Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Aree lontane del cervello umano comunicano attraverso pochissime connessioni

Neuron Body and Axons

È difficile capire come funziona il cervello, in particolare il modo in cui vengono elaborate le informazioni durante diverse attività, senza sapere quanti assoni ci sono nel cervello e quanti collegano diverse regioni funzionali.


Un approccio di Burke Rosen ed Eric Halgren dell'Università della California di San Diego, pubblicato il 24 marzo su PLOS Biology, mostra che nonostante l'importanza funzionale delle connessioni tra regioni molto lontane del cervello, il numero effettivo di queste connessioni è basso.


Nel nuovo studio, i ricercatori hanno combinato i dati delle scansioni MRI a diffusione combinate dello Human Connectome Project, con sezioni trasversali istologiche del corpo calloso, il tratto principale che collega i lati sinistro e destro del cervello.


Lo Human Connectome mappa la forza di tutti i collegamenti nel cervello ma non fornisce il numero effettivo di assoni, mentre le sezioni trasversali istologiche consentono stime del numero di assoni inclusi in un determinato volume. Combinare la forza delle connessioni con le densità di assoni ha prodotto stime del numero di assoni nella corteccia cerebrale.


L'analisi ha indicato che ci sono quasi 2,5 miliardi di assoni a lungo raggio che attraversano la corteccia cerebrale. Tuttavia, nonostante questo grande numero, hanno scoperto che le connessioni tra regioni funzionali diverse del cervello erano piuttosto poche.


Ad esempio, tra i 130 milioni di assoni stimati nel tratto del fascicolo arcuato, solo circa 1-2 milioni (meno del 2%) erano collegati direttamente alle aree di Broca e di Wernicke, una connessione necessaria per la normale capacità di linguaggio.


Il modello prevede che altri collegamenti lunghi, come quelli tra l'ippocampo e la corteccia frontale, necessari per recuperare la memoria, sono in realtà effettuati in più passaggi. I risultati miglioreranno quindi i modelli della cognizione, specialmente i processi che si affidano a connessioni tra regioni distali del cervello.


"Un problema irrisolto importante è il modo in cui la corteccia umana integra l'elaborazione delle informazioni con i 16 miliardi di neuroni nell'intera sua superficie, per unificare la consapevolezza", aggiunge Rosen. "La nostra scoperta che le aree corticali sono scarsamente collegate implica che questa integrazione sia raggiunta o tramite il collegamento di connessioni locali dense o con assoni a lungo raggio, rari e straordinariamente vantaggiosi".

 

 

 


Fonte: PLOS via Science Daily (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Burke Rosen, Eric Halgren. An estimation of the absolute number of axons indicates that human cortical areas are sparsely connected. PLOS Biology, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)