Come la maggior parte delle persone, pensavo che l'Alzheimer fosse un'afflizione terribile, con tutti aspetti negativi e nessun pregio. Veramente, cosa c'è di meraviglioso nel perdere la memoria, diventare confusi su persone e luoghi, e dimenticare come fare molte delle attività ordinarie della vita?
Mentre imparavo a conoscere l'Alzheimer, e ho conosciuto alcune persone con demenza, sono cresciuta in compassione, pazienza e nella capacità di amare gli altri a prescindere dalla loro condizione. Ma mai, nei miei sogni più tempestosi, avevo immaginato quanto profondamente avrebbe cambiato in meglio la mia vita quello che ho imparato, non dell'Alzheimer, ma dalle persone con Alzheimer.
Mi spiego: una mia amica trasporta i malati di Alzheimer, portandoli ai loro appuntamenti. Un giorno, durante uno di questi viaggi, il paziente di Alzheimer ha indicato il finestrino, e ha detto, con un tono di stupore, "Guarda il cielo!". Era soggiogata della bellezza del cielo, con la bocca che restava aperta dall'apprezzamento e dalla meraviglia per la sua maestosità. E con questo, mi ha detto la mia amica, è stata scossa guardando veramente il cielo. Nell'apprezzarlo per la sua straordinarietà.
Voglio dire, quante volte guardi con stupore un cielo ordinario, non un magnifico tramonto o qualcosa di simile, solo un cielo? Io non l'ho mai fatto! Non prima che fossi anch'io "scossa" nella consapevolezza. E sono una grande sostenitrice di apprezzare tutto ciò che ci circonda; ma il cielo? è proprio lì.
Non era così per la paziente di Alzheimer. Per lei, il cielo era una scoperta nuova e sorprendente ogni giorno. Spesso, nei loro viaggi insieme, la paziente puntava a qualcosa: il cielo, un uccello, un albero e, con lo stesso tono di stupore, lo guardava, lo osservava, lo apprezzava per la meraviglia che è veramente, e come se fosse stata la prima volta. Che per lei, in un certo modo, probabilmente lo era.
Poi c'è il maestro di musica della mia chiesa, che ha condiviso con noi la storia di suo padre con Alzheimer. Suo padre aveva sempre sostenuto, per tutti gli anni che il maestro ha diretto il coro, che non riusciva a cantare, e quindi non avrebbe cantato, anche se il figlio era convinto che suo padre avrebbe potuto farlo, se solo avesse provato.
Bene, una volta che suo padre ha avuto la diagnosi di Alzheimer, ha dimenticato che non sapeva cantare. Così ha fatto un passo fino al coro e ha cantato. Voce piena, e molto bella. Quando suo figlio ha commentato sul bel modo di cantare di suo padre, e di quant'era magnifico, il padre ha annunciato piuttosto indignato che non riusciva a cantare e certamente non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Il che non gli ha impedito di unirsi al coro alla successiva occasione.
Ecco i consigli che cambiano la vita che ho imparato dai malati di Alzheimer:
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Vedere tutto come se fosse la prima volta.
Non mi importa se è il cielo, il cane, il tuo altro significativo, il tuo bambino, le tue frittelle, i piedi. Guarda quello che è, e sii in soggezione per la sua esistenza. Per cosa significa avere una tale persona / cosa nella tua vita. Per la sua bellezza, il suo valore per te, e per la netta miracolosità del suo essere. Puoi godere di tutto nella tua vita, molto di più. Te lo garantisco. -
Dimentica che non sai come fare una cosa.
Se "dimentichi" i tuoi difetti, quello che ti sei sempre detto che non riuscivi a fare, puoi solo scoprire che sei in grado fare molto di più di quanto hai mai pensato. Quindi, "dimentica" come in "Sì, pensavo di non riuscire a giocare a bowling, ma sai una cosa? Dimenticalo! Sicuro. Mi piacerebbe giocare a bowling con te!".
C'è così tanto che tutti noi sul pianeta possiamo condividere, per quanto improbabile possa sembrare in un primo momento. Sono sempre grata a questi malati di Alzheimer per avermi mostrato come "dimenticare" che non so come fare una cosa e a buttarmi, invece di essere contrita per essa, o disfattista. E mentre la sto facendo, guardo il mio mondo, i miei amici, e me stessa, con occhi nuovi.
Mi hanno insegnato ad apprezzare la meraviglia che è ogni pezzo del nostro mondo, io, noi compresi, e godere della meraviglia stupefacente, sbalorditiva, sempre coinvolgente di tutto questo.
Fonte: Noelle Nelson in Huffington Post (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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