Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La malattia della mucca pazza può svelare indizi per altri disturbi neurologici

Scienziati ritengono che nuovi modi per curare l'Alzheimer, il Parkinson e la malattia di Lou Gehrig potrebbero emergere dalla ricerca in un altro disordine neurodegenerativo: il morbo della mucca pazza.

La rara malattia bovina, che infetta il bestiame, e la sua forma umana (variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob), rientrano entrambe nella categoria delle cosiddette malattie da prioni, causate da proteine aberranti che si diffondono in
modo aggressivo da cellula a cellula.

Il potere delle proteine | Come cambiano forma per funzionare

immagine
A sinistra proteine non ripiegate: Le proteine sono prodotte
come una stringa di aminoacidi. Hanno bisogno di acquisire una
forma tridimensionale per svolgere le funzioni, come regolare i
processi del corpo e impedire le infezioni.
A destra proteine ripiegate: Le proteine prendono la loro forma
in un processo chiamato piegatura. Ogni proteina ha una specifica
forma piegata che aiuta a determinare quale sarà la sua funzione.

Anche se la variante umana della malattia della mucca pazza non è di solito accomunata all'Alzheimer, al Parkinson o alla malattia di Lou Gehrig, che colpiscono milioni di persone per lo più anziane in tutto il mondo, queste condizioni condividono la capacità di diffondersi e devastare l'intero corpo.


E anche se non ci sono prove che questi disturbi neurologici comuni siano trasmissibili tra persone, i ricercatori stanno scoprendo che ogni condizione è associata ad una deformazione simile nella struttura di proteine specifiche necessarie per il funzionamento sano normale.


Si ritiene che decine di malattie siano legate alle proteine malformate, compreso il diabete di tipo 2, la cataratta e un tipo di enfisema. Ciò che distingue le malattie da prioni è la capacità delle loro proteine aberranti di indurre la deformazione di quelle sane in altre cellule, portando a danni cerebrali e demenza. Nel lavoro di laboratorio con i topi, stanno emergendo prove che l'Alzheimer e altre patologie neurodegenerative importanti possano seguire uno schema simile.


Le proteine deformi non possono essere riparate, ma un nuovo bersaglio terapeutico può essere l'impedirne la diffusione da cellula a cellula. "Fermiamole e possiamo potenzialmente fermare la malattia", spiega Neil R. Cashman, neurologo del Brain Research Centre dell'Università della British Columbia, che svolge attività di ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica (SLA o morbo di Lou Gehrig). Il Dr. Cashman è anche direttore scientifico di una società biotech che sta sviluppando possibili terapie per la SLA basate su questo metodo.


Le proteine, dopo essersi formate nel corpo, assumono una forma tridimensionale con un processo chiamato piegatura. Ogni proteina ha una caratteristica forma ripiegata che è essenziale per svolgere le sue funzioni, come regolare i processi del corpo e allontanare le infezioni. La mancata piegatura nella forma corretta [=misfolding] produce proteine inattive che sono spesso tossiche. Le cellule posseggono i meccanismi per sbarazzarsi delle proteine mal ripiegate, ma l'invecchiamento e altri fattori possono rallentare o danneggiare questi processi. Nelle cosiddette malattie da prioni, le proteine tossiche si diffondono da cellula a cellula e inducono altre proteine sane a piegarsi male.

Quando le proteine si danneggiano

Alcuni scienziati ritengono che le malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e il Parkinson possono essere guidate da alcune proteine deformi che causano la diffusione della malattia. Il fenomeno noto come 'misfolding' [errata piegatura] che causa la malformazione di tali proteine, ha un ruolo in una serie di malattie. Alcuni esempi:

  • Diabete di tipo 2: le persone con la malattia hanno proteine malformate nel pancreas, che alterano la produzione di insulina.
  • Aterosclerosi: il misfolding di proteine può indurre l'accumulo di forme di colesterolo nelle pareti dei vasi sanguigni.
  • Cataratta: Persone con la malattia hanno proteine aberranti che si accumulano nel cristallino dell'occhio
  • Fibrosi cistica: la piegatura impropria della proteina CRTR ha un ruolo importante in questa condizione genetica.
  • Enfisema: proteine mal ripiegate si accumulano nel fegato e non raggiungono i polmoni, portando a un tipo di questa malattia.

