Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Demenza e Insonnia: come gestire il cambio di comportamento

Con i milioni di persone con diagnosi di Alzheimer e demenza, e con i numeri che crescono drasticamente di anno in anno, è probabile che molti si stiano prendendo cura, o interagiscano regolarmente con una persona con demenza.


Proprio per questo è così importante capire i diversi effetti collaterali che accompagnano la demenza e come far fronte ad essi, soprattutto quando si tratta di insonnia.


E' stata posta molta enfasi sul modo di aiutare le persone con demenza a superare l'insonnia. Mentre una notte piena di riposo è importante in qualsiasi persona per rimanere in buona salute, concentrata ed energica, è ancora più importante che le persone con demenza abbiano sempre una notte piena di sonno. Questo può aiutarle a prevenire l'irritabilità e ad abbassare le probabilità di disorientamento e confusione.


Purtroppo, anche se il sonno è estremamente importante per le persone con Alzheimer, la maggior parte di esse non riesce quasi sempre a dormire abbastanza. Poiché il danno al cervello aumenta con questo disturbo, la probabilità di insonnia cresce poichè molti esperti ritengono che il danno al cervello provocato da questa condizione in realtà inverta il sonno naturale in cicli mentali di risveglio. Ciò si traduce in pazienti di Alzheimer stanchi, storditi o sonnolenti durante il giorno e incapaci di dormire tutta la notte.


Questo è il motivo per cui è così importante capire i modi per combattere l'insonnia nei pazienti affetti da demenza, sia come caregiver professionali, come aiuto, amico o persona cara. Prima di tentare qualsiasi metodo per aiutare una persona con demenza a far fronte all'insonnia, è importante consultare il proprio medico per assicurarsi che le altre condizioni, come la depressione, la sindrome delle gambe stanche o l'apnea del sonno, non siano alla radice del problema. Si dovrebbe anche vedere se il medico ha una qualsiasi raccomandazione sui cambiamenti di farmaci, dosaggi o il tempo in cui la persona con demenza prende il farmaco, perchè anche queste cose possono contribuire all'insonnia.


Una delle prime cose da considerare è di mettere la persona su un regime prefissato. Questo significa:

  • prendere il sole o la luce al mattino,
  • evitare lunghi sonnellini diurni o pomeridiani,
  • stare lontano da zucchero e caffeina la sera e
  • farli andare a letto alla stessa ora ogni notte.


Il letto deve essere considerato solo come un posto per dormire, dove non si deve mai mangiare, riposare, leggere o guardare la televisione.


Prima di andare a dormire, provare ad implementare un rituale di rilassamento notturno che include attività come fare un lungo bagno, o ascoltare musica, invece di guardare la televisione o impegnarsi in altre attività stimolanti.


Piccoli cambiamenti come questi possono fare molto per aiutare una persona con Alzheimer a rispettare i programmi di sonno, ed i benefici di un migliore riposo notturno possono essere determinanti nella gestione della malattia.

 

 

 

 

 


Pubblicato da Eric J. Hall in The Huffington Post (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)