Iscriviti alla newsletter

La meditazione riduce la solitudine e l'infiammazione conseguente.

MeditazionemeditazioneMolti anziani trascorrono i loro ultimi anni da soli. I coniugi vengono a mancare e i figli si disperdono.

Ma essere soli è molto più di una casa silenziosa e la mancanza di compagnia. Nel tempo la solitudine non richiede solo un pedaggio alla psiche, ma può avere un grave impatto fisico.


Sentirsi soli è stato collegato a un maggiore rischio di malattie cardiache, Alzheimer, depressione e persino morte prematura. E' essenziale sviluppare trattamenti efficaci per ridurre la solitudine degli anziani, ma gli sforzi fatti finora per trovare un trattamento hanno avuto un successo limitato.


Che fare? Ricercatori della University of California LosAngeles (UCLA) riferiscono ora che un semplice programma di meditazione della durata di appena otto settimane, riduce la solitudine degli anziani. Inoltre, sapendo che la solitudine è associata ad un aumento dell'attività di geni legata all'infiammazione, che può promuovere una varietà di malattie, i ricercatori hanno esaminato l'espressione genica e hanno trovato che questa stessa forma di meditazione ha ridotto significativamente l'espressione dei geni infiammatori.


Nell'attuale edizione online della rivista Brain, Behavior and Immunity, l'autore senior dello studio, Steve Cole, professore di medicina e psichiatria all'UCLA e membro del Centro Norman Cousins ​​di Psiconeuroimmunologia all'UCLA, e i suoi colleghi, riferiscono che un programma di due mesi di meditazione mindfulness per la riduzione dello stress (MBSR), che insegna alla mente ad essere attenta semplicemente al presente e non dimorare nel passato o progettare nel futuro, è riuscito a ridurre i sentimenti di solitudine.


E' importante notare, dicono i ricercatori, che l'MBSR modifica anche le proteine e i geni ​​marcatori dell'infiammazione, tra cui il marcatore infiammatorio proteina C-reattiva (CRP) e un gruppo di geni regolati dal fattore di trascrizione NF-kB. La CRP è un fattore di rischio per le malattie cardiache, e il NF-kB è un segnale molecolare che attiva l'infiammazione.


L'infiammazione è una componente naturale del sistema immunitario e può aiutare a combattere un'ampia varietà di attacchi corporei, che vanno dalle infezioni al colpo di un martello. Ma l'infiammazione cronica è ormai ritenuta un giocatore principale nella patologia di molte malattie e disturbi psicologici. "Il nostro lavoro presenta la prima prova che dimostra come un intervento psicologico che diminuisce la solitudine riduce anche l'espressione genica pro-infiammatoria", ha detto Cole. "Se questo sarà confermato da ulteriori ricerche, l'MBSR potrebbe essere un valido strumento per migliorare la qualità della vita di molti anziani".


Nello studio, 40 adulti di età compresa tra 55 e 85 anni sono stati assegnati in modo casuale a un gruppo di meditazione alla consapevolezza o a un gruppo di controllo che non meditava. Tutti i partecipanti sono stati valutati all'inizio e alla fine dello studio utilizzando una scala consolidata della solitudine. Sono stati raccolti all'inizio e alla fine campioni di sangue per misurare l'espressione genica e i livelli di infiammazione. I meditatori hanno partecipato ogni settimana a incontri di due ore in cui hanno appreso le tecniche di meditazione mindfulness, compresa la consapevolezza e le tecniche di respirazione. Essi hanno anche praticato la meditazione mindfulness per 30 minuti ogni giorno a casa e partecipato ad un ritiro di un giorno completo.


Questi partecipanti alla MBSR hanno auto-riportato una riduzione del senso di solitudine, mentre i loro esami del sangue hanno mostrato una diminuzione significativa dell'espressione dei geni legati all'infiammazione. "Anche se questo era un piccolo campione, i risultati sono stati molto incoraggianti", ha detto il Dott. Michael Irwin, professore di psichiatria all'Istituto Semel di Neuroscienze e Comportamento Umano dell'UCLA e direttore del Centro Cousins. "Si aggiunge a un crescente corpo di ricerca che sta mostrando i benefici positivi di una varietà di tecniche meditative, che comprendono il tai chi e lo yoga".


Proprio il mese scorso, per esempio, il dottor Helen Lavretsky, un professore dell'UCLA di psichiatria e ​​membro del Centro Cousins, ha pubblicato uno studio che dimostra che anche una forma di meditazione yogica salmodiante riduce l'espressione genica infiammatoria, come pure i livelli di stress, negli individui che assistono i pazienti con Alzheimer. "Questi studi cominciano a portarci oltre, semplicemente collegando la mente e il genoma e individuando le pratiche semplici che un individuo può sfruttare per migliorare la salute umana", ha detto Irwin.

 

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della University of California - Los Angeles. Articolo originale scritto da Mark Wheeler.

Riferimento:
J. David Creswell, Michael R. Irwin, Lisa J. Burklund, Matthew D. Lieberman, Jesusa MG Arevalo, Jeffrey Ma, Elizabeth Crabb Breen, Steven W. Cole. Mindfulness-Based Stress Reduction training reduces loneliness and pro-inflammatory gene expression in older adults: A small randomized controlled trial. Brain, Behavior, and Immunity, 2012; DOI: 10.1016/j.bbi.2012.07.006.

Pubblicato in ScienceDaily il 14 Agosto 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

La demenza ci fa vivere con emozioni agrodolci

23.05.2023

Il detto è: dolce è la vita. E, anche se vorremmo momenti costantemente dolci, la vita s...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Farmaci per il sonno: limitazioni e alternative

18.04.2023

Uno studio pubblicato di recente sul Journal of Alzheimer's Disease è l'ultima ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.