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Le ondate di calore non producono solo scottature: danneggiano anche la salute mentale

Le ondate di calore danno senza dubbio una certa gioia per l'opportunità di essere fuori, sotto il sole. Ma, con il riscaldamento del pianeta e il diradamento delle piogge, i periodi di calore eccessivo non sono più tutto sole e giochi. A parte il lutto e il senso di colpa che possiamo sentire circa i costi umani che stanno dietro i periodi sempre più frequenti di calura, le ondate di calore possono anche danneggiare la nostra salute mentale in modi invisibili, ma sorprendentemente gravi.


Il primo di tutti è la loro tendenza a far bollire il sangue. Studi storici risalenti al 19° secolo hanno scoperto che le regioni più calde tendono ad avere tassi più alti di criminalità violenta delle regioni più fredde, e questa tendenza è ancora in atto oggi. Anche nelle stesse aree il comportamento violento è più elevato durante giorni, mesi, stagioni e anni caldi. Questo legame tra calore e aggressività vale anche quando si controllano gli altri fattori che influenzano i tassi di criminalità violenta, come la povertà, la disoccupazione, la distribuzione dell'età e la cultura.


I meccanismi alla base di questo legame sono estremamente complessi da interpretare, poiché è probabile che molti fattori abbiano un ruolo. Uno è che le temperature più alte aumentano il livello dell'ormone dello stress cortisolo nel sangue. Allo stesso modo, ci sono prove che il nostro corpo produce più adrenalina e testosterone quando le temperature schizzano in su. Questi cambiamenti possono portare a un aumento di appetito sessuale, ma possono anche rendere più probabile un comportamento aggressivo e violento.


Gli aumenti di temperatura sono costantemente associati con un aumento dei tassi di suicidio. Per esempio, uno studio nel Regno Unito ha scoperto che sopra i 18°C, ogni aumento di 1°C della temperatura è associato con un aumento del 3,8% dell'incidenza dei suicidi, e un aumento del 5% nell'incidenza di metodi più violenti di suicidio, che hanno molta più probabilità di portare alla morte. Infatti, durante l'ondata di caldo del '95 nel Regno Unito, i suicidi sono aumentati di un incredibile 46,9%. Risultati simili sono stati osservati anche in altre parti del mondo.


Come concause di questo effetto è stato proposto l'aumento di comportamenti sociali (come il consumo di alcol), così come i cambiamenti fisiologici e l'aumento di comportamenti impulsivi e violenti simili a quelli qui sopra. Tuttavia, queste sono tutte spiegazioni speculative per quello che è un comportamento molto complesso, le cui cause sono molto difficili da accertare.

 

Popolazioni vulnerabili a rischio

I più poveri e gli emarginati sono sproporzionatamente più vulnerabili ai danni causati da eventi meteorologici relativi ai dissesti climatici, e le ondate di calore non fanno eccezione. Paesi come l'India e il Pakistan hanno già subito una perdita immensa di vite umane e di mezzi di sussistenza a causa delle onde di calore superiori a 45℃, e il trauma emotivo delle conseguenze dura ben oltre il calo delle temperature.


Sappiamo anche che milioni di persone con condizioni pre-esistenti di salute mentale hanno un rischio più alto di danni durante le ondate di caldo, rispetto alla popolazione generale. Questo perché molti farmaci psichiatrici inibiscono la regolazione della temperatura e la capacità di sudare, rendendo il colpo di calore più pericoloso. Questo è anche il caso delle droghe come la cocaina e l'ecstasy, il cui uso tipico durante le attività rave, che provocano sudore, può anche portare a livelli pericolosamente bassi di sodio nel sangue, un problema che può essere aggravato bevendo volumi eccessivi di acqua.


Analogamente, anche quelli con demenza o altre malattie mentali gravi che limitano la capacità di auto-gestirsi, hanno un rischio più alto, in quanto non possono regolare il loro comportamento a sufficienza da proteggersi dal calore. Per esempio, possono non notare che il loro abbigliamento è inadeguato per la temperatura, o dimenticare di spegnere il riscaldamento in casa. Uno studio ha dimostrato che il rischio di morte per i pazienti con malattie mentali gravi e durature come la psicosi, la demenza e l'abuso di sostanze, aumenta di ben il 5% per ogni aumento di 1°C sopra i 18°C circa.


Stiamo appena iniziando a graffiare la superficie dei modi complessi in cui le ondate di caldo - e altri eventi climatici estremi - influiscono sulla salute mentale. Per ora, quando le ondate di caldo future ci avvolgono, prenditi il tempo per garantire che i più vulnerabili ai suoi effetti siano al sicuro. Per quanto riguarda te stesso, assicurati non solo di mantenere fresco il corpo, ma anche la testa.

 

 

 


Fonte: Harriet Ingle, ricercatrice in psicologia del clima, Glasgow Caledonian University

Pubblicato su The Conversation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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