Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I videogiochi facilitano un sano invecchiamento?

La tecnologia dei videogame si sta rivelando uno strumento prezioso per aiutare le persone di tutte le età a migliorare lo stile di vita e le abitudini sanitarie e gestire la malattia.

Una nuova ricerca mostra che gli exergames (esercizi mentali elettronici) hanno vantaggi significativi per gli anziani, fornendo stimolazione cognitiva e una fonte di interazione sociale, esercizio fisico e divertimento.


ExergamingExergamingPerciò i giochi li aiutano a condurre una vita più piena e indipendente per un tempo più lungo, dicono due articoli in Games for Health Journal, una nuova pubblicazione bimestrale peer-reviewed della Mary Ann Liebert, Inc. Gli articoli sono disponibili gratuitamente sul sito della rivista. "Gli anziani spesso abbandonano le loro attività di tutta la vita in cambio della sicurezza, la protezione e la cura della vita istituzionale", dice il capo redattore Bill Ferguson, PhD. "Questo scambio non è deve richiedere il sacrificio dell'attività fisica e dell'essere in forma. Inoltre, i videogames offrono una via di fuga dalla routine. Tutti questi vantaggi possono migliorare il benessere degli anziani".


I giochi digitali offrono un metodo, da seguire a casa, per supportare la modifica del comportamento, motivare i pazienti a prendersi più cura di se stessi e autogestirsi le condizioni croniche. Raccomandazioni su come utilizzare e integrare la tecnologia dei videogiochi nella riabilitazione e nella formazione degli adulti più anziani sono presentate nell'articolo della rivista "Interactive Videogame Technologies to Support Independence in the Elderly". I videogiochi offrono una buona alternativa alle forme tradizionali di esercizio aerobico, secondo gli autori, Hannah Marston, PhD, German Sport University Cologne in Germania, e Stuart Smith, PhD, Neuroscience Research, Randwick, New South Wales, Australia.


Un'altro articolo nella stessa edizione descrive uno studio condotto in tre paesi europei che hanno definito e confrontato le caratteristiche specifiche dei videogiochi che più interessano gli anziani. Unai Diaz-Orueta, PhD, Matia Gerontological Institute Foundation -INGEMA (Donostia-San Sebastian, Spagna), e colleghi provenienti da Spagna, Olanda e Grecia hanno individuato vari fattori principali che motivano l'interesse nel gioco: l'aspetto sociale dell'esperienza, la sfida che presenta, la combinazione di attività cognitive e fisiche, e la capacità di acquisire competenze specifiche come risultato del gioco.

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Fonte: Materiale della Mary Ann Liebert, Inc./Genetic Engineering News.

Riferimento: Unai Diaz-Orueta, David Facal, Henk Herman Nap and Myrto-Maria Ranga. What is the Key for Older People to Show Interest in Playing Digital Learning Games? Initial Qualitative Findings from the LEAGE Project on a Multicultural European Sample. Games for Health Journal, 2012 DOI: 10.1089/g4h.2011.0024.

Pubblicato
in ScienceDaily il 23 Aprile 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)