. "I nostri dati sono solo teorici, ma c'è una buona probabilità che gli oligomeri che abbiamo modellato esistano davvero", ha osservato Masliah. "Sono uscite alcune recenti pubblicazioni importanti che supportano il nostro lavoro".


Gli esperimenti in silico hanno permesso ai singoli monomeri di amiloide-beta di associarsi in modo casuale, secondo Masliah. Tuttavia, egli ha osservato che nel cervello dei pazienti di Alzheimer, la formazione di oligomeri e fibrille dipende da un numero infinito di influenze biochimiche, come la concentrazione, l'ossidazione, le neurotossine e l'acidità del peptide.


Secondo i ricercatori, il loro lavoro implica un ruolo più dinamico per i dimeri di amiloide-beta di quanto si pensasse. Esso suggerisce anche che il modo in cui i dimeri si formano e poi crescono in strutture più grandi è un processo in rapida evoluzione. "Questo, così come i risultati precedenti, suggerisce che puntare a dimeri amiloide-beta selezionati può essere importante nel tentativo di migliorare la memoria episodica colpita dal decadimento cognitivo lieve e dalle prime fasi dell'Alzheimer", ha detto Masliah.


I collaboratori di Masliah e Tsigelny comprendono Yuriy Pallinov, Valentina Kouznetsova, Jerry Greenberg, Wolfgang Wrasidlo, Tania Gonzalez, Paula Desplats, Sarah E. Michael, Margarita Trejo-Morales, e Cassia Overk, tutti della UC San Diego.

 

 

 

 

 


FonteUniversity of California, San Diego (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Igor F. Tsigelny, Yuriy Sharikov, Valentina L. Kouznetsova, Jerry P. Greenberg, Wolfgang Wrasidlo, Tania Gonzalez, Paula Desplats, Sarah E. Michael, Margarita Trejo-Morales, Cassia R. Overk, Eliezer Masliah. Structural Diversity of Alzheimer's Disease Amyloid-β Dimers and Their Role in Oligomerization and Fibril Formation. Journal of Alzheimer's Disease, 2014 DOI: 10.3233/JAD-131589

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.