Ricerche
Commozione cerebrale e Alzheimer condividono anomalie nel cervello
E' noto da tempo tra i professionisti medici che i pazienti che hanno avuto un lieve trauma cranico (MTBI) presentano sintomi simili ai pazienti con Alzheimer. Ora, la nuova ricerca trova somiglianze nelle scansioni cerebrali tra i due gruppi di pazienti.
Secondo uno studio pubblicato online questa settimana sulla rivista Radiology, la distribuzione delle anomalie cerebrali della sostanza bianca in alcuni pazienti dopo un lieve trauma cranico (MTBI) assomiglia molto a quella presente nella demenza di Alzheimer precoce.
"Volevamo trovare un modo per individuare le anomalie che hanno la maggiore responsabilità dei sintomi del paziente", dichiara il Dott. Saeed Fakhran (foto), autore principale dello studio e assistente professore di radiologia nella divisione di Neuroradiologia della School of Medicine dell'Università di Pittsburgh. "Con nostra sorpresa, quando abbiamo esaminato queste anomalie, si è scoperto che erano molto simili a quelle osservate nei pazienti di Alzheimer. Non siamo partiti cercando di confrontare le due entità, ma quando abbiamo visto le anomalie sintomatiche nei pazienti con commozione cerebrale, le somiglianze erano troppo sorprendenti per essere ignorate".
I ricercatori hanno studiato i dati delle scansione eseguite su 64 pazienti di MTBI e di 15 pazienti di controllo, utilizzando una tecnica di risonanza magnetica avanzata chiamata scansione con tensore di diffusione, che individua i cambiamenti microscopici nella materia bianca del cervello. Hanno scoperto che c'è una relazione tra i modelli di lesione alla materia bianca e la gravità dei sintomi dopo un MTBI sulle MRI dei pazienti che erano normali. I ricercatori hanno valutato i disturbi sonno-veglia, tra le altre cose. I disturbi del sonno-veglia sono tra i primi sintomi dell'Alzheimer e sono presenti anche nei pazienti con MTBI.
Inoltre, i risultati dello studio suggeriscono che i sintomi della concussione non sono dovuti a una lesione traumatica diretta, nonostante quello che si crede comunemente. "L'infortunio agisce semplicemente da innesco che poi porta ad una cascata neurodegenerativa. Ciò dovrebbe dare speranza ai pazienti di MTBI, poichè i loro sintomi non sono causati dal danno già fatto al momento della lesione, ma da una cascata neurodegenerativa, che può essere potenzialmente impedita", spiega Fakhran.
Dato che la risposta è simile all'Alzheimer, Fakhran dice che spera che il suo studio porterà ad una maggiore cooperazione tra i gruppi che studiano l'Alzheimer e l'MTBI, per aiutare a capire entrambe le malattie e, infine, lavorare verso la creazione di migliori trattamenti. Fakhran e il suo gruppo prevedono di condurre altri studi successivi in cui i pazienti potranno essere sottoposti a scansione immediatamente dopo una commozione cerebrale.
"I nostri pazienti sono stati sottoposti a scansione e valutati in più punti temporali diversi, che vanno da giorni, a settimane, a mesi dopo la commozione cerebrale. Quindi è molto difficile determinare esattamente quando si verificano i cambiamenti del cervello che descriviamo nel nostro studio", conclude Fakhran.
Fonte: University of Pittsburgh
Riferimento: Saeed Fakhran, MD, Karl Yaeger, MD, Lea Alhilali, MD. Symptomatic White Matter Changes in Mild Traumatic Brain Injury Resemble Pathologic Features of Early Alzheimer Dementia. Radiology June 18, 2013, doi: 10.1148/radiol.13122343
Pubblicato in DotMed.com (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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