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*** Siamo in settembre, uno dei 12 mesi dell'anno del tutto uguali per i malati di Alzheimer, i familiari e i caregiver.

Perché i disturbi del sonno sono così comuni nella demenza?

I disturbi del sonno sono incredibilmente comuni nella demenza. Se il tuo caro ha difficoltà ad addormentarsi, si sveglia nel mezzo della notte e si mette a vagare, o dorme durante la giornata, la domanda a cui rispondere è il motivo per cui si verificano queste interruzioni del sonno.


Una volta che abbiamo capito il motivo per cui si verificano possiamo lavorare per migliorare la situazione. Qui prendiamo in considerazione la rottura del sonno causata da problemi nel ciclo di sonno e dall'igiene del sonno; nel prossimo articolo vedremo i disturbi del sonno.

 

Il sonno dipende principalmente da due fattori: pressione del sonno e ritmo circadiano

Due processi lavorano insieme per determinare quando siamo addormentati e svegli:

  • Pressione del sonno (chiamato anche debito di sonno), che si accumula mentre siamo svegli; più restiamo svegli, maggiore è la pressione che sentiamo a dormire. La pressione del sonno è legata all'accumulo di alcune sostanze chimiche nel cervello, i cui livelli di tornano alla normalità quando dormiamo.
  • Ritmo circadiano, che governa i nostri modelli normali quotidiani di sonno e veglia; è il motivo per cui possiamo svegliarci prima che la sveglia suoni e il motivo per cui si soffre di jet lag. Il nostro ritmo circadiano è fissato dalla luce che vediamo durante il giorno, che innesca il rilascio di melatonina ore più tardi. La melatonina è un ormone che il nostro corpo produce per renderci assonnati.

 

I disturbi del sonno possono essere dovuti ad attività a letto, all'entrata in un ciclo cattivo, o per cercare di dormire troppo

Più del 10% delle persone hanno difficoltà ad addormentarsi (insonnia) o un altro problema di sonno. Anche se i problemi di sonno possono essere dovuti a un disturbo medico, più spesso sono legati a cattive abitudini di sonno. Se il tuo caro trascorre molte ore a letto facendo attività da sveglio, può avere difficoltà a dormire in quel letto quando vuole. La sensazione di essere a letto dovrebbe essere un segnale al corpo che è il momento di andare a dormire.


È meglio usare il letto solo per dormire e per l'attività sessuale, anche se molte persone stanno bene se passano un breve periodo a leggere o guardare la televisione a letto prima di dormire. Se, tuttavia, si passano ore a letto parlando al telefono, mangiando, o facendo altre attività, vengono inviati segnali sbagliati al corpo su cosa serve il letto.


Un altro problema comune è quando entriamo in un ciclo di sonno cattivo. Questo problema si verifica in genere quando si rimane alzati fino a tarda notte o si rimane a letto troppo a lungo al mattino. Restare alzati fino a tardi di solito si verifica a causa di una certa attività in cui si è impegnati, come uscire con gli amici, guardare la televisione o leggere fino a tarda notte.


Dormire troppo a lungo al mattino può essere semplicemente il nostro tentativo di compensare per essere andati a letto tardi. Ma può anche essere dovuto a un tentativo di dormire troppe ore. La maggior parte delle persone ha bisogno di circa otto ore di sonno ogni notte, la gamma media è tra 7 e 9.


Molte persone pensano di aver bisogno di più sonno quando invecchiano, ma in realtà non è vero. In media, gli anziani hanno bisogno della stessa quantità di sonno di quando erano più giovani, o forse anche trenta minuti in meno! Così, il sonno medio degli anziani è tra 6,5 e 9 ore.


A volte queste difficoltà possono essere estreme. Di recente ho visto un individuo con demenza la cui famiglia ci ha chiesto di prescrivere sonniferi perché restavano svegli ogni notte fino alle tre del mattino. Si è scoperto, tuttavia, che il problema era che andavano a letto alle sette, quindi alle tre del mattino avevano già dormito otto ore!

 

Brevi sonnellini vanno bene come parte del totale di sonno

Cosa c'è di sbagliato nel fare un pisolino nel pomeriggio? Assolutamente niente! Anche un breve pisolino può alleviare la pressione del sonno che si accumula durante il giorno. Inoltre, i sonnellini pomeridiani sono in realtà costruiti nel nostro ritmo circadiano.


È per questo che in paesi come la Spagna e l'Italia è comune fare una siesta nel pomeriggio. Le due cose importanti da ricordare sui sonnellini è che essi dovrebbero essere brevi, non più di un'ora, e che contano come parte del totale delle ore di sonno.


Quindi, se il tuo caro dormiva otto ore ogni notte e si sentiva riposato quando stava lavorando e, ora che è in pensione, fa un pisolino di un'ora ogni giorno, va bene, ma dovrebbe ridurre il suo sonno notturno a 7 ore in modo da non dormire troppo.

 

 

 


Fonte: Andrew Budson MD, professore di neurologia all'Università di Boston, docente di neurologia ad Harvard.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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