Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Collegati delirium e declino cognitivo di lungo termine nei pazienti di Alzheimer

I pazienti con Alzheimer che hanno subito episodi di delirium durante il ricovero hanno un tasso nettamente più elevato di declino mentale fino a cinque anni dopo essere stati ricoverati in ospedale, rispetto a quelli che non hanno avuto episodi di questo tipo, secondo un studio condotto da ricercatori di The Institute for Aging Research di Hebrew SeniorLife, affiliato della Harvard Medical School.

Il documento, pubblicato oggi negli Archives of Internal Medicine, osserva che il delirium (un calo acuto nello stato cognitivo, in particolare l'attenzione e le funzioni esecutive, che in genere dura per uno o più giorni) è molto diffuso tra i pazienti di Alzheimer che sono ricoverati in ospedale.


"Il delirium si è sviluppato in oltre la metà dei pazienti che abbiamo studiato", ha detto Alden L. Gross, PhD, MHS, ricercatore post-dottorato dell'Istituto e autore principale dello studio, il primo a esaminare il significato della prevalenza del delirium su un tale lungo periodo di tempo. Lo studio mostra che i pazienti che avevano sviluppato delirium durante la loro permanenza in ospedale hanno sperimentato un maggiore deterioramento cognitivo nel corso dell'anno successivo alla ospedalizzazione rispetto a quelli che non avevano episodi di delirium e ha scoperto che il deterioramento mentale è proceduto ad un tasso doppio di quello di coloro che non avevano subito episodi di questo tipo nell'anno dopo il ricovero. Coloro che hanno subito episodi di delirium hanno mantenuto un ritmo più rapido di deterioramento cognitivo fino a un massimo di cinque anni di seguito dello studio.


I ricercatori hanno studiato i dati raccolti dal Centro di Ricerca Alzheimer del Massachusetts di 263 pazienti. Sono stati valutati i dati sul loro stato cognitivo prima e dopo i loro ricoveri. Non c'era alcuna differenza nel tasso di deterioramento cognitivo tra i due gruppi di pazienti prima della loro ospedalizzazione. I pazienti sono stati ricoverati in ospedale per una serie di motivi, che comprendevano cadute, problemi di cuore e altri.


L'Alzheimer è caratterizzato principalmente da perdita di memoria. Il delirium è generalmente considerato come temporaneo e i pazienti che soffrono degli episodi sono considerati "usciti da esso" e non in grado di fare lavori che richiedono concentrazione prolungata come mantenere o cambiare l'attenzione da una cosa all'altra, secondo Gross. Ha detto che la condizione non è sempre riconosciuta da infermieri e medici che si occupano di malati di Alzheimer. "Ma la nostra ricerca suggerisce che è un problema medico importante", ha detto.


La traiettoria nettamente più elevata del deterioramento cognitivo da parte di coloro che avevano subito episodi di delirium è stata determinata dal punteggio di una serie di test che consistevano in domande che hanno a che fare con l'orientamento nel tempo, spazio, eventi e altre questioni. Gross ha detto che i costi del delirium per il sistema sanitario sono stimati tra i 40 e i 150 miliardi di dollari all'anno, per cui è importante che i medici facciano un lavoro migliore per riconoscere la condizione quando avviene. Anche se le strategie per il trattamento del delirium quando si verifica sono ancora in fase di studio, ha detto che può essere più importante attuare strategie comprovate per evitare che si verifichi all'inizio, come l'Hospital Elder Life Program.


Sharon Inouye
Ci sono già alcune cose note che aiutano a prevenire episodi di delirium durante il ricovero, secondo Sharon K. Inouye (foto), MD, MPH, direttrice del Aging Brain Center alla Hebrew SeniorLife e autore senior dello studio, come assicurarsi che i pazienti ricevano orientamento, mobilità, alimentazione, idratazione e sonno. Inoltre, ha detto che è importante evitare l'uso di farmaci inappropriati. Infine, possono aiutare i fattori ambientali, come assicurarsi che vi sia luce nella stanza durante il giorno e buio di notte e con grandi orologi nella stanza, ha aggiunto.


"Le strategie per prevenire il delirium possono rappresentare una strada promettente da esplorare per migliorare il deterioramento cognitivo nell'Alzheimer", ha concluso il documento.


La ricerca è stata finanziata da una serie di fonti, tra cui il National Institute on Aging, l'Alzheimer's Association e il Massachusetts Alzheimer's Disease Research Center. Co-autori comprendono Richard N. Jones, Daniel A. Habtemariam, Dr. Tamara G. Fong, Douglas Tommet, Lien Quach, Eva Schmitt, Liang Yap e Dr. Sharon K. Inouye.

 

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale del Hebrew SeniorLife Institute for Aging Research.

Riferimento:
Gross AL, Jones RN, Habtemariam DA, et al. Delirium and Long-term Cognitive Trajectory Among Persons With Dementia. Archives of Internal Medicine, 2012; DOI: 10.1001/archinternmed.2012.3203.

Pubblicato in ScienceDaily il 20 Agosto 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.