Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Creati pomodori che imitano le azioni del colesterolo buono

Ricercatori della University of California LosAngeles (UCLA) hanno progettato geneticamente dei pomodori che producono un peptide che imita le azioni del colesterolo buono quando viene consumato.

Secondo i ricercatori, potrebbero trarne benefici un gran numero di condizioni con una componente infiammatoria: non solo l'aterosclerosi, ma anche l'Alzheimer, il cancro dell'ovaio e del colon, il diabete, l'asma e altri disturbi.


Le immagini mostrano la coltivazione e la raccolta
di pomodori modificati geneticamente contenenti 6F,
un piccolo peptide che imita l'azione della principale
proteina dell'HDL. I pomodori sono liofilizzati e
corrispondono ad un apporto del 2,2 percento nella
dieta ricca di grassi data ai topi dello studio. Notare
il minore accumulo di colesterolo (in rosso)
nell'arteria dei topi nutriti con pomodori 6F rispetto
a quelli che hanno avuto una dieta ricca di grassi
con il 2,2 per cento di pomodori liofilizzati di
controllo che non contengono 6F. (Credit: UCLA)


Pubblicato nel numero di Aprile del Journal of Lipid Research e evidenziato in copertina, questo studio preliminare ha scoperto che i topi alimentati con questa forma macinata di pomodori liofilizzati, hanno meno infiammazione e formazione di placca nelle arterie.


"Questo è uno dei primi esempi di un peptide che agisce come la proteina principale del colesterolo buono e può essere acquisito semplicemente mangiando la pianta"
, scrive l'autore senior Dr. Alan M. Fogelman, presidente esecutivo del dipartimento di medicina e direttore dell'unità di ricerca sull'aterosclerosi alla David Geffen School of Medicine dell'UCLA. "Non c'è bisogno di isolare o purificare il peptide: è pienamente attivo dopo che la pianta è mangiata".


Dopo i pomodori sono consumati, il peptide si è dimostrato sorprendentemente attivo nell'intestino tenue, ma non nel sangue, suggerendo che puntare all'intestino tenue può essere una nuova strategia per prevenire l'aterosclerosi indotta dalla dieta, la malattia delle arterie basata sulle placche che può portare ad attacchi di cuore e ictus.


Nello specifico dello studio, il team ha modificato geneticamente dei pomodori per produrre 6F, un piccolo peptide che imita l'azione dell'apoA-1, la proteina principale nelle lipoproteine ad alta densità (HDL o colesterolo "buono"). Gli scienziati hanno alimentato con pomodori dei topi ai qual mancava la possibilità di rimuovere le lipoproteine a bassa densità (LDL o colesterolo "cattivo") dal sangue e hanno subito sviluppato l'infiammazione e l'aterosclerosi con una dieta ricca di grassi.


I ricercatori hanno scoperto che i topi che hanno mangiato i pomodori arricchiti di peptidi, per un totale del 2,2 per cento della dieta ricca di grassi di stile occidentale, avevano

  • livelli significativamente più bassi di infiammazione;
  • maggiore attività del paraoxonase , un enzima antiossidante associato al colesterolo buono;
  • livelli più elevati di colesterolo buono,
  • riduzione dell'acido lisofosfatidico, un promotore dei tumori che accelera la formazione di placca nelle arterie nei modelli animali, e
  • meno placca aterosclerotica.


Diverse ore dopo che i topi avevano finito di mangiare, il peptide intatto è stato trovato nell'intestino tenue, ma nessun peptide intatto è stato trovato nel sangue. Secondo i ricercatori, questo suggerisce con forza che il peptide ha agito nell'intestino tenue ed è stato poi degradato a un amminoacido naturale prima di essere assorbito nel sangue, come è il caso di altri peptidi e proteine del pomodoro. "Sembra probabile che il meccanismo di azione del pomodori arricchiti di peptide coinvolga l'alterazione del metabolismo lipidico a livello intestinale, incidendo positivamente sul colesterolo", ha detto l'autore corrispondente dello studio, Srinavasa T. Reddy, professore di medicina e di medicina molecolare e farmacologia all'UCLA.