Fonte: The Journal of Biological Chemistry, Biochemica et Biophysica Acta e altri.


In un esperimento, i ricercatori della University of Pennsylvania di Filadelfia, hanno iniettato una versione sintetica della proteina tossica associata al Parkinson nel cervello di topi sani. Nell'articolo pubblicato su Science di Novembre, hanno dimostrato come la proteina tossica si è diffusa da cellula a cellula al modo dei prioni, causando la morte di neuroni cruciali che producono dopamina negli animali. I topi hanno mostrato sintomi simili a quelli negli esseri umani con Parkinson, incluso il danneggiamento del coordinamento motorio e dell'equilibrio. Virginia Lee, che ha guidato il team di ricerca ed è direttrice del Center for Neurodegenerative Disease Research alla Penn, dice che stanno attualmente testando una terapia con anticorpi che dovrebbe impedire alle proteine mal ripiegate tossiche di diffondersi nei topi. Se funziona, potrebbe fornire una possibile terapia da testare nelle persone con Parkinson.

Questo autunno, Todd Sherer, amministratore delegato della Fondazione Michael J. Fox per la ricerca di Parkinson, ha riunito gli scienziati che fanno ricerca sul misfolding [=errata piegatura] in una serie di condizioni neurodegenerative, per studiare i modi per fermare la diffusione delle proteine aberranti. Dice che gli ultimi documenti hanno portato la fondazione ad "aumentare il sostegno a questa teoria" per il Parkinson. La fondazione sta aiutando a finanziare una sperimentazione di un vaccino sviluppato dalla azienda biotech austriaca Affiris AG, volta ad indurre il sistema immunitario a produrre anticorpi che si legano a, ed eliminano, la proteina tossica alfa-sinucleina. La fondazione sta anche valutando di finanziare altri progetti per fermare la diffusione cellula-cellula.


Nel campo dell'Alzheimer, Kurt Giles, professore associato dell'Istituto Malattie Neurodegenerative dell'Università della California di San Francisco, è uno degli autori di un articolo apparso quest'anno nei Proceedings of the National Academy of Sciences, che dimostra che la proteina amiloide-beta associata all'Alzheimer condivide delle caratteristiche con quelle da prioni. Il team di ricerca comprendeva Stanley Prusiner, il direttore dell'istituto che ha avuto il Premio Nobel nel 1997 proprio per la scoperta dei prioni.

In quell'esperimento, i ricercatori hanno iniettato le proteine beta-amiloide in un lato del cervello dei topi. Sono stati quindi in grado di seguire la progressione della malattia con una molecola fonte di luce che illuminava il cervello dei topi durante l'accumulo di proteina. La proteina tossica ha innescato una cascata di misfolding in tutto il cervello, proprio come accade nell'Alzheimer. "Il misfolding della proteina amiloide-beta ha innescato la diffusione della malattia da cellula a cellula" dice il Dott. Giles.


Queste scoperte potrebbero avere un impatto anche per le malattie cardiache, dice Avijit Chakrabartty, professore nel dipartimento di biofisica medica e nel dipartimento di biochimica dell'Università di Toronto. Il suo laboratorio sta esaminando un tipo di malattia cardiaca chiamata cardiomiopatia amiloide che è causata dal misfolding di una particolare proteina. I farmaci che sciolgono i coaguli e gli altri per le malattie di cuore in genere non funzionano in questi pazienti, perché è la proteina malripiegata ad intasare le loro arterie, non il colesterolo, dice.

Esiste già un farmaco per il trattamento di una versione della malattia che tende a diffondersi in famiglia, ma al momento non è possibile distinguere i casi che non comportano una mutazione genetica, dice, aggiungendo che il suo gruppo sta cercando di sviluppare un modo per testare la proteina misfolded nel sangue e, una volta che tali pazienti sono identificati, trattarli.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato da Amy Dockser Marcus in WallStreet Journal il 3 Dicembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.