Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cosa può fare la manipolazione genetica per le cellule cerebrali

Ricercatori del Medical Center della University of Texas Southwestern (UT Southwestern) hanno identificato una manipolazione genetica che aumenta sia lo sviluppo dei neuroni nel cervello durante l'invecchiamento che l'effetto dei farmaci antidepressivi.

La ricerca ha scoperto che l'eliminazione del gene NF1 nei topi ha prodotto miglioramenti di lunga durata nella neurogenesi, che a sua volta ha reso i soggetti del gruppo di test più sensibili agli effetti degli antidepressivi.

Dr. Luis Parada"L'implicazione rilevante di questo lavoro è che il miglioramento della neurogenesi acuisce la sensibilità dei topi agli antidepressivi - nel senso che hanno bisogno di minori dosi di farmaci per incidere sull' 'umore' - e sembra avere anche effetti anti-depressivi e anti-ansia per conto proprio, che continuano nel tempo", ha affermato il Dr. Luis Parada (foto), direttore del Kent Waldrep Center for Basic Research and Nerve Growth and Regeneration e autore senior dello studio pubblicato sul Journal of Neuroscience. Proprio come nelle persone, i topi producono nuovi neuroni nel corso dell'età adulta, anche se il tasso [di produzione] cala con l'età e lo stress, ha detto il dottor Parada, presidente di biologia dello sviluppo all'UT Southwestern.


Studi hanno dimostrato che l'apprendimento, l'esercizio fisico, la terapia elettroconvulsivante e alcuni antidepressivi possono aumentare la neurogenesi. Le fasi del processo sono ben note, al contrario dei meccanismi cellulari che stanno dietro questi passaggi. "Nella neurogenesi, le cellule staminali nell'ippocampo del cervello danno origine a cellule precursori neuronali che alla fine diventano neuroni giovani, e poi neuroni a pieno titolo, che si integrano nelle sinapsi del cervello", ha affermato Parada, membro eletto della prestigiosa National Academy of Sciences, del suo Institute of Medicine, e della American Academy of Arts and Sciences.


I ricercatori hanno utilizzato un processo sofisticato per eliminare il gene che codifica la proteina NF1 solo nel cervello dei topi, mentre la produzione in altri tessuti continua normalmente. Dopo aver dimostrato che i topi privi della proteina NF1 nel cervello hanno avuto una maggiore neurogenesi rispetto ai controlli, i ricercatori hanno eseguito test comportamentali progettati per simulare situazioni che potrebbero favorire uno stato d'animo sommesso o di ansia, come ad esempio il modo in cui si curavano di sè stessi in risposta ad una piccola spruzzata di acqua zuccherata.


I ricercatori hanno scoperto che i topi del gruppo di test hanno prodotto più neuroni nel corso del tempo, rispetto ai controlli, e che i topi giovani privi della proteina NF1 richiedevano quantità molto inferiori di anti-depressivi per contrastare gli effetti dello stress. Differenze comportamentali tra i gruppi persistevano fino a tre, sei e nove mesi dopo. "I topi vecchi privi della proteina hanno risposto come se stessero assumendo antidepressivi da tutta la vita", ha detto il Dott. Parada. "In sintesi, questo lavoro suggerisce che l'attivazione di cellule precursori neurali può migliorare direttamente i comportamenti simili a depressione e ansia, e fornisce una prova di principio per quanto riguarda la possibilità di regolare il comportamento attraverso la manipolazione diretta della neurogenesi adulta".


Il laboratorio del Dr. Parada ha pubblicato una serie di studi che collegano il gene NF1 (meglio conosciuto per le mutazioni che fanno crescere i tumori intorno ai nervi) ad un ampio spettro di effetti in molti tessuti importanti. Ad esempio, in uno studio i ricercatori hanno individuato i modi in cui il sistema immunitario del corpo promuove la crescita di tumori, e in un altro studio, descrivono come la perdita della proteina NF1 nel sistema circolatorio porti a ipertensione e malattia cardiaca congenita.


L'autore principale dello studio è l'ex studente laureato Dr. Yun Li, ora ricercatore post-dottorato al Massachusetts Institute of Technology. Altri autori includono Yanjiao Li, ricercatore associato di biologia dello sviluppo e il Dr. Renée McKay, assistente professore di biologia dello sviluppo, entrambi della UT Southwestern; e il Dr. Dieter Riethmacher dell'Università di Southampton nel Regno Unito.

Lo studio è stato finanziato dal National Institute of Neurological Disorders and Stroke (parte dei National Institutes of Health's), e dal National Institute of Mental Health. Il Dr. Parada è professore di ricerca dell'American Cancer Society.

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Pubblicato in UTSouthwestern.edu il 8 marzo 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.