Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Donne con fibrillazione atriale hanno un declino cognitivo più rapido degli uomini

Le donne con fibrillazione atriale progrediscono più rapidamente verso la compromissione cognitiva e la demenza rispetto agli uomini con la stessa condizione, secondo una ricerca pubblicata su Alzheimer's & Dementia.

Atrial fibrillation

La dott.ssa Kathryn Wood della Emory University di Atlanta (Stati Uniti), ha detto:

"I sintomi della fibrillazione atriale nelle donne sono spesso ignorati dagli operatori sanitari o attribuiti allo stress o all'ansia, così che può non essere diagnosticata per un lungo periodo di tempo, mentre gli uomini hanno maggiori probabilità di essere diagnosticati e trattati rapidamente.

“Non ricevere la diagnosi significa non ricevere farmaci anticoagulanti orali per prevenire coaguli di sangue e ictus causati dalla fibrillazione atriale. Queste donne potrebbero avere coaguli che vanno ai capillari nel cervello, facendole perdere gradualmente la funzione cerebrale e sviluppare deterioramento cognitivo".

"Le linee guida ESC per la cura dei pazienti con fibrillazione atriale raccomandano anticoagulanti orali per donne e uomini. Tuttavia, sappiamo che le donne hanno meno probabilità di ricevere questi farmaci rispetto agli uomini. Questo è un altro motivo per cui le donne possono avere piccoli ictus silenti che non vengono riconosciuti e danneggiano il tessuto cerebrale portando a un deterioramento cognitivo".


La fibrillazione atriale è il disturbo del ritmo cardiaco più comune, che colpisce oltre 40 milioni di individui in tutto il mondo. Le persone con questa condizione hanno un rischio 5 volte più alto di ictus rispetto ai loro coetanei sani. Le donne hanno più sintomi di fibrillazione atriale rispetto agli uomini ed esiti peggiori dal disturbo, con un rischio più elevato di morte e ictus più disabilitanti.


La demenza è più comune nelle donne rispetto agli uomini. La fibrillazione atriale è associata a un rischio più elevato di compromissione cognitiva e demenza, probabilmente perché la condizione è legata a un rischio più che doppio di ictus silenti. Le lesioni cerebrali associate, nel tempo, possono contribuire alla compromissione cognitiva. La prevenzione dell'ictus con farmaci anticoagulanti orali è la priorità principale nella gestione della fibrillazione atriale e può ridurre il rischio di demenza.


Questo è stato il primo studio longitudinale (=nel tempo) a usare dati multicentrici per esaminare le differenze sessuali nella prevalenza della malattia cognitiva nei pazienti con fibrillazione atriale, e la traiettoria alla demenza. Lo studio ha incluso 43.630 partecipanti del National Alzheimer’s Coordinating Center che ha arruolato adulti della popolazione generale degli Stati Uniti dal 1984.


Di questi, 4.593 (11%) avevano fibrillazione atriale al basale e 39.037 (89%) no.L'età media era di 78,5 anni e il 46% erano donne. Per essere inclusi in questo studio, i partecipanti dovevano fare almeno 3 visite cliniche annuali che prevedevano test neuropsicologici, e sono stati classificati come cognizione normale, lieve compromissione cognitiva (MCI) o demenza.


I ricercatori hanno analizzato le associazioni tra 1) fibrillazione atriale e diagnosi cognitiva basale e 2) fibrillazione atriale e tempo alla progressione nella diagnosi cognitiva. Le analisi sono state adattate ai fattori che potrebbero influenzare le relazioni, come età, sesso, razza, istruzione, indice di massa corporea, fumo, depressione, ipertensione, diabete, colesterolo alto, insufficienza cardiaca, ictus e apnea notturna. Gli uomini e le donne con fibrillazione atriale sono stati confrontati con quelli senza la condizione e sono state esaminate le differenze per genere.


Le donne con fibrillazione atriale avevano una probabilità tripla di avere MCI e demenza al basale rispetto alle donne senza fibrillazione atriale, con rapporti di probabilità di 3,43 (MCI) e 3,00 (demenza). I rapporti di probabilità per gli uomini erano rispettivamente 1,73 e 1,60, ma nessuna associazione era statisticamente significativa negli uomini.


Nel tempo mediano di studio di 4 anni, il 30% dei partecipanti è passato a una fase peggiore di compromissione cognitiva e il 21% ha sviluppato la demenza. Le donne con fibrillazione atriale avevano un rischio più elevato di progredire a una fase peggiore di compromissione cognitiva rispetto alle donne senza fibrillazione atriale, con un rapporto di pericolo (HR) di 1,21.


Per quanto riguarda la progressione in ogni fase, rispetto alle donne senza fibrillazione atriale quelle con la condizione avevano maggiori probabilità di passare dalla normale cognizione all'MCI (HR 1,17) e dall'MCI alla demenza vascolare (HR 2,57). Le associazioni tra fibrillazione atriale e declino più rapido della cognizione non erano statisticamente significative negli uomini.


La Wood ha concluso:

“Le analisi indicano associazioni più forti tra fibrillazione atriale e declino della funzione cognitiva nelle donne rispetto agli uomini. Stabilire i modi per identificare i pazienti con fibrillazione atriale al massimo rischio di declino cognitivo e di ictus potrebbe informare gli interventi futuri per prevenire o rallentare la progressione della compromissione cognitiva e la demenza".

 

 

 


Fonte: European Society of Cardiology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: KA Wood, [+2], WW Wharton. Is the association between cognitive disease progression and atrial fibrillation modified by sex? Alzheimer's & Dementia, 23 Jun 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.