Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


"Tè verde può prevenire l'Alzheimer", secondo 4 nuovi studi

Potrebbe qualcosa di semplice come il tè verde proteggere dall'Alzheimer? Una serie di nuovi studi hanno esaminato vari aspetti del modo in cui il tè verde influenza il cervello, e la conclusione é: sì.


Scrivendo sul NeuroHealth Blog della University of Michigan la scorsa settimana, l'importante neurologo Henry L. Paulson, MD, descrive le proprietà potenti dell'ECGC (nome ufficiale: epigallocatechina-3-gallato), un flavonoide nel tè verde. L' ECGC, dice Paulson, sembra proteggere il cervello dall'accumulo di placche amiloidi che gli scienziati considerano la causa del deterioramento del cervello associato all'Alzheimer.


Paulson descrive una nuova ricerca, pubblicata in Proceedings of the National Academy of Sciences dallo scienziato cinese Mi Hee Lim e dal suo team, che dimostra che l'ECGC si lega alla beta-amiloide (la proteina che si raggruma in placche amiloidi) e la modifica impedendo che ciò accada.


In uno studio collegato pubblicato sul Journal of Biological Chemistry, un team di ricercatori britannici dell'Università di Leeds ha aggiunto estratto di tè verde e resveratrolo, un estratto del vino rosso, a grumi di proteina amiloide e ha scoperto che i bioflavonoidi impediscono alle placche di attaccarsi alle cellule nervose.


Tutte queste ricerche, e altre, sono descritte nell'edizone di Giugno 2013 della Health & Nutrition Letter della Tufts University, che ho ricevuto di recente. In un interessante articolo dal titolo Il tè verde protegge le cellule cerebrali, i curatori descrivono quattro nuovi studi che dimostrano che "il tè verde potrebbe un giorno essere una potente arma nella lotta contro l'Alzheimer e altre forme di demenza".


A mio avviso, lo studio più interessante tra quelli citati è stato pubblicato lo scorso agosto nella rivista European Journal of Clinical Nutrition. A differenza della maggior parte degli studi citati ora sul tè verde, questo è stato fatto nell'uomo, anche se su solo 12 persone. (Ed era in doppio cieco e controllato con placebo). Ancora più importante, è il primo studio a utilizzare la tecnologia MRI per osservare veramente il cervello di persone per vedere l'effetto che può avere l'ECGC.


I partecipanti hanno avuto una bevanda dopo aver eseguito un compito di stimolo alla memoria, mentre i ricercatori monitoravano la loro funzione cerebrale. Sono state testate due diverse dosi di tè verde contro una bevanda placebo, che non conteneva il tè verde. In coloro che avevano ricevuto l'estratto di tè verde, i ricercatori hanno osservato una maggiore attività nella corteccia dorsolaterale prefontale, una zona del cervello responsabile dell'elaborazione della memoria di lavoro. Hanno inoltre rilevato una risposta proporzionale alla dose, implicando che c'è un aumento ancora maggiore dell'attività cerebrale con il dosaggio più alto di tè verde, rafforzando il rapporto di causa ed effetto.


Quindi che cosa significa questo per noi? Studi come questo sono sempre accompagnati da avvertimenti che dicono che la prova non può essere considerata definitiva fino a quando non sono fatti studi umani più grandi e più definitivi.


Ma quando si tratta di tè verde, non ci sono in realtà aspetti negativi di discutere. Nessuno ha mai dimostrato che il tè verde danneggia la salute, e gli studi hanno anche dimostrato che protegge dal cancro al seno e, forse da altre condizioni come il Parkinson.


Immagino i ricercatori che hanno eseguito questi studi mentre si stanno rimpinzando di tazze di tè verde in questo momento, e sono in procinto di fare lo stesso.

 

 

 

 

 


Pubblicato da Melanie Haiken in Forbes (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.