Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Fornice: il suo restringimento può anticipare il declino cognitivo

La struttura fornice evidenziata all'interno del cervello umano. (Credit: UC Regents 2013)La degenerazione di una piccola struttura a forma di forcella in profondità, all'interno del cervello, può fornire i primi indizi del futuro declino cognitivo, molto prima che gli anziani sani presentino sintomi clinici di perdita di memoria o di demenza, secondo uno studio di ricercatori dell'Alzheimer's Disease Center della University of California di Davis.


Lo studio longitudinale ha scoperto che le uniche differenze cerebrali visibili tra persone normali che in seguito hanno sviluppato deterioramento cognitivo e quelle che non l'hanno fatto, erano dei cambiamenti nel fornice, un organo che trasporta messaggi da e verso l'ippocampo, e di cui si conosce da molto tempo il ruolo per la memoria.


"Questo potrebbe essere un marcatore molto precoce e utile per il futuro declino incipiente", ha detto Evan Fletcher, autore principale dello studio e scienziato di progetto dell'Alzheimer's Disease Center della UC Davis. "Questi risultati suggeriscono che le variabili del fornice sono fattori cerebrali misurabili che precedono il primo peggioramento clinicamente rilevante della funzione cognitiva negli individui anziani cognitivamente normali", ha detto Fletcher.


La ricerca è stata pubblicata online il 9 Settembre su JAMA Neurologia. L'atrofia dell'ippocampo avviene nelle fasi successive del declino cognitivo ed è uno dei cambiamenti più studiati associati al processo di Alzheimer. Tuttavia non erano state ancora esaminate così da vicino le modifiche del fornice e delle altre regioni del cervello strutturalmente collegate all'ippocampo. Lo studio ha trovato che la degenerazione del fornice in relazione alla cognizione era rintracciabile anche prima dei cambiamenti nell'ippocampo.


"Anche se le misure dell'ippocampo sono state studiate molto più profondamente in relazione al declino cognitivo, il nostro confronto diretto tra le misure del fornice e dell'ippocampo suggerisce che le proprietà del fornice possono identificare meglio l'incipiente declino cognitivo tra le persone in buona salute", ha detto Fletcher.


Lo studio è stato condotto in cinque anni in un gruppo di 102 persone diverse, cognitivamente normali, con un'età media di 73 anni, reclutate consultando la comunità del Centro Alzheimer. I ricercatori hanno condotto studi di risonanza magnetica (MRI) nel cervello dei partecipanti, ottenendo la descrizione dei volumi e dell'integrità. Un tipo diverso di RM ha determinato l'integrità della mielina, il rivestimento grasso che fodera e protegge gli assoni. Gli assoni sono simili ai cablaggi di rame dei circuiti del cervello e la mielina è come l'isolamento di plastica del cablaggio. Perdere uno qualsisi dei due fa "degradare la trasmissione del segnale" nel cervello, spiega Fletcher.


I ricercatori hanno anche condotto test psicologici e valutazioni cognitive sui partecipanti allo studio per valutare il loro livello di funzionamento cognitivo. I partecipanti sono tornati per risonanze magnetiche aggiornate e test cognitivi ad intervalli di circa un anno. All'inizio, nessuno dei partecipanti allo studio esibiva sintomi di declino cognitivo. Nel corso del tempo circa il 20 per cento ha cominciato a mostrare i sintomi che hanno portato alla diagnosi sia di decadimento cognitivo lieve (MCI) che, in una minoranza di casi, di Alzheimer.


"Abbiamo scoperto, guardando i vari fattori cerebrali, che ce n'è uno - e uno solo - che sembrava predire il declino cognitivo di una persona, e quello era la degradazione del fornice"
, ha detto Fletcher.


Lo studio ha misurato due importanti caratteristiche del fornice che prevedono futuri deficit cognitivi: il volume della materia bianca del basso fornice e la riduzione dell'integrità assonale. Ognuno di questi era più forte di qualsiasi altro fattore cerebrale nei modelli di previsione della perdita cognitiva, ha detto Fletcher. Aggiungendo che l'esame RM di routine del fornice, potrebbe essere concettualmente usato nella pratica clinica in futuro come predittore di un declino cognitivo anomalo.


"I nostri risultati suggeriscono che se il volume o l'integrità del fornice è entro un certo range, si ha un aumento del rischio di deterioramento cognitivo in seguito. Ma sviluppare l'utilizzo del fornice come predittore in ambito clinico richiederà un certo tempo, lo stesso che è stato necessario per valutare i livelli di colesterolo che prevedono le malattie cardiache future", ha detto.


Fletcher ha anche detto che la scoperta potrebbe segnare un cambiamento di paradigma verso la valutazione della materia bianca del cervello, piuttosto che quella grigia, tra i primissimi indicatori di sviluppo della perdita cognitiva.


Attualmente c'è una forte attenzione della ricerca sulla comprensione dei processi cerebrali che portano infine all'Alzheimer. Il risultato attuale potrebbe riempire un pezzo del quadro e motivare nuove direzioni di ricerca per capire perché e come il fornice e gli altri cambiamenti della materia bianca siano un precursore così importante del deterioramento cognitivo.


"L'importanza fondamentale di questa scoperta è che essa implica che le misure del tratto di sostanza bianca potrebbero rivelarsi promettenti biomarcatori, candidati alla previsione dell'incipiente declino cognitivo negli individui cognitivamente normali in un ambiente clinico, forse più di quanto lo siano le misure della materia grigia"
, ha detto.

 

 

 

 

 


Fonte: University of California - Davis Health System.

Riferimento: Evan Fletcher. Loss of Fornix White Matter Volume as a Predictor of Cognitive Impairment in Cognitively Normal Elderly IndividualsFornix White Matter Loss and Cognitive ImpairmentF. JAMA Neurology, 2013; DOI: 10.1001/jamaneurol.2013.3263

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.