Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scienziati scoprono come invecchia il cervello

Ricercatori della Newcastle University hanno rivelato il meccanismo mediante il quale invecchiano i neuroni, le cellule nervose del cervello e di altre parti del corpo.

La ricerca, pubblicata il 12 settembre in Aging Cell, apre nuove vie per capire le condizioni di cui l'invecchiamento dei neuroni è rituenuto responsabile, come la demenza senile e il morbo di Parkinson.



Rappresentazione grafica di una rete neurale.
Ricercatori hanno rivelato il meccanismo per cui
invecchiano i neuroni, le cellule nervose del cervello
e di altre parti del corpo.
(Credit: © nobeastsofierce / Fotolia)

Il processo di invecchiamento ha le sue radici profonde all'interno delle cellule e delle molecole che compongono il nostro corpo. Gli esperti hanno già identificato il percorso molecolare che reagisce al danno cellulare e genera la capacità della cellula di dividersi, nota come senescenza cellulare. Tuttavia si capisce poco del processo di invecchiamento delle cellule che non hanno questa capacità di dividersi, come i neuroni nel cervello e altre.


Ora un team di scienziati della Newcastle University, guidati dal professor Thomas von Zglinicki hanno dimostrato che queste cellule seguono la stessa via.

Questo mette in discussione precedenti assunti sulla senescenza cellulare e apre nuove aree da esplorare, in termini di trattamenti per condizioni come la demenza, la malattia del motoneurone o la perdita di udito legata all'età.


Il professore Thomas von Zglinicki della Newcastle University, che ha condotto la ricerca, ha detto: "Vogliamo continuare il nostro lavoro esaminando i migliori percorsi nel cervello umano poichè questo studio ci offre un nuovo concetto di come si può diffondere il danno dalla prima area interessata all'intero cervello".


Lavorando con la colonia speciale di topi anziani dell'Università, gli scienziati hanno scoperto che l'invecchiamento dei neuroni segue esattamente le stesse regole della senescenza fibroblastica, la divisione delle cellule della pelle per riparare le ferite. Le risposte del danno al DNA riprogrammare essenzialmente i fibroblasti senescenti per produrre e secernere una serie di sostanze pericolose, compresi i radicali liberi dell'ossigeno e le specie reattive dell'ossigeno (ROS) e le molecole di segnalazione pro-infiammatorie. Questo rende le cellule senescenti la 'mela marcia nel cesto' che possono danneggiare e rovinare le cellule intatte nei dintorni. Tuttavia, fino ad ora si è sempre pensato che l'invecchiamento nelle cellule che non si possono dividere (cellule post-mitotiche, non-proliferanti, come i neuroni) avrebbe seguito un percorso completamente diverso.


Ora, questa ricerca spiega che in realtà l'invecchiamento dei neuroni segue esattamente le stesse regole della senescenza fibroblastica. Il Professore von Zglinicki, docente di Gerontologia Cellulare dell'Università di Newcastle ha detto: "Abbiamo ora bisogno di sapere se gli stessi meccanismi che abbiamo rilevato nel cervello dei topi sono associati anche all'invecchiamento del cervello e alla perdita cognitiva nell'uomo. Potremmo aprire una scorciatoia verso la comprensione dell'invecchiamento del cervello, se ci riuscissimo".


La Dssa Diana Jurk, che ha fatto la maggior parte di questo lavoro durante il dottorato di ricerca nel gruppo di von Zglinicki, ha detto: "E' stato assolutamente affascinante vedere come i processi di invecchiamento che abbiamo sempre pensato come completamente separati si sono rivelati identici. D'un tratto così tanta conoscenza dispersa si è riunita e ha avuto un senso".


La ricerca contribuisce alla Newcastle Initiative on Changing Age, la risposta dell'Università alla sfida dell'invecchiamento della società, per cercare nuovi modi per ottenere il meglio delle ampie opportunità associate all'aumento della longevità umana. Il gruppo vuole studiare ulteriormente il meccanismo utilizzando la risorsa unica della Banca del Cervello di Newcastle.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della Newcastle University.

Riferimento:
Diana Jurk, Chunfang Wang, Satomi Miwa, Mandy Maddick, Viktor Korolchuk, Avgi Tsolou, Efstathios S. Gonos, Christopher Thrasivoulou, M. Jill Saffrey, Kerry Cameron, Thomas von Zglinicki. Postmitotic neurons develop a p21-dependent senescence-like phenotype driven by a DNA damage response. Aging Cell, 2012; DOI: 10.1111/j.1474-9726.2012.00870.x.

Pubblicato in ScienceDaily il 12 Settembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.