Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'allenamento migliora la memoria e l'attività cerebrale in MCA

Se qualcuno ha difficoltà a ricordare dove sono le chiavi della macchina o la grattugia per il formaggio, una nuova ricerca dimostra che può essere utile una strategia di allenamento della memoria.

I risultati suggeriscono che allenare la memoria può anche re-impegnare l'ippocampo, una parte del cervello fondamentale per la creazione dei ricordi.


I ricercatori della School of Medicine della Emory University e dell'Atlanta Veterans Affairs Medical Center hanno studiato le strategie di memorizzazione delle persone con MCI (Mild Cognitive Impairment = Disturbo cognitivo lieve). Le tecniche utilizzate nello studio erano ritenute efficaci per le persone sane, ma non è certo come avrebbero potuto influenzare le funzioni cerebrali nelle persone con MCI. I risultati sono pubblicati online nella rivista Hippocampus.


"I nostri risultati suggeriscono che queste strategie possono aiutare i pazienti a ricordare informazioni specifiche, come ad esempio la posizione degli oggetti", dice il primo autore Benjamin Hampstead, PhD, assistente professore di medicina riabilitativa alla School of Medicine della Emory University. "Questo è il primo studio randomizzato e controllato che dimostra che queste tecniche non solo sono efficaci nei pazienti con MCI, ma possono anche impegnare nuovamente l'ippocampo, che è una regione del cervello fondamentale per la formazione di nuovi ricordi".


Scansioni fMRI dei partecipanti allo studio mentre
stanno cercando di ricordare le posizioni degli oggetti.
L'attività nell'ippocampo è più forte nei controlli sani
anziani (a sinistra) rispetto alle persone con decadi-
mento cognitivo lieve (a destra).
Credit: Immagine
per gentile concessione della Emory University

Hampstead è neuropsicologo clinico al VA Rehabilitation, Research and Development Center of Excellence. Altri autori dello studio includono Krish Sathian, MD, PhD, professore di neurologia, medicina riabilitativa e psicologia, e direttore del Rehabilitation R&D Center of Excellence at the Atlanta VAMC, e Anthony Stringer, PhD, professore di medicina riabilitativa e psicologia.


La MCI è una diagnosi volta ad individuare i soggetti con maggiore rischio di passare in seguito ad Alzheimer. Le persone con MCI hanno difficoltà a formare nuovi ricordi, ma sono ancora in grado di gestire le attività della vita quotidiana. La difficoltà di apprendere e ricordare nuove informazioni è a causa della compromissione della funzione in alcune parti del cervello, che comprendono l'ippocampo.


Lo studio si è concentrato sul modo in cui i partecipanti riuscivano a ricordare la posizione di oggetti di uso domestico comune. La strategia per allenare la memoria prevede tre passaggi. In primo luogo, i partecipanti si sono concentrati su una caratteristica della sala che stava fuori e era vicino all'oggetto, poi hanno sentito una breve spiegazione del motivo per cui l'oggetto era in quella posizione. Infine, hanno creato una immagine mentale per legare insieme le informazioni.


In diverse sessioni, i partecipanti allo studio hanno visto oggetti di casa uno alla volta, ogni oggetto era seguito dalla sua posizione in un ambiente simulato al computer. Un'ora più tardi, è stato chiesto di identificare la posizione di ogni oggetto tra tre opzioni. Dopo la prima visita, i partecipanti sono ritornati al laboratorio per le tre sessioni di allenamento. In una quinta visita due settimane più tardi, è stato valutato quanto ricordavano sulle posizioni degli oggetti. Un gruppo di controllo ha guardato per lo stesso tempo gli oggetti e le relative posizioni, ma non hanno avuto un addestramento esplicito.


Come previsto, all'inizio dello studio i pazienti con MCI hanno avuto più difficoltà a ricordare dove erano gli oggetti e hanno mostrato una minore attività cerebrale nell'ippocampo (misurato mediante la risonanza magnetica), rispetto alle persone sane. Sia le persone con MCI che i controlli sani hanno beneficiato significativamente dall'uso di strategie di memoria. Inoltre, i pazienti con MCI nel gruppo che subiva l'addestramento per le strategie di memoria hanno mostrato una maggiore attività nell'ippocampo, poichè hanno visto e ricordato la posizione degli oggetti. I partecipanti al gruppo di formazione hanno mostrato un aumento dell'attività dell'ippocampo, anche quando cercavano di ricordare le posizioni dei nuovi oggetti.


"Questo è un primo, seppur incoraggiante, passo per determinare i metodi che possono aiutare questi pazienti a funzionare meglio nella vita quotidiana", spiega Stringer, che ha originariamente sviluppato le strategie su cui si fonda l'allenamento in questo studio. "Queste tecniche possono essere particolarmente promettenti, dato che sembrano promuovere cambiamenti neuroplastici in regioni cerebrali cruciali", dice Sathian.


Il team della Emory / VA ha inoltre testato l'efficacia delle tecniche di memorizzazione per associare volti e nomi, in un'altra serie di studi. Continuano lo studio delle tecniche di memorizzazione, per determinare quanto durano i vantaggi della formazione, e se i partecipanti possono utilizzare le strategie da soli, fuori del laboratorio. La ricerca è statafinanziata dal Department of Veterans Affairs e dal National Institute on Aging che fa parte del National Institutes of Health.

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Fonte: Materiale della Emory University.<

Riferimento: Benjamin M. Hampstead, Anthony Y. Stringer, Randall F. Stilla, Michelle Giddens, K. Sathian. Mnemonic strategy training partially restores hippocampal activity in patients with mild cognitive impairment. Hippocampus, 2012; DOI: 10.1002/hipo.22006.

Pubblicato in
ScienceDaily il 1 marzo 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)