Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il malato di Alzheimer dice sempre "NO"

I lettori si lamentano, o forse si può dire si sfogano, di come i loro malati di Alzheimer non vogliono fare nulla. Chiedono al paziente, vuoi fare questo o fare quello? Il paziente risponde No, e il caregiver si piega come una fisarmonica.

Francamente, lo capisco perché ho fatto la stessa cosa per anni. E' normale per il caregiver non accettare quando un malato di Alzheimer dice No. Voglio dire, no significa no - non è vero?

Non esattamente. Non quando il tuo cervello non funziona bene e perdi la capacità di ragionare. Perdi la capacità di pensare in generale e prendere decisioni.

Per quasi due anni Dotty [ndr: madre dell'autore Bob De Marco, di 84 anni, con Alzheimer] ha rifiutato di andare in piscina. Dopo aver chiesto ripetutamente se lei voleva andarci e sentirla dire di no, mi sono arreso. Poi mi è successo qualcosa: Ho deciso che avrei cominciato a vivere la vita come sempre, come prima.

Questo mi ha costretto a cominciare a pensare e ho iniziato a fare quello che avevo fatto tutta la mia vita. Sono stato costretto a pensare al di là dell'ovvio per capire e andare a fondo dei problemi o delle situazioni difficili legati all'Alzheimer.

In questo caso particolare, sapevo che Dotty amava andare in piscina prima di avere la demenza. La sua demenza ha cambiato il suo modo di pensare e ragionare. Mi ci è voluto veramente molto tempo per capire con chiarezza questo semplice fatto - che è poi consapevolezza e comprensione dell'Alzheimer.

Per circa 200 volte all'anno per più di un decennio, Dotty è andata a piedi in piscina verso le 10:30 di ogni giorno. Una volta in piscina andava in acqua e camminava in circolo mentre parlava alle sue amiche. Dopo uscivano dalla piscina, si siedevano e conversavano. Dopo due tornava a casa a piedi e pranzava.

Non lo sapevo o non me ne sono reso conto, ma quando sono arrivato a Delray Beach [ndr: dove abita Dotty] per prendermi cura di Dotty, lei aveva già smesso di andare in piscina. Peggio ancora, nessuno mi ha riferito "Bobby tua madre ha smesso di andare in piscina, ci deve essere qualcosa di sbagliato". Non è successo.

Una volta guardato oltre l'ovvio, ho capito che Dotty non voleva dire davvero No quando diceva che non voleva andare in piscina. Quello che stava accadendo era che aveva preso l'abitudine di dire di no, o forse era solo più facile dire di no che pensare.

Ho fatto un video di noi due che andiamo in piscina. Se lo guardi noterai che Dotty dice ripetutamente No, lei non vuole andare in piscina. Quando siamo fuori per salire in macchina, dice NO (nota che ha il costume da bagno). All'ingresso della piscina dice NO. Anche quando ha i piedi in acqua lei dice di NO, lei non vuole entrare in acqua.

Una volta ho trovato la strada nel Mondo dell'Alzheimer, ho iniziato a imparare a comunicare con qualcuno che soffre del morbo. Ho imparato a usare meno parole, ignorare le parole come no, e a utilizzare un buon atteggiamento positivo per convincere la mia paziente a collaborare.

Il risultato finale di questo sforzo di cooperazione è semplice: Dotty è più felice e più coinvolta. Bobby è più felice e un caregiver di Alzheimer più efficace.

Si tratta di una situazione in cui entrambi vincono. Pensa. Senti. E non avere paura di guardare oltre l'ovvio.

 


Pubblicato su Alzheimer's Reading Room il 1 febbraio 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.