Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Stallo nella produzione di proteine ​​amiloidi guida l'Alzheimer?

Il morbo di Alzheimer (MA) è probabilmente causato dall'elaborazione bloccata delle proteine ​​nel cervello, secondo un nuovo studio.

FAD mutations lead to stalled processive proteolysis of APP substrate by γ secretase I complessi γ-secretasi PSEN1-mutante del MA familiare sono carenti in fasi specifiche di scissione. I complessi intermedi enzima-substrato sono bloccati in queste fasi. (Fonte: Arafi et al / eLife)

La ricerca, pubblicata su eLife, fornisce approfondimenti importanti su come le mutazioni nel gene presenilin-1 (PSEN1) influiscono sull'elaborazione della proteina precursore amiloide (APP) che, una volta elaborata in proteina amiloide-beta (Aβ) - si accumula nel cervello delle persone con MA. I ricercatori che studiano il MA lavorano da diversi decenni per comprendere la 'ipotesi cascata amiloide', che postula che un accumulo di proteine ​​Aβ avvia una cascata di eventi che portano alla neurodegenerazione e alla demenza.


"Nonostante i progressi nella comprensione delle mutazioni che portano all'aggregazione di Aβ, rimangono incertezze sull'assemblaggio delle proteine ​​neurotossiche di Aβ", afferma la prima autrice Parnian Arafi, ricercatrice dell'Università del Kansas in USA. "Inoltre, gli studi clinici sui trattamenti che puntano la proteina Aβ o i suoi aggregati hanno avuto una efficacia molto modesta, spingendo a mettere in discussione l'Aβ come causa principale del processo patologico del MA".


C'è maggiore attenzione ora alla produzione di Aβ, un processo chiamato proteolisi, durante il quale la 'proteina precursore amiloide' (APP) viene tagliata da un enzima chiamato gamma-secretasi (γ-secretasi). L'autore senior Michael Wolfe, professore di chimica medica all'Università del Kansas e i colleghi avevano in precedenza dimostrato che le mutazioni presenti nel MA familiare ad esordio precoce (MAF) impediscono alla γ-secretasi di tagliare efficacemente l'APP, portando all'accumulo di lunghe forme di intermedi di APP/Aβ.


Inoltre, in vermi modello di MAF, hanno dimostrato che questi complessi γ-secretasi bloccati portano alla neurodegenerazione, anche quando l'Aβ non è presente. Nel presente studio, il team ha ampliato l'analisi a altre 6 mutazioni presenti nel MAF a esordio precoce, misurando l'impatto di ciascuna di esse su ogni fase della produzione di Aβ. Queste sono mutazioni che vengono esplorate dal Dominantly Inherited Alzheimer Network (DIAN), perché causano lo sviluppo di MA tra i 27 e i 58 anni di età.


Per esplorare l'effetto delle mutazioni, hanno generato e purificato proteine ​​mutanti γ-secretasi e quindi le hanno incubate con un frammento di APP. Ciò ha permesso loro di determinare come la γ-secretasi mutante ha tagliato l'APP, misurando con la spettrometria di massa i frammenti proteici risultanti.


Hanno scoperto che tutte le mutazioni γ-secretasi testate hanno causato carenze in diverse fasi di elaborazione dell'APP, la cui natura variava a seconda della mutazione specifica. Misurando i diversi prodotti generati da ciascuna mutazione, il team ha rivelato quantitativamente come ciascuna di esse influenza specificamente la produzione di diverse proteine ​​intermedie APP/Aβ.


Durante la proteolisi, l'enzima γ-secretasi si unisce inizialmente in un complesso con APP e quindi con successive forme intermedie della proteina mentre viene tagliata. Per testare gli effetti delle mutazioni sulla stabilità di questi complessi enzima-substrato, il team ha usato una coppia di anticorpi marcati in modo fluorescente che puntano il frammento di APP e l'enzima.


Una riduzione di fluorescenza indica quando l'enzima e il substrato sono in prossimità, cioè legati insieme. Per tutti i mutanti testati, il segnale fluorescente si è ridotto rispetto all'enzima funzionale normale, indicando che queste mutazioni aumentano la stabilità dei complessi enzima-substrato. Questo risultato ha senso a fianco dell'analisi iniziale della proteolisi, il che suggerisce che il processo proteolitico si è bloccato.


"Abbiamo dimostrato che queste mutazioni portano a proteolisi bloccata e stabilizzano l'enzima con il suo substrato in forma intermedia", afferma la Arafi. "Questi risultati sono in linea con la nostra ipotesi del 'complesso bloccato', per cui sono questi complessi enzima-substrato che innescano la neurodegenerazione anche in assenza di produzione di Aβ".


"Le difficoltà a individuare le guide del MA e a scoprire terapie efficaci suggeriscono che nella neurodegenerazione potrebbero avere ruoli fondamentali entità e processi oltre l'Aβ", afferma Wolfe. "Concentrandoci sul MA familiare, abbiamo semplificato l'identificazione di meccanismi patogeni, aprendo le porte allo sviluppo di nuovi trattamenti. Proponiamo che attivatori della γ-secretasi, idonei a recuperare la proteolisi bloccata, possano integrare i trattamenti che puntano altri percorsi associati al MA".

 

 

 


Fonte: eLife (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: P Arafi, [+2], MS Wolfe. Alzheimer-mutant γ-secretase complexes stall amyloid β-peptide production. eLife, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.