Dei medici stanno usando le fratture per diagnosticare la demenza nei pazienti anziani, perchè si ritiene che la compromissione cerebrale causata da condizioni come l'Alzheimer rendano più probabili le cadute.
Eppure ancora molti anziani, pur con le fratture, rimangono senza diagnosi. Spesso ricevono consigli su come rafforzare le ossa, ma si fanno pochi sforzi per identificare i problemi della demenza, si sostiene.
In un progetto pilota del Southampton General Hospital, i pazienti oltre i 70 anni che si sono fratturati le ossa in una caduta, ma non hanno bisogno di restare in ospedale, vengono inviati dal pronto soccorso per essere visti da un team di specialisti di ortopedia, osteoporosi e assistenza agli anziani.
Oltre al trattamento per rottura di polsi, braccia e spalle, i pazienti ricevono una valutazione fisica e mentale di base per scoprire il motivo per cui sono caduti, ridurre al minimo il rischio futuro e prevenire le fratture più gravi dell'anca o della colonna vertebrale. Attualmente ci sono 75.000 casi all'anno di frattura dell'anca nel Regno Unito tra le persone con età media di 80 anni, ma gli esperti ritengono che questo potrebbe essere ridotto da interventi preventivi, che esaminano tutta una serie di problemi di salute.
Il Dr Mark Baxter, consulente in assistenza agli anziani e nella salute delle ossa, che sta collaborando alla guida dell'iniziativa di Southampton, ha detto che "circa il 40 per cento delle persone che hanno una frattura dell'anca hanno una demenza o una qualche forma di disfunzione cognitiva e, probabilmente più del 25 per cento di questi, una parte significativa, non ha la diagnosi. Sappiamo anche che circa la metà di tutti i pazienti con fratture dell'anca si erano fratturati prima, e tra il 25 e il 30 per cento di tutte le persone che si rompono l'anca muore entro un anno, quindi è chiaro che questi pazienti sono estremamente vulnerabili e, sulla base delle statistiche correnti, hanno bisogno di un intervento molto più ampio di quello che ricevono attualmente".
Coloro che, durante una valutazione completa di un consulente geriatra, mostrano di avere un rischio alto di cadere ancora, sono inviati direttamente al servizio cadute e, se necessario, a una clinica specializzata in demenza. Simon Tilley, un consulente chirurgo ortopedico e corresponsabile del progetto, dice: "Tratteremo le fratture a polsi o spalle di questi pazienti, ma l'effetto che speriamo di indurre è evitare successive fratture più gravi e pericolose per la vita. Ci vogliono solo pochi minuti per creare un piano per una frattura al polso, ma dobbiamo mettere in atto tutte le altre cose per impedire che tornino in ospedale e soddisfare altri problemi gravi e spesso non diagnosticati, come ad esempio la demenza, per fornire loro una migliore qualità e sicurezza di vita".
Anche se gli anziani che subiscono rotture o fratture a fronte di un piccolo trauma o forza (note come fratture osteoporotiche) possono essere trattati in un ambulatorio di collegamento per fratture, solo il 30 per cento dei centri di cura del servizio sanitario nazionale hanno questa struttura e, in quelli che ce l'hanno, l'attenzione è spesso sulla salute delle ossa. Il Dr Baxter ha detto fuori dai denti che "Semplici servizi di collegamento per fratture sono efficaci nel ridurre le fratture, ma si concentrano sul trattamento e sul ripristino della funzione delle ossa e possono perdere altre condizioni di base; è per questo che abbiamo combinato fragilità, demenza e medicina insieme per la prima volta. Sappiamo che quando le persone invecchiano le loro ossa diventano più deboli e fragili. La mia preoccupazione è che queste persone contunuano a cadere e, se saremo in grado di andare a fondo fin dal principio sul motivo, si può non solo impedire loro di avere danni ulteriori e più gravi, ma anche contribuire a trattare e gestire le eventuali deterioramenti del cervello".
Andrew Chidgey, direttore degli affari esterni della no-profit Alzheimer's Society, ha detto che "E' fondamentale che le persone con demenza non si limitino a scivolare sotto il radar. Questo interessante progetto pilota può aiutare i medici a individuare le persone con demenza cognitiva, i cui problemi possono altrimenti passati inosservati. Poiché si stima che il numero di coloro con la condizione salga a oltre un milione in soli dieci anni, ricevere la diagnosi è di vitale importanza. Circa 800 mila persone nel Regno Unito hanno una forma di demenza, ma, incredibilmente, solo il 43 per cento ha una diagnosi. I medici in tutto il paese devono essere adeguatamente formati e sostenuti per individuare i sintomi della demenza e aiutare le persone a vivere bene con la condizione. Sono anche necessarie misure per garantire che i viaggi o le cadute non si ripetano".
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Pubblicato da Jenny Hope in Mail OnLine il 10 Dicembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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