Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alcune demenze influenzano soprattutto parola e linguaggio

subtypes of primary progressive aphasiaAree cerebrali influenzate dai vari sottotipi di afasia primaria progressiva.

Dopo la memoria, i problemi linguistici sono la lamentela più comune che gli individui e le loro famiglie ci esprimono nella nostra clinica. Ecco un esempio recente:

"Con mia moglie il problema è iniziato dalle parole. Non riusciva a trovare le parole che stava cercando. Così, io e i miei figli abbiamo iniziato a intervenire e a finire le frasi per lei. Non ci abbiamo pensato molto, voglio dire, io stesso ho problemi a trovare i nomi delle persone.

"Ma poi ha iniziato a non sapere cosa significano le parole. Stavamo parlando con la nostra nipotina di andare allo zoo, e lei dice che è entusiasta di vedere le giraffe. Mia moglie mi guarda e mi chiede 'Cos'è una giraffa?'.

"Poi a ottobre ci stiamo preparando per andare a comprare una zucca e lei dice 'Zucca? Cos'è una zucca?'. Voglio dire, ha vissuto tutta la sua vita nel New England, cresciuta con Halloween. E' quello il momento in cui ho iniziato a spaventarmi. Sapevamo che c'era qualcosa di sbagliato.

"Ora lei non ha più un linguaggio. Ma la cosa divertente è che, in qualche modo, possiamo ancora comunicare. Dal suo viso, i suoi gesti e i movimenti che riesce a fare, sono in grado di capire cosa vuole - il più delle volte, comunque - e sa sempre quando abbracciarmi".


La difficoltà a trovare nomi di persone, luoghi e altri nomi propri è spesso presente nel normale invecchiamento. Tuttavia, quando si trovano difficoltà a trovare parole ordinarie o difficoltà con altre parti del discorso e del linguaggio, potrebbe essere un segno di demenza.


Sebbene i problemi del linguaggio e della parola siano comuni nei disturbi diffusi del pensiero e della memoria come il morbo di Alzheimer e la demenza vascolare, ci sono alcuni individui che presentano anzitutto problemi linguistici e vocali. Questi individui hanno l'«afasia primaria progressiva».


L'afasia primaria progressiva ha tre varianti comuni:

  1. nella variante logopenica (ricerca di parole), la difficoltà è principalmente trovare e pronunciare parole, mentre comprensione e grammatica sono normali;
  2. nella variante semantica (significato della parola) c'è difficoltà nel nominare oggetti, comprendere singole parole e persino capire a cosa servono le cose;
  3. nella variante non-fluente / agrammatica c'è un discorso faticoso e interrotto con errori, distorsioni e grammatica alterata; la comprensione è normale per frasi semplici ma può essere compromessa per quelle complesse.

 

 

Caratteristiche comuni dell'afasia primaria progressiva

Caratteristiche generali

  • La difficoltà con la lingua è la caratteristica più importante, in particolare all'inizio del disturbo
  • I problemi linguistici compromettono le attività quotidiane

Variante logopenica (ricerca di parole)

  • Difficoltà nel recupero di singole parole nel parlato ordinario e durante la denominazione di oggetti.
  • Gli errori di pronuncia sono comuni.
  • La difficoltà a ripetere espressioni e frasi è comune.
  • La comprensione è normale.
  • L'uso della grammatica è normale.

Variante semantica (significato delle parole)

  • La denominazione degli oggetti è compromessa.
  • La comprensione del discorso è compromessa, anche di singole parole.
  • Spesso è compromesso capire cosa sono alcuni oggetti, non solo i relativi nomi.
  • La difficoltà di lettura e scrittura è comune.

Variante non fluente / agrammatica

  • Il discorso richiede grandi sforzi e si interrompe, con errori di pronuncia e distorsioni.
  • La grammatica è compromessa.
  • La comprensione di frasi complesse può essere compromessa.

 

 

Domanda chiave:

D: La persona cara ha difficoltà a trovare le parole. Significa che ha l'afasia primaria progressiva?

R: Non necessariamente. Sebbene sia possibile che abbia un'afasia primaria progressiva, le difficoltà frequenti a trovare le parole potrebbero far parte di un disturbo più comune come l'Alzheimer o la demenza vascolare.

 

 

 


Fonte: Andrew Budson MD, professore di neurologia all'Università di Boston e ad Harvard

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)