Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto un nuovo meccanismo di Alzheimer legato all'infiammazione del cervello

La scoperta rivela che un recettore a lungo studiato è costruito in modo diverso rispetto a quanto si credeva finora.

female with head inflammationImage by kjpargeter on freepik

I ricercatori dell’Università della California di Irvine, hanno scoperto un’inaspettata combinazione molecolare che rimodella la comprensione degli scienziati su come si verifica l’infiammazione cerebrale nel morbo di Alzheimer (MA).


In uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, un team guidato dall'assistente ricercatore Ruiming Zhao e dal dott. Steve Goldstein, vicerettore affari sanitari della UC Irvine, ha scoperto che le proteine ​​precursori dell'amiloide (APP), la fonte dei peptidi di amiloide-beta che si aggregano in placche nel MA, formano un complesso strutturale e funzionale con canali protonici voltaggio-dipendenti nelle cellule immunitarie del cervello umano, chiamate microglia.


La scoperta rivela che i canali del recettore Hv1, studiati da decenni, sono composti in modo diverso rispetto a quanto ritenuto finora. L'assemblaggio dei canali Hv1 e delle APP altera il modo in cui funzionano i canali e ne modifica le proprietà farmacologiche. Sebbene i canali Hv1 siano importanti in molti tessuti del corpo, questo studio si è concentrato sulla loro funzione nel cervello, dove influenzano la neuroinfiammazione e la neurodegenerazione nel MA.


Lo studio dimostra che, quando le APP o i loro frammenti transmembrana C99 si legano ai canali Hv1, aumentano le correnti protoniche e promuovono il rilascio di mediatori infiammatori dalle microglia derivate da cellule staminali pluripotenti indotte dall'uomo. Al contrario, quando l’espressione delle APP è ridotta, l’attività del canale e la produzione di molecole infiammatorie diminuiscono drasticamente.


Il team ha anche scoperto che due mutazioni della proteina precursore dell'amiloide legate al MA a esordio precoce aumentano ulteriormente l'attività del canale oltre i livelli normali, fornendo una possibile spiegazione all'infiammazione intensificata osservata in questi pazienti.


"Sappiamo da tempo che l'Hv1 controlla l'infiammazione nelle cellule immunitarie, ma scoprire che l'APP - una proteina al centro della patologia del MA - modifica direttamente il suo comportamento è stato del tutto inaspettato", ha affermato Goldstein, autore senior dello studio. “Questa scoperta è entusiasmante perché inizia a spiegare perché i canali Hv1 funzionano in modo diverso dai diversi tessuti sani, informazione di cui abbiamo bisogno per puntarli in modo efficace e curare la malattia”.

 

 

 


Fonte: University of California, Irvine (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: R Zhao, [+7], SAN Goldstein. Amyloid precursor protein and C99 are subunits in human microglial Hv1 channels that enhance current and inflammatory mediator release, PNAS, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.