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Cosa NON dire a un funerale di una persona che aveva l'Alzheimer



La mamma della tua amica è morta dopo alcuni anni di vita con l'Alzheimer. Sai che è stato difficile per la tua amica. Così, quando vai al funerale, desideri consolarla.


Quindi dici una delle 5 cose più scortesi e più insensibili che si dicono al parente del defunto al funerale.

 

1. "Ora è in un posto migliore"

Una dichiarazione fatta da persone che in realtà non hanno alcuna idea se questo potrebbe essere vero e di solito non conoscevano nemmeno la persona abbastanza bene da essere in grado di fare una tale confronto.

La tua teologia al funerale di qualcun altro non è richiesta né opportuna, se non sei realmente l'officiante.

Devi solo dire: "Mi dispiace tanto".

 

2. "E' una benedizione che la sua sofferenza sia finita"

E' una benedizione anche che la tua amica sia ora in lutto e sola? È un piano divino o semplicemente il risultato di cose che accadono?

Devi solo dire: "Mi dispiace tanto".

 

3. "Fatti coraggio. Lei avrebbe voluto così"

Quanta presunzione hai e chi diavolo sei per dare istruzioni del genere a una persona appena entrata in lutto?

Devi solo dire: "Mi dispiace tanto".

 

4. "Dio l'ha voluta a casa con lui"

Questo è il tipo di teologia che, oltre ad essere presuntuosa, ritrae anche Dio come qualcosa tra Babbo Natale e il tipo di padre amorevole che distribuisce fette di torta avvelenata ai bambini.

Tieni per te le bizzarre teorie del divino e dì solo: "Mi dispiace così tanto".

 

5. "Fa tutto parte del piano di Dio"

Eh sì, ti piace pensare a Dio come il capo del team della SWAT Divina, non è vero? Che cerca persone da soffocare violentemente e improvvisamente. Ci diamo una calmata?

Lezione di vita numero uno: le cose succedono e, a volte, capitano a te o alle persone a cui tieni. Ognuno muore. Tutti. Siamo fatti in quel modo. Dio non ha nemmeno bisogno di pianificare 1.000 modi per uccidere te e i tuoi, perché tutti muoiono. E' proprio lì, nel nostro DNA di base, dato da Dio o dalla biologia.

Quindi, semplicemente morditi la lingua sulla teoria della vita e dì: "Mi dispiace così tanto".

 

********

Sai perché le persone ciarlano con tutti questi commenti destinati ad aiutare, ma spaventosamente insensibili? È perché sono veramente dispiaciute. Desiderano davvero poter migliorare le cose. È per questo che escono con cliché terribili, che non fanno altro che far pensare che queste sono le persone più insensibili sulla faccia del Pianeta Terra.


Vogliono davvero rimuovere il tuo dolore. Vogliono aiutare, per farti sentire meglio, in modo da poter sentirsi meglio loro stessi.


La realtà è che la maggior parte degli adulti sanno che le cose brutte accadono e che tutti muoiono. E tutti muoiono per qualcosa. E se vivi abbastanza a lungo da avere anche l'Alzheimer, allora sei probabilmente molto più vicino alla fine della tua vita comunque, verso la fine sperimentata da almeno il 90 per cento di tutti quelli che hanno l'Alzheimer, come gli altri anziani: malattie cardiache, cancro, problemi al fegato, problemi polmonari e così via.


Nessuno che ha avuto un famigliare morto si aspetta che tu possa portare via il suo dolore. Questo è il suo cammino da seguire e lo farà, perché le persone ragionevoli sanno che tutti moriamo.


Quello che apprezzerebbero davvero, quello che potrebbe davvero confortarli, è che tu stia lì con loro e dicessi: "Mi dispiace tanto". In questo modo, condividi l'onere con loro.


Questo è tutto quello che serve per portare comfort vero nel dolore e nella perdita.

 

 

 


Fonte: Tech Featured (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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