Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


*** Siamo in settembre, uno dei 12 mesi dell'anno del tutto uguali per i malati di Alzheimer, i familiari e i caregiver.

Statine sovra-prescritte per malattie renali alzano rischio demenza

Una nuova analisi conclude che un gran numero di pazienti con malattie renali in fase avanzata riceve in modo improprio la prescrizione di statine per abbassare il colesterolo; sono farmaci che non offrono loro alcun beneficio e possono aumentare altri rischi per la salute come diabete, la demenza o i dolori muscolari.


I risultati, che sono stati pubblicati sull'American Journal of Cardiovascular Drugs come revisione di diversi studi, sollevano seri interrogativi circa il valore delle terapie per abbassare il colesterolo nelle malattie renali.


La questione è importante, dicono i ricercatori, perché l'incidenza delle malattie renali croniche è in aumento negli Stati Uniti con quello che chiamano "un ritmo allarmante". Inoltre, i pazienti con malattie renali hanno una probabilità 23 volte maggiore di avere malattie cardiovascolari, che per loro sono la principale causa di morte.


Ma per questi pazienti, la decisione frequente di prescrivere statine per abbassare il colesterolo (al fine di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari) non è supportata da un corpo di ricerca sufficientemente vasto, dicono gli esperti. "Ci sono pochissimi benefici dalle statine per i pazienti nei primi stadi delle malattie renali, e nessun beneficio o una possibile tossicità per i pazienti nelle fasi successive", ha detto Ali Olyaei, professore di farmacoterapia nel College of Pharmacy della Oregon State University, e autore del nuovo rapporto.


"Credo che l'evidenza mostri che la maggioranza delle persone con malattie renali croniche stia assumendo statine impropriamente", ha detto Olyaei. "Possono aiutare un po' nelle malattie negli stadi precoci, ma queste persone non sono quelle che di solito muoiono di malattie cardiovascolari. E per le fasi finali i rischi superano qualsiasi beneficio. Un aumento di farmaci non è sempre la migliore soluzione".


Alcuni dei rischi specifici posti dall'uso delle statine, specialmente a dosi elevate, includono dolori muscolari conosciuti come rabdomiolisi, un aumento della demenza e un significativo aumento del rischio di sviluppare il diabete. Il corpo di ricerca mostra anche che le statine non fanno nulla per rallentare la progressione delle malattie renali, al contrario di quanto affermano alcuni rapporti.


L'impulso di usare le statine (tra i farmaci più prescritti al mondo per abbassare il colesterolo) è evidente nelle malattie renali allo stadio terminale, in quanto tali pazienti hanno un tasso di mortalità per malattia coronarica 15 volte maggiore della popolazione generale. Purtroppo, le evidenze dimostrano che i farmaci non aiutano a prevenire la mortalità in quella situazione. Non c'è inoltre alcuna efficacia provata del valore delle statine nei pazienti con dialisi, hanno detto i ricercatori.


Se le statine devono proprio essere prescritte nelle malattie renali allo stadio precoce, lo studio conclude che sono più appropriati i bassi dosaggi.

 

 

 

 

 


Fonte: Oregon State University.

Riferimento: A. Olyaei, J. L. Steffl, J. MacLaughlan, M. Trabolsi, S. P. Quadri, I. Abbasi, E. Lerma. HMG-CoA Reductase Inhibitors in Chronic Kidney Disease. American Journal of Cardiovascular Drugs, 2013; DOI: 10.1007/s40256-013-0041-4

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.