Studi precedenti effettuati nel laboratorio di Fogelman e da altri ricercatori di tutto il mondo in modelli animali della malattia suggeriscono che un gran numero di condizioni con una componente infiammatoria - non solo l'aterosclerosi - potrebbe trarre beneficio dal trattamento con un peptide che imita l'apoA-1, tra cui l'Alzheimer, il cancro dell'ovaio e del colon, il diabete, l'asma e altri disturbi. Il sistema immunitario normalmente innesca una risposta infiammatoria ad un evento acuto come lesioni o infezioni, che è parte del corso naturale della guarigione. Ma in molte malattie croniche, l'infiammazione diventa un processo continuo anormale, con effetti deleteri di lunga durata nel corpo.


Se il lavoro sui modelli animali si applicasse agli esseri umani, ha detto Fogelman, che è anche professore "Castera" di Medicina all'UCLA, cunsumare forme di alimenti geneticamente modificati che contengono peptidi legati all'apoA-1 potrebbe contribuire a migliorare queste condizioni. Il peptide sarebbe considerato un farmaco, se somministrato per iniezione o in forma di pillola purificata, ma quando è una parte del frutto di una pianta, può essere diverso dal punto di vista della sicurezza del cibo in cui è contenuto - e può essere tollerato meglio di un farmaco, dice Fogelman. Egli osserva che una possibilità potrebbe essere lo sviluppo del peptide in un integratore alimentare.


Questo studio e le relative conclusioni sono il risultato di anni di lavoro investigativo nella ricerca di un peptide apoA-1 che possa essere prodotto in pratica. I peptidi precedenti a questa versione 6F hanno richiesto aggiunte che possono essere fatte solo con sintesi chimiche. Il peptide 6F non richiede queste aggiunte e può quindi essere prodotto da piante geneticamente modificate.


Il team ha scelto un frutto - il pomodoro - che può essere mangiato senza richiedere la cottura che potrebbe abbattere il peptide. I ricercatori sono riusciti ad esprimere geneticamente il peptide nelle piante di pomodoro, e il frutto maturo è stato poi liofilizzato e macinato in polvere per l'uso nello studio. "Questo è uno dei primi esempi nella ricerca traslazionale dell'utilizzo di una pianta commestibile come mezzo di trasporto, un nuovo approccio al colesterolo", dice Judith Gasson, professoressa di medicina e chimica biologica, direttrice del Jonsson Comprehensive Cancer Center della UCLA e preside associato per la ricerca alla Scuola di Medicina Geffen. "Terremo sotto stretta osservazione questa ricerca innovativa per vedere se questi studi preliminari porteranno alla sperimentazione umana".


Inoltre, la Gasson osserva che tale scoperta preliminare e gli studi futuri possono portare conoscenze importanti e fondamentali sul ruolo dell'intestino nell'infiammazione e nell'aterosclerosi indotte da dieta.


Lo studio è stato finanziato in parte dall'US Public Health Research Service e dal fondo Laubisch, Castera e MK Grey dell'UCLA. Gli studi sulla determinazione del 6F nel contenuto intestinale e nel plasma sono stati in parte finanziati dalla Fondazione Leducq.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version
of this article is here.

 

 

 

 

 


Fonte:University of California, Los Angeles (UCLA), Health Sciences.

Riferimento: A. Chattopadhyay, M. Navab, G. Hough, F. Gao, D. Meriwether, V. Grijalva, JR Springstead, MN Palgunachari, R. Namiri-Kalantari, F. Su, BJ Van Lenten, AC Wagner, G. M. Anantharamaiah, R. Farias-Eisner, ST Reddy, AM Fogelman. A Novel Approach to Oral ApoA-I Mimetic Therapy. The Journal of Lipid Research, 2013; DOI: 10.1194/jlr.M033555.

Pubblicato in Science Daily il 19 Marzo 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.