Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Proteine ​​prioniche favoriscono apprendimento e memoria

Configurazione elettronica dello zincoGli scienziati dell'Università di Leeds hanno scoperto che la proteina chiamata prione aiuta il cervello ad assorbire lo zinco (nella foto Wikipedia la configurazione elttronica), che si ritiene fondamentale per la capacità di apprendere e per il benessere della memoria.

Le scoperte, pubblicati il 16 ottobre in Nature Communications, dimostrano che la proteina prionica regola la quantità di zinco nel cervello, aiutando le cellule ad assorbirlo attraverso i canali della superficie cellulare. E' noto da tempo che alti livelli di zinco tra le cellule cerebrali sono collegati a malattie come l'Alzheimer e il Parkinson.


Il Professor Nigel Hooper della Facoltà di Scienze Biologiche dell'Università, spiega: "Con l'invecchiamento, il livello di proteina prionica nel nostro cervello scande e viene assorbito meno zinco dalle cellule cerebrali, fatto che potrebbe spiegare perché la nostra memoria e capacità di apprendimento cambiano con l'età. Studiando entrambi i loro ruoli nel corpo, speriamo di scoprire esattamente come prioni e zinco influenzano la memoria e l'apprendimento. Ciò potrebbe aiutare a capire meglio come mantenere sane le cellule cerebrali e limitare gli effetti dell'invecchiamento sul cervello".


Mentre la forma infettiva anomala del prione - che causa la malattia di Creutzfeldt-Jakob (CJD) negli esseri umani e l'encefalopatia spongiforme bovina (BSE) nel bestiame - è stata ampiamente studiata, il team di Leeds è tra i primi a studiare il ruolo della 'forma normale' della proteina. Il capo ricercatore, il dottor Nicole Watts, dice: "Lo zinco è ritenuto capace di aiutare la segnalazione nel cervello quando è rilasciato nello spazio intracellulare cerebrale. Tuttavia, quando c'è troppo zinco tra le cellule cerebrali può diventare tossico. Alti livelli di zinco, nella zona tra le cellule cerebrali, sono ritenuti un fattore nelle malattie neurodegenerative, quindi è cruciale la regolazione della quantità di assorbimento da parte delle cellule".


La ricerca, finanziata dal Medical Research Council, dal Wellcome Trust e da Alzheimer Research UK, può avere implicazioni per il modo in cui trattiamo - e possibilmente preveniamo - le malattie neurodegenerative in futuro.


Il dottor Simon Ridley, direttore della ricerca di Alzheimer Research UK, ha dichiarato: "Siamo lieti di aver contribuito a sostenere questo studio, che ha scoperto nuove informazioni che potrebbero un giorno aiutare nello sviluppo di nuovi trattamenti per l'Alzheimer. Uno dei passi successivi sarebbe capire come, regolando i livelli di zinco, si può influenzare l'avanzamento della malattia. Risultati come questi sono in grado di portare a nuovi ed efficaci trattamenti, ma perché questo accada, dobbiamo usare questi risultati e continuare ad investire nella ricerca".

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della University of Leeds, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Riferimento:
Nicole T. Watt, David R. Taylor, Talitha L. Kerrigan, Heledd H. Griffiths, Jo V. Rushworth, Isobel J. Whitehouse, Nigel M. Hooper. Prion protein facilitates uptake of zinc into neuronal cells. Nature Communications, 2012; 3: 1134 DOI: 10.1038/ncomms2135.

Pubblicato in ScienceDaily il 16 Ottobre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.