Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Variante genetica protettiva dall'Alzheimer ha effetti benefici sul metabolismo dell'amiloide-beta

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'Università della Finlandia Orientale ha scoperto che la variante genetica APP A673T, che protegge dal morbo di Alzheimer (MA), altera i livelli di diverse proteine e peptidi legati al metabolismo dell'amiloide-beta (Aβ) nei biofluidi umani e nelle cellule in coltura, inclusa l'Aβ stessa.


Questi nuovi dati supportano l'idea che anche una modesta riduzione dell'elaborazione beta-amiloidogenica dell'APP possa essere una strategia fattibile per la prevenzione del MA, la forma più comune di demenza che interessa oltre 40 milioni di persone in tutto il mondo e le cui principali caratteristiche patologiche sono le placche amiloidi, composte da peptidi tossici di Aβ, e i grovigli neurofibrillari, costituiti dalla proteina tau iperfosforilata.


Anche se queste caratteristiche molecolari sono note da decenni, ci sono state molte battute d'arresto nello sviluppo di terapie per un'efficace prevenzione o trattamento del MA. Tuttavia, studi clinici recenti che puntavano diversi passaggi dell'aggregazione dell'Aβ si sono dimostrati promettenti nel rallentare la progressione della malattia. L'Aβ è una parte della proteina precursore amiloide (APP) e viene generata alla scissione proteolitica sequenziale dell'APP. Nel 2012, dei ricercatori islandesi hanno scoperto una variante genetica all'interno del gene dell'APP che protegge i suoi portatori dal MA.


Di conseguenza, uno studio precedente condotto all'Università della Finlandia Orientale ha scoperto che i portatori della variante APP A673T mostravano livelli più bassi di Aβ nel plasma rispetto agli individui di controllo. Poiché la variante APP A673T scoperta è molto rara e si trova quasi esclusivamente nelle popolazioni nordiche, ci sono pochi studi sui suoi effetti e meccanismi.


Nel presente studio, i ricercatori hanno analizzato il liquido cerebrospinale (CSF) e il plasma dei portatori di APP A673T e  di individui di controllo, usando la proteomica basata sulla spettrometria di massa, che consente di identificare i cambiamenti nei livelli di proteine tra i gruppi di studio in modo neutro. Inoltre, la variante APP A673T è stata introdotta nei modelli di coltura neuronale 2D e 3D insieme a mutazioni patogene dell'APP.


Lo studio riporta per la prima volta gli effetti protettivi della variante APP A673T dalle alterazioni legate al MA nel CSF, nel plasma e nei campioni di biopsia cerebrale di portatori della variante genetica. I livelli nel CSF di Aβ42 e APP-beta (sAPPβ) solubile, che è un altro metabolita di elaborazione beta-amiloidogenica dell'APP, erano significativamente ridotti nei portatori di APP A673T rispetto ai controlli strettamente corrispondenti non portatori della variante protettiva.


L'approccio proteomico neutrale dai campioni di CSF e plasma dei portatori APP A673T ha identificato le differenze nei livelli di diverse proteine e peptidi che sono intimamente coinvolti nella fosforilazione delle proteine, nell'infiammazione e nella funzione mitocondriale. È importante sottolineare che alcuni degli obiettivi chiave identificati hanno mostrato una correlazione inversa nel tessuto cerebrale post mortem dei pazienti con MA in relazione alla gravità della malattia.


Nei modelli di coltura delle cellule neuronali 2D e 3D che esprimono due forti mutazioni di APP che causano il MA, l'introduzione della variante APP A673T ha comportato cambiamenti solidi nei prodotti di elaborazione dell'APP. In linea con i risultati del CSF, in particolare i livelli di sAPPβ erano più bassi in tutti i modelli esprimenti l'APP A673T, spesso accompagnati da livelli ridotti di Aβ42.


Questi risultati, pubblicati in Neurobiology of Disease, dimostrano l'efficacia della variante protettiva APP A673T nello spostare l'elaborazione APP da beta-amiloidegenica verso un percorso non beta-amiloidegenico anche in presenza di due mutazioni patogene di APP.


E, in sintesi, ci dicono che anche una modesta riduzione dell'elaborazione beta-amiloidogenica dell'APP potrebbe essere una strategia fattibile per prevenire il MA. Inoltre, le analisi neutre della proteomica hanno evidenziato obiettivi e percorsi specifici, che possono avere un ruolo chiave nella progressione del MA.

 

 

 


Fonte: University of Eastern Finland (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: R Wittrahm, [+28], M Hiltunen. Protective Alzheimer's disease-associated APP A673T variant predominantly decreases sAPPβ levels in cerebrospinal fluid and 2D/3D cell culture models. Neurobiol Dis., Apr 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.