Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Livelli elevati di ftalati alzano rischio di diabete tipo2

C'è una connessione tra i ftalati presenti nei prodotti cosmetici e nelle materie plastiche e il rischio di sviluppare il diabete tra gli anziani.

Anche con un modesto aumento dei livelli circolanti di ftalato, il rischio di diabete è doppio. Questa è la conclusione dei ricercatori della Uppsala University in uno studio pubblicato sulla rivista Diabetes Care.


"Anche se i nostri risultati devono essere confermati in altri studi, essi supportano l'ipotesi che alcune sostanze chimiche ambientali possono contribuire allo sviluppo del diabete", dice Monica Lind, professore associato di medicina ambientale alla Sezione di Medicina del Lavoro ed Ambientale dell'Università di Uppsala. Insieme a Lars Lind, professore di medicina all'Università di Uppsala, ha analizzato le nuove informazioni dal cosiddetto studio PIVUS, che copre più di 1.000 anziani di 70 anni di Uppsala.


I partecipanti sono stati sottoposti a esame fisico per rilevare la glicemia a digiuno e l'insulina. Hanno fornito i campioni di sangue per l'analisi di varie tossine ambientali, comprese le varie sostanze che si formano quando il corpo scompone i cosiddetti ftalati. La maggior parte delle persone entra quotidianamente in contatto con i ftalati che sono utilizzati come agenti ammorbidenti nelle materie plastiche e come portatori di profumi nei prodotti cosmetici e nei prodotti per la cura personale.


Come previsto, il diabete era più comune tra i partecipanti che erano in sovrappeso e avevano elevati lipidi nel sangue. Ma i ricercatori hanno anche scoperto una connessione tra i livelli ematici di alcuni ftalati e una maggiore prevalenza di diabete, anche dopo l'aggiustamento per obesità, lipidi nel sangue, fumo e abitudini di esercizio fisico. Gli individui con elevati livelli di ftalati hanno circa il doppio del rischio di sviluppare il diabete rispetto a quelli con livelli più bassi. Hanno anche scoperto che alcuni ftalati sono associati con la produzione interrotta di insulina nel pancreas. "Tuttavia, per scoprire se veramente i ftalati sono fattori di rischio per il diabete, sono necessari ulteriori studi che mostrano associazioni analoghe. Oggi, oltre al presente studio, c'è solo un piccolo studio su donne messicane. Ma sono necessari anche studi sperimentali sugli animali e sulle cellule per scoprire i meccanismi biologici alla base di queste connessioni", dice Monica Lind.

 

A proposito dei ftalati:

Mono-metil ftalato (MMP), Mono-etile ftalato (MEP) e mono-isobutile ftalato (MiBP) sono tutti metaboliti delle sostanze chimiche dimetilftalato (DMP), dietil ftalato (DEP) e Di-isobutile ftalato (DIBF), rispettivamente, e sono utilizzate, tra le altre cose, nei cosmetici, nei prodotti per la cura personale, nei deodoranti solidi e nelle candele profumate. Le DMP sono utilizzate anche nell'inchiostro e come agente di ammorbidimento nelle plastiche di cellulosa.

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Fonte: Materilae della Uppsala Universitet, via AlphaGalileo.

Riferimento: P. Monica Lind, Björn Zethelius, and Lars Lind. Circulating Levels of Phthalate Metabolites Are Associated With Prevalent Diabetes in the Elderly. Diabetes Care, April 12, 2012 DOI: 10.2337/dc11-2396.

Pubblicato
in ScienceDaily il 12 Aprile 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)