Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La vitamina E può ritardare il declino nell'Alzheimer lieve-moderato

Di solito i malati di Alzheimer hanno difficoltà con le attività della vita quotidiana, che sono tra le più onerose per i caregiver.


Una nuova ricerca della facoltà della Scuola Icahn di Medicina del Mount Sinai che lavora con i Veterans Administration Medical Centers, suggerisce che l'alfa tocepherol, vitamina E liposolubile e antiossidante, può rallentare il declino funzionale (i problemi con le attività quotidiane come lo shopping, la preparazione dei pasti, la pianificazione, e i viaggi) dei pazienti con Alzheimer lieve/moderato, e diminuire il carico dei caregiver.


La vitamina non ha dimostrato alcun vantaggio per la memoria e i test cognitivi. Lo studio è stato pubblicato il 1 gennaio online su Journal of American Medical Association.


"Dopo l'introduzione degli inibitori della colinesterasi [galantamina, donepezil, rivastigmina], abbiamo avuto molto poco da offrire ai pazienti con demenza da lieve a moderata", ha detto Mary Sano, PhD, ricercatore dello studio e professore del dipartimento di psichiatria, Scuola Icahn di Medicina del Mount Sinai, e direttore di ricerca al James J. Peters Veteran’s Administration Medical Center nel Bronx a New York. "Questo studio dimostra che la vitamina E ritarda la progressione del declino funzionale del 19% all'anno, che si traduce in 6,2 mesi di beneficio rispetto al placebo".


La scoperta è importante perché la vitamina E è facile da acquistare nelle farmacie locali ed è anche poco costosa. I ricercatori dello studio clinico credono che possa essere raccomandata come una strategia di trattamento, sulla base del loro studio in doppio cieco, randomizzato, controllato.


Il Veteran’s Administration Cooperative Randomized Trial of Vitamin E and memantine in Alzheimer’s Disease (TEAM-AD) ha esaminato gli effetti di 2.000 UI/die di vitamina E, 20 mg/d di memantina, della loro combinazione, o di un placebo sul punteggio del test Alzheimer’s Disease Cooperative Study/Activities of Daily Living (ADCS-ADL). Esiti secondari verificati sono stati le misure cognitive, neuropsichiatriche, funzionali, e del caregiver. Lo studio ha esaminato un gruppo di 613 pazienti con Alzheimer lieve o moderato, ed è stato lanciato nell'agosto 2007 e terminato nel settembre 2012 in 14 centri medici Veterans Affairs.


La Dott.ssa Sano in precedenza aveva condotto uno studio sulla vitamina E nei pazienti con Alzheimer moderatamente grave, trovando che la vitamina rallenta la progressione della malattia.


Kenneth Davis, MD, Chief Executive Officer e Presidente del Mount Sinai Health System, e Professore emerito Gustave L. Levy, ha applaudito lo studio. "Questo studio è il primo a dimostrare il beneficio aggiunto della vitamina E nella fase lieve-moderata", ha detto. "Ora che abbiamo una forte sperimentazione clinica con la dimostrazione che la vitamina E rallenta il declino funzionale e riduce l'onere dei caregiver, la vitamina E dovrebbe essere offerta ai pazienti con Alzheimer lieve-moderato".


La ricerca del Dr. Davis e colleghi ha contribuito alla creazione di terapie mediche convenzionali per l'Alzheimer. La sperimentazione TEAM-AD, è finanziata dal Veterans Affairs Cooperative Studies Program.

 

 

 

 

 


FonteMount Sinai Medical Center, via Newswise.

Riferimenti: Maurice W. Dysken, Mary Sano, Sanjay Asthana, Julia E. Vertrees, Muralidhar Pallaki, Maria Llorente, Susan Love, Gerard D. Schellenberg, J. Riley McCarten, Julie Malphurs, Susana Prieto, Peijun Chen, David J. Loreck, George Trapp, Rajbir S. Bakshi, Jacobo E. Mintzer, Judith L. Heidebrink, Ana Vidal-Cardona, Lillian M. Arroyo, Angel R. Cruz, Sally Zachariah, Neil W. Kowall, Mohit P. Chopra, Suzanne Craft, Stephen Thielke, Carolyn L. Turvey, Catherine Woodman, Kimberly A. Monnell, Kimberly Gordon, Julie Tomaska, Yoav Segal, Peter N. Peduzzi, Peter D. Guarino. Effect of Vitamin E and Memantine on Functional Decline in Alzheimer Disease. JAMA, 2014; 311 (1): 33 DOI: 10.1001/jama.2013.282834

Pubblicato in newswise.com (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)