Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La gossypetina dell'ibisco può sconfiggere l'Alzheimer?

Hibiscus

Una tazza di tè di ibisco rosso rubino non solo riscalda il corpo in inverno, ma sappiamo anche che potenzia il sistema immunitario, controlla la pressione sanguigna e riduce il peso corporeo. Ed ecco un altro motivo per godersi questo tè: potrebbe sconfiggere il morbo di Alzheimer (MA).


Il professor Kyong-Tai Kim e il dottorando Kyung Won Jo della POSTECH (Corea del Sud) hanno verificato che la gossypetina presente nell'ibisco attiva le microglia, le cellule immunitarie del cervello. Il team di ricerca ha anche dimostrato che le microglia eliminano l'amiloide-beta (Aβ) dal cervello migliorando il deterioramento cognitivo causato dalla malattia.


Il MA inizia quando gli aggregati di proteine ​​Aβ e tau formano depositi nel tessuto cerebrale. Le microglia interiorizzano tali aggregati (fagocitosi) per proteggere il cervello. Tuttavia, l'esposizione incessante all'Aβ, alla fine, non farà che sfinire le microglia, portando a una reazione infiammatoria cronica e a danni alle cellule nervose. Di conseguenza, la vittima subisce declino cognitivo e perdita di memoria.


Nel cercare un nuovo trattamento per il MA senza gravi effetti collaterali, il team della POSTECH si è concentrato sulla gossypetina, un composto flavonoide presente nell'ibisco, noto anche come Hibiscus Sabdariffa o Roselle.


Il team di ricerca ha trattato dei topi modello di MA con gossypetina, somministrandola per via intragastrica per tre mesi e ha concluso che la loro memoria e cognizione deteriorate sono state ripristinate quasi al livello normale. Inoltre, hanno visto una diminuzione dei vari tipi di aggregati di Aβ, che si trovano comunemente nel tessuto cerebrale con demenza di tipo MA.


I ricercatori hanno quindi collaborato con il professor Jong Kyoung Kim del POSTECH e hanno proceduto con il sequenziamento dell'RNA a cella singola. L'analisi ha dimostrato che la gossypetina ha impedito l'espressione dei geni associati alla gliosi, che promuove le reazioni infiammatorie croniche, aumentando al contempo l'espressione dei geni associati alla fagocitosi dell'Aβ. In altre parole, la gossypetina ha facilitato l'eliminazione di Aβ da parte delle microglia.


Il professor Kyong-Tai Kim ha spiegato:

“Abbiamo confermato che la rimozione di aggregati di Aβ depositati nel cervello è efficace nella prevenzione e nel trattamento della demenza. La gossypetina dell'ibisco contribuirà allo sviluppo di un farmaco sicuro e conveniente per i pazienti affetti da MA".

 

 

 


Fonte: POSTECH-Pohang University of Science & Technology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: K Won Jo, ...[+7}, K-Tai Kim. Gossypetin ameliorates 5xFAD spatial learning and memory through enhanced phagocytosis against Aβ. Alzheimer's Research & Therapy, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.