Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Non ci sono prove che il test dell'odorato funzioni per l'Alzheimer

Big noses allow fewer dust particles and airborne bacteria enter the bodyHai l'Alzheimer? Il Dr. Oz della TV e altri dicono che un test semplice sull'odorato può dirlo.

Ma il test può solo confermare ciò che già sai: che stai invecchiando e il senso dell'olfatto si affievolisce.


Dozzine di studi dimostrano che le persone con Alzheimer perdono la loro capacità di distinguere un odore comune da un altro. E i test dell'olfatto - lo Smell Identification Test dell'University of Pennsylvania (UPSIT) di 40 oggetti e più semplice test da 3 oggetti Smell Pocket Test (PST) - possono identificare affidabilmente le persone il cui senso dell'olfatto è affievolito.


Perchè questi test siano utili, tuttavia, essi devono prevedere chi svilupperà l'Alzheimer e chi no. Non c'è nessuna prova che i test dell'odore possano fare questo, secondo un nuovo studio del ricercatore Gordon H. Sun, MD, e colleghi dell'Università del Michigan. Il team di Sun ha trovato 125 studi nella letteratura medica sul tema dei test dell'olfatto e Alzheimer. Solo due di loro in realtà hanno testato le persone e poi le hanno seguite per vedere se sviluppavano l'Alzheimer. Altri 30 studi, di qualità variabile, hanno confrontato i risultati della prova di odore di malati di Alzheimer con quelli di adulti normali o di pazienti con decadimento cognitivo lieve.


Uno dei due studi a lungo termine ha scoperto che una persona tra 41 e 85 anni, con lieve compromissione cognitiva, che non ha superato la prova di odorato, ha circa il 50 percento di probabilità di sviluppare l'Alzheimer. L'altro studio ha scoperto che le persone che progredivano all'Alzheimer hanno avuto un risultato un po' peggiore sul test di odore, anche se questo avrebbe potuto essere un segnale statistico. C'era la stessa probabilità di non notare una differenza nel senso dell'olfatto sia nelle persone che hanno poi sviluppato Alzheimer che nelle altre.


Gli altri 30 studi hanno trovato che le persone con Alzheimer erano più propensi a non superare la prova dell'odore rispetto quelle normali o a quelle con decadimento cognitivo lieve. Ma gli studi non hanno effettuato le correzioni per le cose che potrebbero avere influenzato il senso dell'olfatto: età, idratazione diminuita, assottigliamento della mucosa delle cavità nasali e/o esposizione ad agenti tossici. "Il valore predittivo della disfunzione olfattiva [cioè, bocciatura a un test dell'odorato] nello sviluppo dell'Alzheimer è incerto", concludono Sun e colleghi.


Ma notano che la porta rimane aperta alle sperimentazioni cliniche volte a dimostrare che i test dell'olfatto possono predire l'Alzheimer. Ad oggi, nessuno ha fatto un tale studio. Lo studio di Sun, sponsorizzato dalla Robert Wood Johnson Foundation e dall'US Department of Veterans Affairs, appare nel numero corrente della rivista The Laryngoscope.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 


Pubblicato da Daniel J. DeNoon in WebMd il 2 Maggio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.